Archivi annuali: 2009

forte aumento!

[quante piratesse!]
Martino Fornasa mi segnala questo articolo di Repubblica – motori, nel quale si legge che le donne piratesse della strada sono “in forte aumento”: infatti nel 2008 sono state 22 contro le 9 dell’anno precedente.
Peccato che l’articolo affermi specificatamente che le 22 piratesse del 2008 sono pari al 9% delle 249 persone identificate, mentre le 9 del 2007 sono l’8.5%. In pratica, quello che dice l’articolo è che l’anno scorso sono state identificate molte più persone che in quello precedente, e che la percentuale di donne è praticamente costante. Giusto per dire: 22 su 249 è l’8.8%, mentre se ce ne fossero state 21 si sarebbe già scesi all’8.4%. Un forte aumento, nevvero? Se una singola persona cambia il trend, forse sarebbe meglio dire che la percentuale resta costante… ma allora come si farebbe a dire “donna al volante, pericolo costante”?

Ultimo aggiornamento: 2009-03-11 11:58

Più che Camere, un pied-à-terre

Le malelingue lo dicono già: Sìlviolo ha sparato la sua nuova proposta perché si eviti di fargli domande scomode sullo stato dell’economia italiana e sulle azioni intraprese dal governo. Tutte bugie: se leggete il Giornale di famiglia, che si suppone abbia le notizie di prima mano, il PresConsMin ha innanzitutto detto «Proporrò una legge popolare per dimezzare il numero di parlamentari», ottenendo così due risultati: dimostrare che Lui è il popolo e risparmiare risorse pari a 3 centesimi al mese per ogni italiano.
E quella storia secondo cui dovrebbe votare solamente il capogruppo? No, non è per risparmiare vieppiù affittando Montecitorio e Palazzo Madama per i ricevimenti e facendo le riunioni del parlamento in un pied-à-terre. Mascellino sa benissimo che una simile modifica ai regolamenti richiede una maggioranza dei due terzi dei parlamentari, e che neppure con tutta la buona volontà il piddì la potrebbe votare, visto che sarebbe costretto a scegliere un capogruppo che voti per tutti loro. Forse ha persino letto la Costituzione, e sa che l’articolo 67 vieta espressamente una cosa simile. La frase effettivamente detta è diversa: «Ovviamente chi non è d’accordo si presenta in Aula e si astiene oppure vota contro». Detto in altro modo, quello che Lui vuole è solo evitare che si perda tempo a discutere le leggi che Lui ritiene siano da approvare; nella Sua illimitata bontà, lascia amabilmente ai parlamentari la possibilità di esprimere il loro ininfluente dissenso, basta che facciano in fretta. Come potete avercela con Lui? Siete forse degli scansafatiche?
Dimenticavo: chi ha corrotto David Mills?

Ultimo aggiornamento: 2009-03-11 10:32

la mia banca è tempestiva

Giovedì scorso mi arriva un messaggio dalla mia banca. Me ne arrivano tanti, visto che monitoro tutti i pagamenti col bancomat. Mi dicevano che c’era un addebito di 90 euro da parte di tale Mila no Revisioni datato 03/12/2007. Sì, dicembre duemilasette.
Venerdì mattina contatto via chat il supporto clienti e chiedo lumi sulla cosa: l’operatrice mi dice su quale bancomat è stato fatto (quello di Anna) e che manderà avanti la cosa. Parlando con Anna, a un tratto le viene in mente una cosa: “non sarà stata la volta della batteria kaputt?” Controllo: le date coincidono, una pagina di Google indica che ora l’azienda sta non so dove ma in passato è stata dietro casa nostra, in effetti l’estratto conto di allora non riportava il pagamento (che bello avere gli estratti conto in formato elettronico, tra l’altro :-) ) e quindi mi tranquillizzo.
Lunedì sera mi arriva la riposta del customer care, che afferma che il pagamento è dovuto – nulla da eccepire – e che “il pagamento e’ stato addebitato in conto solo adesso in quanto quando era arrivato si era bloccato poiche’ il conto non era momentaneamente capiente.” Ho controllato: il mio conto non è mai stato così vicino al rosso. Però mi domando se devo essere felice che la mia banca non volesse farmi pagare degli interessi di mora o se devo preoccuparmi perché si dimentica un pagamento per quindici mesi…

Ultimo aggiornamento: 2009-03-11 08:00

Le incredibili avventure del Dottor Ecco (libro)

[copertina] Dennis Shasha, l’autore di questo libro della collana Sfide Matematiche, è stato uno dei tenutari della rubrica dei giochi matematici sullo Scientific American: una garanzia, insomma. Questo (Dennis Shasha, Le incredibili avventure del Dottor Ecco [The Puzzling Adventures of Doctor Ecco], RBA Italia 2009 [1988,1998], pag. 204, € 9,99, trad. Angela Iorio) è il suo primo primo libro con protagonista il dottor Jacob Ecco, omnieuristico, e il suo amico e narratore professor Scarlet che, a differenza dello sherlockiano Watson, non è un sempliciotto e collabora attivamente alla risoluzione dei problemi. Gli enigmi presentati sono generalmente di tipo algoritmico – Shasha è professore di Computer Science e collabora con l’IBM – di difficoltà variabile ma mai eccessiva; spesso poi vengono presentati dando un aiutino più o meno chiaro ma comunque esplicito per trovare la migliore via di attacco al problema. Peccato che RBA Italia si sia dimenticata di copiare nell’indice le lettere relative alla difficoltà dei problemi (le ho aggiunte nella pagina del libro su aNobii) e che ci siano alcuni parti in cui la traduzione è stata fatta troppo di fretta: ad esempio, “then again” non significa affatto “allora di nuovo”, e “one-way” non è “a una corsia”! Il libro è comunque consigliabile.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-11 07:00

Marina Berlusconi nuovo presidente Rai!

(Ansia, 10 mar) Dopo una notte di febbrili trattative, Gianni Letta e Dario Franceschini hanno trovato l’accordo sul nuovo presidente della Rai. La scelta dell’avvenente figlia dell’attuale PresConsMin ha trovato un’ampia convergenza in Parlamento, dove tutti si sono rallegrati che finalmente è stata scelta una persona che la televisione la conosce bene; inoltre l’avere sposato un ballerino le fornirà quel qualche cosa in più per sopravvivere ai continui rimescolii dell’ente televisivo pubblico. Massimo D’Alema ha commentato che le dinamiche emulative tra fratelli permetteranno finalmente una concorrenza fattiva contro Mediaset e Piersilvio Berlusconi, mentre Mara Carfagna si rallegra che ancora una volta sia stata scelta una donna non in quanto specie protetta ma per le sue qualità affinatesi negli anni. Persino Antonio Di Pietro ha rilasciato una dichiarazione possibilista, che garantirà al neopresidente una tregua per alcuni decenni: “Prima devo finire con suo padre”. L’unica voce fuori dal coro, oltre forse a quella di Umberto Bossi che però è ancora in corso di restaurazione dai tecnici del RIS, è quella di Maurizio Gasparri: “Aho’, se ce annavo io nun era mejo? So’ bbello e intelligente anch’io!”
Come primo atto forte della presidenza Berlusconi, uno stop a veline e similari: d’ora in poi, le assistenti indosseranno un burka disegnato da Dolce & Gabbana ma potranno finalmente parlare e mostrare le eventuali altre loro doti.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-10 09:15

statistiche ed economia

Lo scorfano segnala questo articolo della Stampa, che racconta come (secondo qualcuno “casualmente”) i dati sul deficit pubblico nel 2007 siano stati corretti: prima delle scorse elezioni il rapporto deficit/PIL era stato stimato all’1.9%, adesso è stato corretto all’1.5%. Non sono noccioline: quattro decimi di punto corrispondono circa a 6 miliardi di euro.
Devo però dire che a me questa sembra una non-notizia. Innanzitutto non penso che avere saputo subito il valore corretto avrebbe spostato un solo voto. Poi può essere vero che considerare Equitalia (concessionario per la riscossione delle imposte) come società privata quando il capitale è pubblico (51% in mano all’Agenzia delle Entrate e 49% all’Inps) è stato un errore marchiano; ma il problema di base è che il bilancio statale è così complicato che non ci vuole molto a spostare da una parte o dall’altra miliardi di euro (si chiama “finanza creativa” se la fa Tremonti, ma è stata fatta anche dai vari governi Prodi, non credete). Però quei numeretti sembrano così importanti… o almeno ci fanno credere così. È proprio vero che l’economia sulle statistiche ci prospera.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-10 08:00

_Gli snumerati_ (libro)

Forse non è un caso che questo vecchio libro (John Allen Paulos, Gli snumerati [Innumeracy], Leonardo 1990 [1988], pag. 142, trad. Chiara Faglia) non sia più in commercio. Già il sottotitolo (“impariamo a far di conto per fare i conti col mondo”) è un po’ inquietante, ma è proprio il concetto di base che è impervio. Lo snumerato è l’equivalente dell’illetterato, solo che le conoscenze che non ha sono quelle matematico-statistiche. Non stiamo parlando di malattie come la discalculia (l’equivalente della dislessia, se ve lo steste chiedendo) ma proprio dell’incapacità di riuscire a stimare anche solo grossolanamente dei valori; quello che è peggio è che mentre magari qualcuno si vergogna di non essere bravo con le parole e non conoscere i classici della letteratura, è molto più semplice trovare gente che si vanta di essere uno snumerato. Dire che non sarebbe così difficile notare queste cose: nel mio piccolo faccio spesso esempi di “povera matematica” e garantisco che non ci vogliono chissà quali conoscenze per accorgersi degli strafalcioni che si sentono.
I capitoli del libro spaziano su vari temi. Si inizia con la capacità di stimare un valore e riconoscere gli errori almeno di due o tre ordini di grandezza; si continua con gli apparenti paradossi probabilistici, dove il senso comune ci porta fuori strada. Un capitolo è dedicato all’uso della matematica nelle pseudoscienze, in modo che ci possiamo accorgere di come i numeri possano essere usati pre fregarci. Dopo un lungo sfogo sulla povertà dell’insegnamento matematico, si termina portando all’attenzione del lettore i casi di snumeratezza statistica, con un’utile infarinatura su come leggere i sondaggi. L’idea di mettere l’indice di rischio relativo (il logaritmo della probabilità di morire per un certo comportamento, relativo a quanta gente si comporta così) è ad esempio un’idea interessante, anche se rovinerebbe molti titoloni dei media… e forse è per questo che non è mai stata messa in pratica.
Il libro è scritto bene e la lettura è piacevole, con la parte matematica ridotta al minimo; sarebbe proprio una lettura utile per molti… se solo fosse disponibile!

Ultimo aggiornamento: 2014-09-09 10:49

ora legale

Questa notiziola rappresenta un’eccezione nella categoria “povera matematica”: per una volta c’è un’affermazione corretta che in genere viene sempre taciuta.
D’accordo, Luigi Bignami si dimentica di dirci che il suo articolo è scopiazzat… ehm, surrettiziamente tradotto dallo Scientific American. Ma non stiamo parlando della deontologia giornalistica. La frase che ci interessa è questa, della Commissione per l’Energia della California: «L’aver allungato di 15 giorni il periodo di ora legale nel nostro Stato, non ha portato ad alcun beneficio, in quanto l’anno scorso il risparmio di energia è stato dello 0,2%, ma è un dato che ha un margine d’errore dell’1,5%»
Mi pare importante dare un grande risalto a questa affermazione, perché mette alla luce una verità che in genere viene messa sotto il tappeto: che cioè i numeri statistici devono essere sempre presi con beneficio di inventario, per quanto possiamo essere attenti a ricavarli. Già quando i valori sono certi non si può essere del tutto sicuri: ad esempio il registratore di cassa di un negozio può dire che a febbraio si è ricavato come media giornaliera meno che a marzo, ma ci possono essere stati mille fatti esterni (magari marzo ci sono stati cinque sabati e il nostro negozio fa più affari il sabato…) che disturbano i risultati. Non per nulla in certi casi si fanno le medie destagionalizzate. Ma se dobbiamo anche fare delle stime, gli errori si sommano agli errori e quindi sarebbe sempre giusto aggiungere il margine di errore. Accontentiamoci che per una volta è stato fatto, e facciamolo notare!

Ultimo aggiornamento: 2009-03-09 19:07