Archivi annuali: 2008

_Falce e carrello_ (libro)

[copertina] Lo scorso inverno almeno noi milanesi siamo stati subissati di articoli sul libro-denuncia scritto da Bernardo Caprotti, padre padrone dell’Esselunga, contro il “potere Coop” (Bernardo Caprotti, Falce e carrello, Marsilio – Gli Specchi 2007, pag. 187, € 13.50 , ISBN 9788831793728). Con la calma che è la virtù dei nati stanchi, finalmente mi sono messo a leggerlo, partendo dal sanissimo principio “meglio sapere che non sapere”. Che dire a chi è indeciso se prenderlo o no? Beh, liber omnis divisus est in partes tres. L’introduzione di Geminello Alvi la si può saltare a piè pari senza perdere nulla, a meno che uno non voglia sapere quanto Geminello Alvi sia bravo e intelligente e gli altri tutti stupidi e comunisti… ma allora prendetevi un libro suo, no? Più utile la parte finale, con Stefano Filippi che racconta le biografie dei quattro principali esponenti Coop oggetto del j’accuse di Caprotti: Mario Zucchelli, Pierluigi Stefanini, Turiddo Campaini, Bruno Cordazzo.
Ma naturalmente il succo è il testo di Caprotti: quello che scrive e quello che non scrive. Innanzitutto, a parte i vezzi come scrivere “ebbimo”, dalle sue parole si capisce che per lui l’azienda è la vita. Gli utili sono importanti ma secondari; i dipendenti sono un male purtroppo ancora necessario; ma quello che conta davvero è l’azienda. Da quando dice alla madre “da domani non verrò più quassì nella nostra ditta tessile, perché ho scoperto che il retail è il mio campo”, a quando racconta di come sia sempre stato pronto a tutte le innovazioni tecnologiche, anticipando di anni il codice a barre per i prodotti, a quando ultraottantenne non solo non vende ai comunisti delle Coop – l’anticomunismo è il suo chiodo fisso, e il suo odio verso Prodi secondo me è stato esacerbato dall’allearsi di quest’ultimo con gli odiati nemici – ma nemmeno a Wal-Mart o Tesco, “perché quelli non hanno la cultura della vendita”.
Ma in filigrana si vede anche quello che manca. Non ho problemi ad accettare come vero il suo atto di accusa, anche per quel poco di LegaCoop che ho conosciuto direttamente, ma faccio notare che Esselunga non la si trova a Torino, dove le Coop non sono certo forti, e nemmeno in Veneto, dove le Coop sono bianche. Qualcosa vorrà ben dire… Il tema dei vantaggi fiscali e no delle Coop è troppo complicato da spiegare in una recensione, ma sembra usato come scusa per non parlare della gestione interna dei supermercati (che anch’essa è qui fuoritema). In definitiva, un libro sicuramente da leggere ma altrettanto sicuramente da non prendere per oro colato.

Ultimo aggiornamento: 2016-09-30 21:28

Come volevasi dimostrare

[verde...]Ho fatto il quissss di che colore dovrebbe essere il tuo blog? (come sempre, via la mia pusher) ed è venuto fuori che il mio colore è il verde:
Your blog is smart and thoughtful – not a lot of fluff.
You enjoy a good discussion, especially if it involves picking apart ideas.
However, you tend to get easily annoyed by any thoughtless comments in your blog.
Ma io lo sapevo già, che il mio colore era il verde (non padano né islamico)…
Per la cronaca, al secondo quisss di Annarella mi è venuto fuori “Introverted Sensing”:
Responsible, ethical, and trustworthy
Loyal, with a sense of roots in your community
Someone who treasures and remembers the past
Adverse to surprises and the unknown
L’ultima frase è assolutamente vera.

Ultimo aggiornamento: 2008-04-11 08:27

Porcellum: l’elettore marginale

Visto che l’avevo promesso, ecco qua una rapida spiegazione della teoria dell’elettore marginale, come definita da Sapere Lavoro. La nozione non è affatto stupida, e anzi è l’unica che si può anche applicare alla Camera, forse ancora meglio che al Senato.
Una premessa: nella lingua corrente, una cosa è marginale quando è di poca importanza, e sta appunto ai margini. DI per sé nel caso dell’elettore marginale la cosa è anche vera, però il termine non viene usato in quel senso, ma con il significato che ha in economia. Non so se avete mai sentito parlare di “costo marginale”: in parole molto povere, è quanto costa produrre un esemplare in più di un bene, o se preferite la differenza tra produrre N copie di un oggetto e N+1. Ad esempio, pensate a una litografia: inciderla costa una certa fatica, ma una volta preparata stampare una, due o tre copie costa praticamente lo stesso, quindi il costo marginale di un’ulteriore copia è di pochissimi centesimi. Lo stesso con la telefonia: mettere i cavi e le fibre ottiche costa, ma poi una chiamata in più è praticamente gratis.
Con il Porcellum succede una cosa simile. Quando tu voti il partito X, alzi la percentuale di voti che ha avuto X e quindi la possibilità che ottenga un seggio in più nella tua circoscrizione. Ma tu sai esattamente a chi viene assegnato il seggio in più: se con il tuo voto il partito passa da N seggi a N+1, l’eletto sarà quello o quella in posizione N+1 in lista. Quindi cosa dovrebbe fare l’elettore coscienzioso (e un po’ tafazzista, in effetti)? Guardare quali sono le probabilità date dai sondaggi ai partiti nella sua circoscrizione e il numero presunto di seggi dei partiti che potrebbe di per sé votare, guardare l’ultimo dei probabili eletti e il primo dei probabili non eletti, stabilire chi gli garba di più (in positivo o in negativo) e votare cercando di spostare in quel modo il totale. Sono d’accordo, non è banale, ma certamente avrete la vostra sezione di partito, movimento, MeetUp o quel che vi pare cui chiedere i dati, no? Oppure fate come me e scegliete la frase da scrivere sulla scheda (che non sia insultante nei confronti degli scrutatori, però)

Ultimo aggiornamento: 2008-04-10 14:15

Priorità

Stamattina mi ha scritto la mia amica Patrizia, dicendomi che martedì sera a Nichelino hanno rubato la macchina che suo figlio aveva preso per andare a giocare a basket. La macchina, o per meglio dire scocca e motore (diceva Patrizia che fin gli airbag avevano preso!) è stata trovata stamattina in un posto (“il boschetto”) dove, secondo la polizia, i ladri vanno abitualmente a “operare” sulle auto rubate.
La mia amica si chiedeva perché, se sapevano perfettamente dell’esistenza del posto, non fossero andati subito a cercare. Io sono notoriamente cinico e le ho risposto “beh, se facessero le ronde tutti i giorni, i ladri cambierebbero posto e loro farebbero fatica a cercare il posto nuovo! Senza contare che così, se per sbaglio viene rubata una Very Important Car di una Very Important Person, possono recuperarla subito….”
Mi sa che più che “Law and Order”, il massimo che si possa ottenere in Italia è “Order”, nel senso di ordinamento delle persone per importanza relativa.

Ultimo aggiornamento: 2008-04-10 12:26

Previsioni pre-elezioni

Grande Quiz per i miei lettori!
Cosa s’inventerà quest’anno SilvioB per rompere il silenzio elettorale di sabato? Detto in altro modo, cosa dirà a tutti i giornali e media, in modo che domenica si parli di lui?
Io voto “Cordata Alitalia”. Voi?

Ultimo aggiornamento: 2008-04-10 10:08

debiti sotto il tappeto

Oggi Bankitalia ha diffuso i dati sul debito pubblico a gennaio 2008 (qua il PDF).
Lasciate stare le frasi ad effetto come “Le entrate di gennaio-febbario a +10,5%” e guardiamo direttamente il debito pubblico… in maniera leggermente diversa da quella propinata dai giornali. A gennaio 2008 il debito pubblico, salvo correzioni, era di 1621,880 miliardi di euro, contro i 1590,791 di gennaio 2007. Differenza, 31,089 miliardi di euro. A dicembre 2007 era 1596,762 miliardi di euro, contro 1575,636 di dicembre 2006. Differenza 21,126 milardi di euro. Questo significa che tra dicembre e gennaio il differenziale del debito è cresciuto di dieci miliardi di euro, o se preferite dello 0,6% del PIL. Ci potrebbe essere qualche piccola ragione congiunturale, ma la spiegazione più semplice per questa differenza è che si sono spostate delle spese da fine 2007 a inizio 2008 per abbellire i conti dell’anno passato. Chi mi conosce sa quanto mi costi fatica ammetterlo, ma Tremonti probabilmente aveva rag… ragn… rgion…, sì, insomma l’avete capito. Mi sa che Prodi se lo sentiva, che tanto dopo Natale l’avrebbero affossato, e quindi ha pensato bene di lasciare una polpetta avvelenata. Non enorme come i 30-40 miliardi che saranno sicuramente citati tra due o tre mesi, ma nemmeno quisquilie. Sappiatelo fin d’ora.

Ultimo aggiornamento: 2008-04-09 15:30

incubi notturni

(roba ultrapersonale, potete saltarla senza problemi)
Stanotte ho sognato di essere a Torino in Cselt (per me il nome continua ad essere quello). Salivo su un ascensore per andare all’ultimo piano e quello lo oltrepassava di botto, scassandosi tutto nell’uscire verso l’alto e lasciandomi sul tetto un po’ contuso. Ma la cosa più strana è che nel sogno mi ricordavo perfettamente che mi era già capitata una cosa simile alcuni anni fa, anche se l’ascensore era cambiato. Il tutto sapendo che stavo sognando.
Mah. È vero che ieri sera il barolo non era il massimo (a differenza del montepulciano che meritava ;-) ), ma arrivare a questi livelli inizia davvero a preoccuparmi.

Ultimo aggiornamento: 2008-04-09 14:38