Archivi annuali: 2008

esageroma nen

In un articolo pubblicato su l’Espresso per il resto assolutamente condivisibile su come l’idea di privacy ha generato dei mostri, Alessandro Gilioli mi casca sulla classica buccia di banana.
Raccontando che la Cassazione ha condannato “Le Iene” televisive che avevano sottoposto a un test antidroga 50 deputati e 16 senatori, nonostante non avessero detto chi avessero trovato positivo a cannabis e cocaina, Gilioli afferma «la Corte suprema non solo ha considerato ininfluente il diritto di informare i cittadini che oltre un terzo dei suoi rappresentanti fa uso di droghe, ma anche irriso il buon senso sostenendo il danno all’immagine di “tutti i parlamentari”». Ribadisco che sono completamente d’accordo sul concetto espresso (da Gilioli, non dalla Cassazione), e sono anche della scuola che pensa che i nostri rappresentanti abbiano un diritto alla privacy minore. Però c’è qualcosa che non va. Supponiamo pure che il campione dei nostri “onorevoli” sia statisticamente corretto, e quindi possiamo dire che la percentuale di positivi sia quella che si troverebbe in tutto il Parlamento. Però cinquanta più sedici fa 66, e 16 persone sono meno di un quarto del totale, non “oltre un terzo”. Direte che non cambia la sostanza dei fatti (bisticcio voluto), e avreste anche ragione: ma anche da queste piccole cose si vede come la povera matematica sia negletta, e a nessuno venga in mente di verificare un conticino così semplice. Tristezza.

Ultimo aggiornamento: 2008-06-20 11:50

cifre tonde

[diecimila visite su aNobii] È un po’ di tempo che uso aNobii per catalogare i miei libri. In realtà non sto catalogando nulla, nel senso che aggiungo sì i libri che compro o mi procuro in biblioteca, e ho copiato tutte le mie vecchie recensioni, ma non mi sono mai messo a tirare giù dalla libreria la mia collezione di libri matematici, per non dire dei classici. Ma ce la potrò fare, ne sono sicuro.
Ad ogni modo, una delle cose simpatiche del sito per i compulsivi come me è la lista di statistiche. Ad esempio, posso dire che ho nel mio scaffale virtuale 301 libri, 276 dei quali commentati da me; i commenti favorevoli ai miei commenti sono stati 374, purtroppo la privacy non mi permette di sapere quanti e quali sono stati i commenti negativi.
Ma il numero tondo di oggi è quello delle visite alla mia libreria virtuale: stamattina ho toccato le diecimila, con Euridice che pertanto si merita un bell’applauso! ;-)

Ultimo aggiornamento: 2008-06-20 11:33

taglia tu, che mi viene da ridere

Un governo, come una famiglia, ha tre possibilità quando scopre di spendere più di quanto guadagni: spendere meno, guadagnare di più, o indebitarsi. Negli ultimi quindici anni, quando proprio era impossibile usare la terza opzione, il trend è abbastanza chiaro: i governi Berlusconi scelgono la prima ipotesi, i governi non-Berlusconi la seconda.
Personalmente sono dell’idea che – salvo in casi particolari – sia meglio iniziare a eliminare le spese inutili, e quindi in linea di principio dovrei apprezzare quest’ultima finanziaria. Peccato però che ci sia un piccolo problema di fondo. Dire “tagliamo le spese” non significa nulla: tornando all’esempio della famiglia, bisogna mettersi con calma e capire quali sono le spese che si possono evitare; e soprattutto ognuno deve pensare alle proprie uscite. L’idea che appare anche questa volta, invece, è quella di fare in modo che siano gli altri a tagliare, come nel caso della sanità dove i bilanci sono regionali e non nazionali. Altra cosa fondamentalmente giustissima… se ci fosse già un vero federalismo fiscale, così che gli enti locali non abbiano la scusa per piangere sulla mancanza di trasferimenti. Peccato che il federalismo fiscale tolga fondi e scuse allo stato centrale, e a quanto pare questo è cassato in modo bipartisan.
In definitiva, tanto fumo e ben poco arrosto come al solito… ma forse uno lo immaginava già.

Ultimo aggiornamento: 2008-06-20 11:07

archivi puliti

Il mio blog è generalmente letto compulsivamente dai miei ventun lettori, oppure qualche notiziola singola spunta dagli archivi dei motori di ricerca. Questo significa che ho cercato di fare in modo che la home page e le singole notiziole siano leggibili. Al limite i colori possono non essere il massimo della vita, ma non potete pretendere troppo dal sottoscritto.
Però cercare tra le più di 4200 notiziole è un po’ pesante, e quindi ho aggiunto anche gli archivi mensili e per categoria. Peccato che da quando ero passato alla versione 4 di Movable Type questi archivi fossero assolutamente illeggibili. Addirittura per quello per data avevo preso la decisione di togliere il CSS e lasciarlo come puro testo. Garantisco che era più leggibile. Il tutto doveva essere rimesso a posto appena possibile, ma si sa come vanno queste cose…
Bene. Stasera ho scoperto che bastava copiare il template generale e funzionava tutto come per miracolo. Finalmente riesco a vedere qualcosa di comprensibile.
(beh, si fa per dire, visto che ho perso la colonna di destra… e dire che non ho toccato l’indice principale!)
Aggiornamento: devo avere fatto un refresh un po’ esagerato, e avevo perso i template modificati. Almeno ho scoperto che non avevo backup del blog… li avevo separati dal resto del sito, e non li avevo mai fatti. Sempre bello imparare qualcosa :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-06-19 19:29

Come codifichereste pi greco?

Leggo da Isabel che tra gli svariati cerchi sui campi di grano che sono uno dei tormentoni preferiti dai britannici ne è stato trovato uno piuttosto particolare, che codificherebbe pi greco. L’immagine, con l’articolo relativo, è stata pubblicata da Metro – versione UK; in pratica, se vedete la specie di spirale fatta a tratti, i vari tratti sottendono un angolo di 3, 1, 4, 1, 5, 9, 2, 6, 5, 4 radianti, vale a dire le prime dieci cifre dello sviluppo decimale di π; questo prova – a detta di alcuni – che è un chiaro segno di messaggio extraterrestre.
A parte la battuta obbligatoria di Isabel (“il modo migliore per codificare π in un cerchio è disegnare il cerchio”), il suo post spiega con logica convincente che un disegno simile è un chiaro segno di messaggio non extraterrestre, per un banale fatto: non si vede perché la rappresentazione di π debba essere in base 10, un accidente storico planetario.
In effetti, se ci pensate su, ci sono numeri e misure “più naturali” (non nel senso di interi positivi) e altri meno. π, come anche , sono ottimi candidati per mandare un “numero non casuale” e quindi dare un segno di intelligenza. La cosa è un po’ buffa, perché questi numeri appaiono spesso nei posti più impensati e quindi potrebbero capitare quasi per caso, ma tant’è. Anche la scelta di usare il radiante come unità di misura degli angoli è naturale: il radiante in fin dei conti è un angolo che sottende un arco della stessa distanza del raggio, e quindi è una misura indipendente dalle unità scelte. Il fatto che una circonferenza misuri un numero irrazionale di radianti (2π, se non ve lo ricordate) è un banale accidente, e nessuno si preoccupa più di tanto della cosa. Sarebbe in realtà peggio se la misura fosse qualcosa tipo 6.05 unità, perché uno si potrebbe chiedere se c’è stato un errore di misura.
Ma per la base numerica? Probabilmente la scelta migliore è la base 2. Infatti è una base numerica (la base 1, a parte richiedere una quantità spropositata di simboli, non è che possa rappresentare i numeri non interi se non con uno sforzo notevole), ed è la più piccola base numerica possibile. Insomma, il fatto che i calcolatori abbiano solo due “dita” è un altro accidente storico, ma due è un bel numero.
Certo, qualcuno potrebbe dire che gli extraterrestri ci hanno studiato e sanno che usiamo la base 10, ma a questo punto potrebbero tranquillamente mandarci una lettera e spiegarci le cose di persona, no? I giochini lasciamoli ai quiz.
E voi, che cosa proporreste come unità “naturali”?

Ultimo aggiornamento: 2008-06-19 09:34

firefox 3: bah

stamattina l’ho scaricato, e poi l’ho installato – su una directory diversa e usando un profilo pulito, per evitare troppi casini.
Però a quanto pare non riesco a reimportare le password né i bookmark (tutta roba che ho in locale), e nemmeno collegarmi a Foxmarks. Al momento ho altro da fare: mi sa che FF2 rimarrà ancora per un po’ il mio browser preferito :-)
Aggiornamento: (16:40) Con un upgrade del vecchio profilo le cose sembrano (paradossalmente) funzionare meglio.

Ultimo aggiornamento: 2008-06-18 14:57

è davvero liberale, Lui!

Stamattina, mentre prendevo il caffè, mi è saltato l’occhio sulla pagina delle lettere di DNews, pagina argutamente chiamata “D_Blog”. Come sono certo vi sarete già accorti da mo’, la scelta di quali lettere pubblicare è probabilmente ancora più rivelatrice della linea politica del giornale di quanto possano farlo gli editoriali. Orbene, tra le lettere di oggi ce n’è una di un sefirmante Gianni Toffali, che una rapida googlata mi dice essere di professione “inviatore di lettere su Rieduchescional Channel”. In effetti, a differenza delle altre lettere che hanno l’ora di spedizione e la fonte, a lui è solo associata la definizione di “duro e puro”, e si merita un richiamo.
Toffali si felicita che in Ungheria non sia stato autorizzato il gay pride, mentre qui «il governo andrebbe “querelato” per corruzione morale del paese». Eh sì, perché il nostro duro e puro ce l’ha anche con quel mollaccione del nostro PresDelCons! Cito letteralmente: «Eppure nonostante la liberalità di Berlusconi, che consente a gay e lesbiche di pavoneggiarsi in piazza, […]» (poi ce l’ha con gli spiritosoni dell’opposizione, per la cronaca)
Secondo me, quando era bambino sua mamma gli ha proibito di indossare il costume di Zorro per Carnevale, e da allora gli è rimasta qualche turba.

Ultimo aggiornamento: 2008-06-18 09:17

Chiove (teatro)

Eravamo un po’ in ritardo con l’abbonamento al Piccolo, e per l’ultimo spettacolo del nostro carnet siamo stati costretti a prendere al buio i posti per questo spettacolo. Direi che però siamo stati fortunati.
Chiove è l’adattamento in italiano, anzi in napoletano (mannaggia, ogni tanto mi servivano i sottotitoli!), che il regista Francesco Saponaro ha fatto dell’opera “Piove a Barcellona” del nemmeno trentacinquenne catalano Pau Mirò. Già il palco non era uno di quelli soliti del Piccolo, ma il retropalco dello Strehler, raggiunto passando per il retro – e vedendo i panni stesi che sembrava tanto di essere in un basso napoletano. Il tutto aveva un’aria di teatro sperimentale, con le lucine di cortesia riciclate da quelle che abbellivano (?) le pareti dello Strehler per il sessantesimo anniversario del Piccolo, e immagino novantanove posti a sedere (se non ricordo male, sotto i cento posti non c’è obbligo di avere vigili del fuoco e simili…).
A parte queste note di colore, lo spettacolo, molto breve visto che dura meno di un’ora, è interessante. Abbiamo Lali (Chiara Baffi) che fa la prostituta e convive col fidanzato, e forse anche magnaccia, Carlo (Giovanni Ludeno); ma ha una strana relazione con uno dei suoi clienti, il libraio Davide (Enrico Ianniello, che con la barba sta molto meglio che come si vedeva nelle foto). L’ambientazione è una casa più o meno dissestata nella zona più povera di Napoli; le varie scene si distinguono non dal luogo ma dai personaggi presenti, e il leit-motiv sono… gli aforismi dei Baci Perugina, con i nomi degli scrittori storpiati in maniera costante dai due fidanzati. Ma la storia è tutta di perdenti: anche quello che sembra avviarsi verso un lieto fine alla Pretty Woman si trasforma in un accordo tra Carlo e Davide per far sì assumere Lali come commessa della libreria di quest’ultimo, ma usandola comunque come “puttana personale”; e l’unico interesse di Carlo è contrattare il prezzo dell’assunzione “compresa di servizi”.
Gli attori sono bravi, anche se a mio parere Carlo almeno nelle prime scene esagera con i tic che dovrebbero caratterizzare il personaggio. Non è comunque facile trovarsi a recitare praticamente sempre in minivestito (Lali, ovviamente) o fare il bastardo che non ha l’aria di esserlo (Davide); il pubblico ha apprezzato molto, e come detto all’inizio confermo che l’opera è interessante, e per una volta diversa dai soliti temi teatrali, classici o moderni che siano.
Lo spettacolo resta in cartellone fino a domenica 22; probabilmente ci sono ancora biglietti Last Minute.

Ultimo aggiornamento: 2008-06-18 08:01