Archivi annuali: 2008

Senato (cileno) e bancomat

Il messaggio di spam del giorno ha come titolo ATM CARD PAYMENT e come mittente SENATE HOUSE [macarena@surnet.cl]. Mi promette questo:
This is to officially inform you that(ATM Card Number; (4278763100030014) has been accredited in your favor.Your Personal Identification Number is 2900. The ATM Card Value is $6.8MILLION USD. You are advice to contact Mr. Charles Brown via Email:(mrslindahi@rocketmail.com) with the following information’s;
[lista di tutti i dati possibili e immaginabili]
Regards,
Senator David Mark
Please call +2347055489752 for Verification
Occhei, non è venuto così bene, visto che continua e si vede che è la risposta a un messaggio praticamente identico, con l’unica differenza che l’email di Charles Brown è deskofprofmark@live.com e il telefono di David Mark è +2348064682129. Però volete mettere la quantità di riferimenti, da Charlie Brown alla Macarena (e al capitano Mark, ma io sono un po’ rovinato)? Un tuffo nel passato!

Ultimo aggiornamento: 2008-10-24 11:35

Quod est wikiveritas?

Da Slashdot sono finito su questo articolo di Technology Review. Così a prima vista l’articolo sembra essere uno della solita serie “perché wikipedia è brutta e cattiva”, e probabilmente in parte è così, anche se Garfinkel è costretto ad ammettere che le voci presenti sono sorprendentemente accurate (perché “miriadi di volontari apparentemente insonni sono costretti a passare buona parte del loro tempo a togliere quello che non sembra sufficientemente vero”, aggiunge in due punti diversi dell’articolo).
Fosse tutto qua, non mi sarei messo a commentarlo. Ci sono però due punti molto interessanti, che secondo me meritano di essere ponderati. Il primo, quello che si nota di più, è che secondo l’autore la comunità di wikipedia ha ridefinito il significato di “verità”. In pratica, “vero” non è più basato su consistenza e osservabilità, ma quello che conta è la verificabilità. In pratica, una cosa è vera-per-wiki se è riportata da un’altra fonte, possibilmente disponibile gratuitamente in rete (e in inglese, perché qua si parla sempre di en.wiki, e si sa che gli anglofoni sono forse più in difficoltà persino dei francesi ad accettare il concetto che ci siano delle altre lingue oltre alla loro). In un certo senso, questo è vero. La frasetta “citazione necessaria” viene aggiunta sempre più spesso alle voci di wikipedia, come chiosato anche da xkcd. D’altra parte, non è che tutte le fonti siano considerate uguali; ad esempio, garantisco che non dico il mio blog ma nemmeno il mio sito verrebbe considerato fonte sufficientemente valida. In pratica, insomma, l’epistemologia di wikipedia è demandata ad altri; è sicuramente più debole di un peer review (per l’ottima ragione che la comunità in genere non può essere definita di conoscenze pari a chi ha scritto la fonte), ma non è nemmeno così grave.
Ma forse il “maoismo digitale” invocato da Jaron Lanier (vedi qua) è un problema ben più grave. Lanier afferma che non è riuscito a togliere dalla voce a lui dedicata il fatto di essere anche un regista (negli anni ’90 ha girato un film sperimentale, definito da lui “spaventoso”). Tutte le volte che modificava la voce, qualcun altro rimetteva la scritta “che era stata tolta senza fonti”… fino a che non ha scritto il saggio che ho citato qui sopra. A questo punto la fonte c’era, e da allora Lanier non è più un regista :-) Naturalmente, e Garfinkel è pronto ad ammetterlo, nessuno poteva essere certo che l’utente che stava modificando la voce di Lanier fosse lo stesso Lanier; però l’esempio mostra come le politiche di wikipedia, almeno nella versione inglese, sono piuttosto inconsistenti quando si scende nel dettaglio. Infatti modificare la voce su sé stesso, almeno in en.wiki, viene considerata una cattiva procedura; non solamente in caso di autoelogi e promozione, ma in generale (per quanto ne so, nella versione italiana le migliorie a una voce esistente da parte del diretto interessato sono anzi gradite). C’è chi afferma che è vero che una persona è il miglior conoscitore di sé stesso, ma che si ha una “ricerca originale”, il Grande Peccato Wikipedico. Epperò, c’è tutta una parte dell’enciclopedia, quella dei fatti sulle trasmissioni televisive o sui fumetti, che in effetti è una ricerca originale: sì, la trasmissione o il fumetto esistono, ma non ci sono saggi ufficiali sull’argomento.
Che vuol dire tutto questo? Beh, che Wikipedia è incoerente. Nulla di realmente tragico: la filosofia moderna ci mostra una quantità incredibile di cose incoerenti. Onestamente non so se abbia un senso cercare di rendere le regole più coerenti: tutto è migliorabile, ci mancherebbe altro, ma per quanto sballato il meccanismo per adesso funziona, e quindi è meglio evitare riparazioni che potrebbero essere peggiorative. Detto tra noi, non credo nemmeno troppo alla possibilità di definire qualcuno “esperto del campo X”. A parte la difficoltà pratica, mi sa che rischieremmo guerre ancora peggiori tra due esperti.
Riassunto finale: Wikipedia è la tua amica, ma non è la Bibbia. Fìdatene il giusto necessario.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-23 18:06

Me pareva…

Non più tardi di ieri mi ero detto inusualmente d’accordo col Codacons.
Oggi l’ineffabile Rienzi comunica urbi et orbi che “il nostro ufficio legale sta studiando la possibilità di intentare una class action in favore dei giocatori rovinati dal Superenalotto, non appena entrerà in vigore la legge sulle azioni collettive.”
Fortuna che noiseFromAmeriKa mi ha fatto sapere la nuova notizia (oltre a far notare che la speranza di una class action potrebbe indurre la gente a giocare di più pensando che tanto potrebbe riottenere i suoi soldi…)

Ultimo aggiornamento: 2008-10-23 17:38

vorrei cantare insieme a te…

Ogni tanto – non troppo spesso, in effetti – mi ricordo che esiste anche qualcosa oltre a Internet. Così quando nel weekend ho sentito alla radio che l’associazione Canto Sospeso cercava coristi (meglio se maschi) per fare una Grande Esecuzione del finale della Nona di Beethoven, e visto anche l’improbabile nome del direttore del coro (Martin Lutero… per la precisione, Martinho Lutero Galati de Oliveira), ho deciso di vedere che riuscivo a fare. In fin dei conti, nel 1981 avevo passato l’esame di teoria e solfeggio al Conservatorio, e tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, in un periodo in cui non avevo davvero molto da fare, partecipavo alle prove del Cantus Firmus (per i curiosoni: no, non ho mai cantato in occasioni ufficiali).
Martedì sera sono così andato a vedere com’era tutto il giro. Martin Lutero stavolta non c’era, ed è stata la sua vice a dirigere il coro. Eravamo quasi cento, di età in genere tra i 35 e i 60 anni, e con in effetti una preponderanza femminile; la carenza è però più che altro sui tenori, il che significa che un basso come me non è così fondamentale. E questa è una fortuna, perché ho visto che sono ben arrugginito, e non riesco più a leggere al volo uno spartito come facevo un tempo. Tra l’altro, a parte il pezzo che conosciamo più o meno tutti – quello che Romano Prodi aveva come suoneria del telefonino, insomma – il resto si fa spesso a una velocità incredibile.
Vabbè, abbiamo un mese e mezzo per riuscire a rimettere tutto a posto, visto che l’esecuzione dovrebbe essere al duomo di Lodi il 4 dicembre. Però non so se potrò mettere tutto questo nel mio curriculum…

Ultimo aggiornamento: 2008-10-23 13:33

Topografia milanese

Su DNews di oggi il vicesindaco De Corato sfrutta la serie di incidenti tranviari per ritirare fuori la propria idea fissa: “via i jumbotram dal centro”. Più precisamente, afferma che «dovranno andare a servire le circonvallazioni», anche se «Ci sarà da mettere qualche soldo in più, visto che la capacità di carico di questi vagoni ferroviari è tre volte quella di un autobus»; però «sono mezzi enormi, che creano gravi problemi alla circolazione».
È evidente a tutti che De Corato è convinto che l’ecopass stia funzionando così bene da poter sostituire in centro un tram con tre autobus lasciando intatta la qualità dell’aria (e di per sé non ha nemmeno tutti i torti, visto che stiamo regolarmente superando il doppio della soglia di attenzione, quindi cambierebbe ben poco). Magari non è molto evidente al vicesindaco che negli incidenti non sono stati coinvolti gli Eurotram, e che il Sirio della settimana scorsa era nella versione “piccola”: in fin dei conti, non è un suo obbligo conoscere i modelli di tram.
Però mi sarei aspettato che una persona che fa politica da 35 anni a Milano la città la conoscesse un po’ di più: sia viale Bligny che piazzale Baracca sono infatti sulla circonvallazione interna (la cerchia dei Bastioni; anzi tecnicamente sono subito fuori la cerchia dei Bastioni). Forse è ora di regalargli una piantina della città

Ultimo aggiornamento: 2008-10-23 12:00

Lo stato in cui versa l’università

ricordate la scopiazzatrice? Ne avevo parlato ad aprile.
Bene, ho avuto posta da lei (dopo che il suo ragazzo ha fatto una ricerca sul suo nome). Per ragioni di privacy non posso citare verbatim il suo testo (ma il titolo del suo messaggio, la scopiazzatrice…! IHIHIIHIHIHIHI, sì). La fanciulla doveva fare un esame di matematica, e il professore ha chiesto agli studenti di creare un blog sulla matematica. Come potete immaginare, la fanciulla alla matematica non è interessata per nulla, e il concetto “indicare la paternità di quanto scritto” le è assolutamente alieno, visto che (per lei) era chiarissimo che non poteva averlo scritto lei, quel testo.
In tutto questo io vedo un grosso problema. No, il problema non è la fanciulla: è quel professore universitario, che fa fare delle cose a cui lui per primo non crede (altrimenti la fanciulla non avrebbe preso 30: o volete forse dire che copiare roba senza nemmeno una riga di commento serve a fare matematica?), che non servono assolutamente a nulla, ma fanno tanto “moderno”. Il tutto da una persona che in teoria dovrebbe essere parte dell’élite culturale italiana. Il vero problema è questo.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-22 11:35

Il Codacons supera i patrii confini

Persino la BBC riporta la richiesta del Codacons di mettere un tetto al montepremi (in questo caso del Superenalotto) e distribuire tra i premi minori i soldi che altrimenti sarebbero andati al jackpot. Se non sbaglio non è la prima volta che Rienzi fa questa proposta, anche se stranamente mi sono accorto di non averne mai parlato in occasione delle precedenti ondate di caccia ai sei numeri vincenti.
Sapete benissimo che non sono mai stato tenero con il Codacons, ma in questo caso sono dalla loro parte. So perfettamente che allo Stato fa tanto piacere che il jackpot cresca, perché le persone sono sempre più invogliate a giocare e tanti soldini vanno all’erario. Però è anche vero che non penso la vita cambi molto vincendo cinquanta, settanta o cento milioni di euro (lo so, ci sono i gruppi di giocatori che comprano la quota del sistemone: a parte che da buon matematico non comprendo l’utilità pratica del sistemone, vorrà dire che il numero di giocatori del gruppo si ridurrà). In compenso, tutti i giocatori che fanno tre oppure quattro si troverebbero una sommetta maggiore, il che dovrebbe comunque fare piacere. Occhei, la ridistribuzione del reddito è un concetto prettamente marxista: però non credo che Groucho… ehm, Karl pensasse anche ai concorsi a premi. La televisione ha sicuramente rimpiazzato la religione come oppio dei popoli, ma le lotterie non sono poi così dietro.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-22 10:51