Archivi annuali: 2006

Lavori in corso

Quest’autunno ci sono stati dei lavori in viale Gadio, dal lato del Piccolo Teatro. Bucata la strada, deviazioni incredibili non solo per gli automobilisti ma anche per i ciclisti, che si sono visti sventrare la pista ciclabile intorno al parco Sempione.
I lavori sarebbero dovuti terminare per il 15 ottobre, recitava il cartello lì davanti. E il 15 ottobre l’asfalto era stato tutto rimesso, la segnaletica rifatta, e tutti possono circolare amabilmente.
Tutti? no. La pista ciclabile, e parte del marciapiede accanto, sono ancora recintati. Non è un problema di quelli insormontabili: basta fare una chicane, visto che la recinzione si trova all’altezza di un ingresso al parco e quindi spazio ce n’è a sufficienza. Ma la cosa incomprensibile è che la buca è stata riempita e cementata, ed è persino stato messo il cordolo di pietra che fa da divisione tra marciapiede e pista ciclabile. Mancherebbe solamente una passata di asfalto, e al limite si potrebbe comunque già aprire il tutto visto che la pavimentazione è comunque migliore di quello in tante altre parti della città. Invece è un mese e mezzo che la situazione rimane in quello stato: secondo me se ne sono semplicemente dimenticati.

Ultimo aggiornamento: 2006-11-29 10:46

spread

Bisogna capirle, le banche. Non sono riuscite a lasciare in mano ai risparmiatori tutte le obbligazioni delle aziende fallite, e in qualche modo devono tornare indietro coi soldi. Poi questo è un periodo di tassi in crescita, e quindi piazzare i mutui sulle case – che sono sempre un’ottima fonte di guadagno – non è così banale. In pratica, i manifesti mostrano sempre numeri piuttosto strani. Fino a qualche tempo fa, la mania era quella di avere un tasso piuttosto basso per il primo anno o due, scritto bello in grande, salvo poi farlo salire negli anni successivi. Da un mesetto a questa parte, la nuova parola chiave è “spread”. Spread in italiano significherebbe “spargere, diffondere”; ma in economia sta a indicare quanti soldi in più rispetto a un tasso ufficiale ci vengono chiesti.
Di per sé, quando si ha un tasso d’interesse variabile, avere uno spread prefissato è una Buona Cosa: significa che si può immediatamente sapere quant’è in un qualsiasi momento, e soprattutto si ha la certezza che la banca non stia facendo la furba. Restano solo due punti da considerare. Innanzitutto il fatto che nel testo scritto in grande non c’è scritto rispetto a quale tasso si mette lo spread: c’è il tasso ufficiale di sconto e una sfilza di Euribor a 1, 3, 6, 12 mesi. Tutti questi tassi sono ottimi candidati, almeno in teoria: è chiaro che il TUS non viene usato perché è il più basso di tutti e quindi dà uno spread più alto. Ma soprattutto la gente viene fregata dal vedere un tasso inferiore all’1%, senza pensare che c’è un altro 3-4% nascosto nel tasso di riferimento. Considerando l’abilità matematica media della gente, ho qualche idea di cosa succede…

Ultimo aggiornamento: 2006-11-29 10:14

<em>Mathematical Quickies</em> (libro)

[copertina]
Avevo preso questo libro (Charles W. Trigg, Mathematical Quickies, Dover Publications 1985, pag. 210, $ 9.95, ISBN 0-486-24949-2) sperando di trovare qualche gemma da aggiungere a uno dei miei tanti progetti che sono in attesa di un po’ di tempo da dedicarci: una raccolta di problemini da risolvere al volo. Purtroppo però la dura realtà mi ha colpito in faccia: di problemi belli e che non conoscevo ce ne sono veramente pochi, e quelli che ho trovato sono spesso di stile algebrico o geometrico ma non valgono molto, e sembrano più che altro un modo per dimostrare l’utilità di certi teoremi di cui spesso non si conosce nemmeno il nome. Vorrà dire che proseguirò solitario per la mia strada…

Ultimo aggiornamento: 2006-11-28 10:55

uccidete la statistica

Il potere dei media, non so all’estero ma sicuramente in Italia, è qualcosa di preoccupante. A luglio era uscito il libro Il broglio, che affermava che il crollo del numero di schede bianche nelle ultime elezioni politiche era dovuto a un tentativo di frode elettorale degli allora governanti, che avrebbero modificato il programma di conteggio per spostare gran parte di quei voti a Forza Italia. Bene: al tempo il libro non se l’era filato nessuno. Adesso Diario ha tirato fuori un DVD sul tema, e subito “scoppia il caso”. Buon per il settimanale di Deaglio, che se la passa sempre in cattive acque e che potrà avere un po’ di ossigeno finanziario.
C’è però una cosa che non mi torna in come la storia è stata presentata. Come “prova del fatto perpetrato” è stato detto che non solo il numero totale di schede bianche era crollato, ma era anche “tutto uniforme”, a differenza di quanto capitava negli anni scorsi. Grazie al Mantellini, ho recuperato la percentuale di schede bianche per regione – esclusa la Val d’Aosta, che però in questo caso non è una grande perdita – nelle elezioni 2001 e 2006. Ecco i valori:
pie 3.5 1.0
lom 2.8 0.8
taa 4.8 1.6
ven 3.0 1.1
fri 2.4 1.2
lig 2.8 0.8
emi 2.3 0.9
tos 2.6 0.9
mar 4.3 1.3
umb 3.4 0.9
laz 3.0 0.8
abr 5.7 1.5
mol 8.1 1.8
cam 8.0 1.4
pug 6.1 1.4
bas 8.0 2.0
cal 9.9 2.0
sic 5.0 1.8
sar 5.5 1.1

Purtroppo manca una seconda cifra decimale e quindi i conti sono leggermente approssimati, ma ho comunque provato a calcolare il rapporto del numero di schede bianche per ciascuna singola regione e la sua varianza. Se non ho sbagliato i conti, la media è un calo di un fattore 3.7 con una varianza di 0.9; valore questo assolutamente standard. Insomma, se brogli ci sono stati sono stati fatti con la supervisione di qualcuno che di statistica ne capiva abbastanza :-)
Il problema, dal punto di vista di un matematico, è l’opposto del solito: qui i dati sono giusti, ma le presunte conseguenze non seguono affatto dalle tesi. Insomma, è ovvio che i valori sono tutti compattati, se il totale è stato ridotto quasi a un quarto…

Ultimo aggiornamento: 2006-11-27 18:29

dedizione pura

Ho appena letto un’intervista a Martin Gardner (che ricordo essere del 1914…). Visto che si vede che non ha molto da fare, ha appena terminato un libro che raccoglie giochi di parole, e sta lavorando a una nuova edizione dei suoi volumi sui giochi matematici, con aggiornamenti vari sui progressi relativi ai temi da lui proposti, che uscirà come joint venture tra MAA e CUP e che mi farà spendere un’altra barcata di soldi.

Ultimo aggiornamento: 2006-11-27 14:22

Leo Chiosso

Trovo in un trafiletto su Leggo (non dico l’ultimo posto dove avrei pensato, ma quasi) che Leo Chiosso sarebbe morto qualche giorno fa a Chieri, dove abitava. Non riesco a trovare altri riferimenti in rete, se non il fatto che c’è un articolo oggi su La Stampa che però non posso leggere non essendo io abbonato: nemmeno Wikipedia dice ancora nulla. Non che possa stupirmi più di tanto. Quando ho chiesto lumi in giro, la risposta è stata corale: “Leo chi?”
Beh, Chiosso è stato il paroliere di Fred Buscaglione, oltre ad avere scritto i testi di robetta tipo Parole, parole, parole, ad essere stato uno degli autori di Canzonissima, e via discorrendo. Non pretendevo di vedere titoloni in giro, ma una notiziola sì… mi viene solo da sperare che si siano sbagliati quelli di Leggo.

Ultimo aggiornamento: 2006-11-27 11:27

Folgorati sulla via di Macherio

Mediaset non ha trasmesso le immagini del malore di Silvio B. “per rispetto della privacy”. Non avrei mai creduto a un simile cambio di rotta.

Ultimo aggiornamento: 2006-11-27 09:26

beneficienza forzata

Anche Anna ed io, come Massimo Manca, abbiamo più o meno graziosamente evitato il pressante invito delle falangi armate della Colletta Alimentare. E il motivo è esattamente lo stesso: la carità pelosa, quando sei costretto a farla, dal mio punto di vista non conta nulla.
E poi vogliamo parlare dei prodotti (non deperibili) mai sentiti negli altri 364 giorni dell’anno che “casualmente” spuntano il giorno della Colletta?

Ultimo aggiornamento: 2006-11-26 10:44