Google Flu Trends non sta tanto bene

Uno dei maggiori successi che gli estimatori dell’utilità dei Big Data citano a ogni piè sospinto è il progetto Google Flu Trends: un insieme di stringhe di ricerca sul motore di ricerca che permette di stimare le epidemie di influenza negli Stati Uniti molto più velocemente di quanto riesca a fare il CDC (Centers for Disease Control and Prevention). Più precisamente, Google Flu Trends predice il numero di visite ai medici a causa di un’influenza, senza attendere i dati ottenuti direttamente dal CDC, che ovviamente deve aspettare che vengano raccolte ed elaborate le relazioni dei medici. Google invece vede in tempo reale le ricerche legate – o meglio, correlate – a un’epidemia di influenza e dà il suo responso: non solo per gli USA, ma anche per varie nazioni in tutto il mondo, dalla Francia che è stata la prima a dotarsi di un sistema di misurazione in formato elettronico alla Russia.

[previsioni di epidemia di influenza, da Google Flu Trends]

Tutto bene, insomma? Mica tanto. È notizia di questi giorni (qui il link di New Scientist, qui invece una segnalazione dallo Scientific American) che quest’anno le previsioni sono state sbagliate, come del resto l’anno scorso e due anni fa. Insomma sono tre anni di fila che Google Flu Trends sbaglia le previsioni: l’anno scorso, riportava Nature, ha sovrastimato i casi di influenza realmente capitati, prevedendone quasi il doppio. Se volessimo malignare, potremmo affermare che le previsioni sono state corrette solo per il tempo strettamente necessario a pubblicare i primi articoli e libri sul tema, e sfruttare poi l'”effetto copincolla” per farlo diventare un articolo di fede. “Ma certo che è vero! Guarda in quanti ne parlano, ed è persino citato l’articolo con i risultati originali!”

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Wikipedia e il recentismo

All’inizio di giugno sul sito di Wu Ming è apparsa una ricostruzione della storia della voce di Wikipedia relativa a Vittorio Arrigoni, il cooperante italiano ucciso da una fazione palestinese nel 2011. Il testo è una svalangata di byte, come d’uso per loro, ma chi riesce a giungere sino in fondo avrà una ricostruzione completa e fondamentalmente accurata di cosa è successo. C’era solo un errore tecnico (è vero che chiunque può fare patrolling, cioè verificare la qualità delle modifiche all’enciclopedia; ma non è vero che chiunque possa cancellare una voce) che ho segnalato col cappellino di portavoce Wikimedia Italia ed è stata immediatamente recepita nei commenti al post. Ben vengano queste ricostruzioni, soprattutto considerando che purtroppo gli storici contemporanei, almeno in Italia, non si stanno ancora occupando di Wikipedia. Ma non ci sono solo fatti, ma anche opinioni! Nel seguito, e sperando di essere un po’ più conciso [EDIT: no, non ce l’ho fatta. Sara stato l’influsso dei Wu Ming?], vi racconto come la storia viene letta dal punto di vista di un vecchio wikipediano come me. Ribadisco che quelle che scriverò qui sono opinioni, non fatti; ma spero riconoscerete che sono opinioni piuttosto bene informate…

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