All’inizio di giugno sul sito di Wu Ming è apparsa una ricostruzione della storia della voce di Wikipedia relativa a Vittorio Arrigoni, il cooperante italiano ucciso da una fazione palestinese nel 2011. Il testo è una svalangata di byte, come d’uso per loro, ma chi riesce a giungere sino in fondo avrà una ricostruzione completa e fondamentalmente accurata di cosa è successo. C’era solo un errore tecnico (è vero che chiunque può fare patrolling, cioè verificare la qualità delle modifiche all’enciclopedia; ma non è vero che chiunque possa cancellare una voce) che ho segnalato col cappellino di portavoce Wikimedia Italia ed è stata immediatamente recepita nei commenti al post. Ben vengano queste ricostruzioni, soprattutto considerando che purtroppo gli storici contemporanei, almeno in Italia, non si stanno ancora occupando di Wikipedia. Ma non ci sono solo fatti, ma anche opinioni! Nel seguito, e sperando di essere un po’ più conciso [EDIT: no, non ce l’ho fatta. Sara stato l’influsso dei Wu Ming?], vi racconto come la storia viene letta dal punto di vista di un vecchio wikipediano come me. Ribadisco che quelle che scriverò qui sono opinioni, non fatti; ma spero riconoscerete che sono opinioni piuttosto bene informate…
Cominciamo dall’inizio, e cioè dalla prima versione della voce: quella insomma che venne immediatamente cancellata da un sysop. Il testo cassato era il seguente:
Bene: non ho nessuna remora ad affermare che se mi fosse passata davanti quella voce l’avrei cancellata a vista pure io. La ragione è molto semplice: una voce, per avere diritto di presenza nell’enciclopedia, deve avere soggetto e contenuto enciclopedico. (Deve anche avere forma enciclopedica; ma quello è relativamente secondario, perché rimettere a posto la forma di una voce è noioso ma non richiede chissà quali conoscenze del tema specifico). Una voce su una persona in cui non viene nemmeno indicato l’anno di nascita, e che si occupa soprattutto delle circostanze della sua morte, non dà alcuna informazione sul perché la persona in questione dovrebbe essere enciclopedica. L’impressione che mi sono fatto leggendo quel testo è che il suo creatore aveva senza dubbio le migliori intenzioni possibili. Dal punto di vista formale, infatti, la voce aveva i suoi bravi link interni – fin troppi: linkare l’anno 2011 non serve a molto – ed era stata scritta usando il template Bio, vale a dire la struttura che raccoglie i dati biogradici di una persona e a partire dalla quale viene automaticamente generato l’incipit. Ha anche segnalato che la voce era un abbozzo e non certo completa. Ma ha fatto l’equivalente di chi su Facebook scrive PRIMO!!!!!1!!11! quando qualche vip vero o presunto pubblica le sue grandi verità, e fa partire la gara dei follower che devono mostrare di essere sempre attentissimi alle sue ultime novità.
Quando questa corsa alla segnalazione viene applicata a Wikipedia essa ha ancora meno senso. Stiamo cercando di costruire un’opera che duri nel tempo, su un mezzo nel quale non abbiamo un pieno controllo, visto che non sappiamo se ci sarà mai qualcuno che modificherà quanto fatto da noi. C’è tutta questa fretta? La policy di Wikipedia non è questa. Sì, le voci dell’enciclopedia sono sempre pensate “in costruzione”, ma ad ogni istante il risultato deve stare in piedi per conto suo, e non aspettare un non meglio identificato futuro che lo stabilizzi. Tradotto nel gergo wikipediano, quando si crea una voce essa già avere almeno quelle due righe che ci permettono di farci una sia pur minima idea complessiva dell’argomento. Leggendo quel testo non si evinceva invece nulla di tutto questo; si capiva solo che Arrigoni era un cooperante ed era stato ammazzato da un gruppo salafita.
Il bello, o il brutto, è che il mondo Wikipedia ha un luogo dove notizie ancora frammentarie e tendenzialmente di cronaca come questa hanno pieno diritto di cittadinanza: Wikinotizie (o Wikinews, se preferite il nome con cui il progetto è noto internazionalmente). Come in tutti i progetti del mondo wikipediano, si crea conoscenza libera: ma Wikinews si occupa appunto del qui-e-ora. Purtroppo – non solo nella versione in lingua italiana! – il progetto soffre di due guai. È evidente che i volontari che vi scrivono non possono avere le fonti che sono a disposizione dei media, grandi o piccoli che siano, e quindi esso risulta inevitabilmente più piccolo di Wikipedia. Non solo: come capita generalmente nel caso di risorse in competizione tra loro, e ancor più nel mondo digitale, “the winner takes it all”. Lo cantano persino. Se un progetto, spesso per ragioni imperscrutabili, supera una certa massa critica, inizia infatti ad assorbire risorse dai suoi vicini. Così tutti guardano Wikipedia: perché allora scrivere su Wikinews, che non se la fila nessuno?
Ad ogni modo, dopo la rapida cancellazione, la voce era stata riscritta da capo, con un contenuto più ampio e dettagliato. Eppure era stata messa sotto procedura di cancellazione. Come mai? Beh, innanzitutto notate la differenza tra “cancellazione immediata” e “procedura di cancellazione”. Nel primo caso chi cancella non ha dubbi: la voce così com’è non ha nulla a che fare con l’enciclopedia. Nel secondo caso la situazione è differente: chi propone la cancellazione ritiene che la voce non debba far parte dell’enciclopedia, ma non ne è certo e quindi chiede alla comunità wikipediana di esprimersi. Nel caso di Arrigoni, i dubbi non vertevano più sul contenuto (né la forma era un problema), ma sul soggetto. Si usa al riguardo un termine piuttosto colorito: recentismo. Torniamo in un certo senso alla dicotomia tra enciclopedia e giornale che abbiamo visto parlando di Wikinews: oggi la notizia è su tutti i giornali, ma tra un mese, o un anno, o dieci anni sarà ancora così importante?
Notate che il recentismo non è necessariamente legato a un soggetto, ma si può anche applicare a una sezione di una voce. Pensate per esempio a un famoso calciatore, le cui foto in atteggiamento compromettente con un’attrice di serial tv appaiono nelle locandine di uno dei tanti settimanali di gossip. Se quella vi sembra una notizia troppo fatua, pensate allora a un’intervista in cui un importante uomo politico annunci una grande novità che sarà promulgata a breve. Notizie di questo tipo possono essere importanti nel qui-e-ora, ma saranno quasi sicuramente dimenticate in pochi giorni, a meno che calciatore e attrice poi comincino davvero una relazione affettiva oppure l’annuncio del politico scateni una crisi di governo; queste notizie, se aggiunte, vengono pertanto espunte dalle voci relative per recentismo, salvo poi essere nuovamente inserite nel futuro se si scopre che effettivamente erano important. Se ci fosse già stata una voce di Wikipedia su Arrigoni, la notizia della sua morte sarebbe stata importante e non certo un esempio di recentismo; ma la voce non c’era, e quindi la comunità non aveva mai giudicato sull’importanza del soggetto. Cinicamente: la sua tragica morte aveva cambiato le carte in tavola? La risposta era stata lasciata alla comunità.
In questo caso, come si vede nell’articolo di Wu Ming, la discusione è però tracimata da Wikipedia e ha raggiunto vari altri media, cosa che ha fatto nascere un altro problema. La comunità wikipediana, pur con mille punti di vista differenti, ha un certo qual “senso dell’enciclopedia”: non ci sono regole specifiche al riguardo – una delle parole chiave del progetto è adddirittura “be bold!”, osa! – ma si conoscono più o meno le regole del gioco. Chi non si è mai sporcato le mani con Wikipedia ha invece tutt’altre idee: non ha senso dire se sono giuste o sbagliate in assoluto, ma si può affermare che sono generalmente incompatibili con l’enciclopedia così come è nata e crescita. Cosa fareste voi, se foste un pittore dilettante e mentre state dipingendo un paesaggio qualcuno si mettesse alle vostre spalle e disquisisse su come dovreste disegnare? Ecco. Non c’è dunque da stupirsi se i toni fossero subito diventati aspri. Forse qualuno si può invece stupire a scoprire che quando le acque si sono finalmente calmate alla fine la voce è restata. Questo però è assolutamente normale: in genere chi lavora su Wikipedia ha davvero a cuore l’enciclopedia, e non appena sbollisce la rabbia è pronto a prendere in considerazione ed eventualmente fare proprio il punto di vista altrui, ottenendo un risultato migliore di quello iniziale. D’altra parte, se non fosse così Wikipedia non ci sarebbe più da un bel pezzo.
In definitiva, abbiamo la migliore delle enciclopedie possibili? Probabilmente no, nemmeno se “possibile” lo leggiamo come “possibile in pratica, non solo in teoria”. Non possiamo insomma accontentarci: ma secondo me possiamo almeno essere moderatamente soddisfatti di quello che si sta ottenendo.