Dopo il primo turno elettorale, l’attuale sindaco di Milano si è ricordata dell’esistenza dei social network e si è lanciata a testa bassa a mostrare la propria presenza anche su Facebook (è facile, basta rinominare e accorpare qualche pagina preparata alla bisogna e subito decine di migliaia di fan si materializzano) e su Twitter. Occhei, nessuno crede davvero che dietro il nome letiziamoratti – come del resto dietro i nomi degli altri politici – ci siano proprio loro: gli stagisti sono nati apposta per questo tipo di operazioni a basso contenuto informativo.
Solo che ho il sospetto che più che uno stagista lo staff morattiano abbia assoldato un software di intelligenza artificiale tipo ELIZA. Non si spiegherebbe altrimenti come alla domanda di tal utente “Orghl” (un noto cyaltrone che frequenta il socialcoso dei fighetti che ha scritto «Il quartiere Sucate dice no alla moschea abusiva in via Giandomenico Puppa! Sindaco rispondi!!» e ha ricevuto risposta «@orghl nessuna tolleranza per le moschee abusive. I luoghi di culto si potranno realizzare secondo le regole previste dal nuovo Pgt» senza accorgersi della presa per i fondelli del nome del quartiere e della via. Diciamo che a volte sarebbe meglio pensare un attimo prima di dare una risposta precotta e premasticata.
D’altra parte a volte la realtà è più incredibile della fantasia: proprio oggi sul sito ufficiale del Sindaco è apparsa la notizia che il vincitore del concorso per il logo di Expo 2015 è tal Andrea… Puppa.
Socialità
Sapete quand’è stata l’ultima volta che abbiamo avuto ministeri decentrati? Salò.
gioco della domenica: The Maze Game 2
The Maze Game 2 (di StormyGames) è un gioco in pochissimi livelli, tanto che sono riuscito a terminarlo persino io. Bisogna raggiungere il quadratino obiettivo muovendo il cursore con il mouse, stando però attenti a non uscire dal percorso e a evitare gli ostacoli mobili.
Niente di trascendentale, giusto un modo per vedere se uno ha la mano abbastanza ferma…
(via Passion for Puzzles)
Esercizi di stile (libro)
Questo libro (Silvia Ferraris, Marco Maiocchi, Maximiliano Romero, Esercizi di stile, Libreria Clup 2007, pag. 221, € 13, ISBN 978-88-7090-921-0) è una specie di instant book; nato da un workshop di una settimana al corso di laurea in design industriale, raccoglie gli elaborati degli studenti.
Il titolo dovrebbe far ricordare all’inclito lettore quello dell’omonima opera di Queneau: anche in questo caso abbiamo un tema – uno spot pubblicitario di una barretta energetica al cioccolato – che viene rivisto e rivisitato seguendo svariati stili tra quelli proposti dai docenti e quelli tirati fuori dagli studenti stessi. Il guaio sta nell’estrema disomogeneità dei risultati, presentati così come consegnati senza un commento critico; nella stragrande maggioranza dei casi gli studenti si sono limitati a mettere in pratica la scena clou, ma in maniera non certo olistica quanto distaccata, proprio da compitino a casa.
Menzione onorevole però per lo studente che ha scelto come stile “etichette di birra” e ha detto di aver girato Milano per comprare birre di tutti i tipi: lui si è sicuramente divertito.
cosa non si fa per un complotto
Tra i millanta blog in lingua italiana ce n’è uno che si chiama Perle Complottiste. Il suo target è sbugiardare tutti gli amanti dei complotti contro l’umanità e simili, da quelli che sono convinti che siano stati gli americani a buttarsi giù le Torri Gemelle a chi lancia allarmi contro le scie chimiche, e via discorrendo. Un’apparizione abbastanza comune tra i post di questo blog è Wikipedia: da quanto riesco a capire il problema con l’enciclopedia non è solamente che viene riempita di nozioni complottiste, ma che alcuni degli amministratori sono anche dei complottisti a loro volta. Vabbè, in fin dei conti è sempre comodo quando qualcuno trova degli errori, così li si può correggere.
Però quando vedo post come questo capisco molte, molte cose. Riassunto: qualcuno ha inserito nella voce su un vaccino (il Gardasil) delle frasi – scritte tra l’altro in un italiano da ragazzino delle medie – tipo «Però visto che le case farmaceutiche sono più interessate dal fare soldi anzichè il benessere della gente non si dice che sono morte parecchie persone poche ore dopo aver fatto il vaccino.». Cosa hanno fatto i cercatori di perle complottiste? Hanno fatto un post linkando la versione incriminata (se non lo sapevate, Wikipedia permette di risalire a una qualunque versione indietro nel tempo di una qualunque voce), e fin qui tutto ok. Hanno buttato le solite palate di merda, e fin qui tutto ok. Ma hanno continuato con queste frasi:
«E la colpa, si badi bene, non è dei tanti imbecilli che inseriscono simili corbellerie.
Nel mondo ci sono centinaia di migliaia di idioti, per cui è normalissimo che scrivano anche su Wiki.»
«La colpa è dell’elevato numero di amministratori e utenti che sfruttano Wiki per i propri fini personali anziché vigilare sulla correttezza di voci e contributi.»
No. La colpa è degli imbecilli e idioti a cui di Wikipedia non gliene può fregare di meno, se non per scrivere il loro post e mostrare quanto sono fighetti.
Lo ripeto in maniera più comprensibile per chi non è addentro nei meandri di Wikipedia. Chiunque poteva modificare quella voce, le ultime modifiche sono state fatte da utenti non loggati. Questo significa che se quelli di Perle Complottiste avessero voluto, avrebbero potuto eliminare quelle frasi e poi scrivere esattamente lo stesso post, mettendo lo stesso link (che come ho scritto è relativo a una versione ben precisa) e aggiungendo qualcosa tipo “per fortuna che ci siamo noi che nel nostro piccolo quando possiamo rimediamo alle malefatte”. Mannò, non si poteva certo fare così: altrimenti che malefatte sarebbero state?
apparentamenti asserpentamenti
A quanto ho letto, né il Terzo Polo né il Movimento 5 Stelle si apparenteranno con i candidati sindaco che devono andare al ballottaggio. C’è chi dà loro del paraculo; io personalmente ho un’idea completamente diversa.
Il cosiddetto Terzo Polo è un raggruppamento di destra, votato da chi è di destra ma non sopporta più Berlusconi. Il Movimento 5 Stelle è votato da chi – ammesso avesse avuto ancora voglia di votare – avrebbe votato a sinistra, ma non sopporta gli attuali partiti del centrosinistra. [*] Ora, che senso ha che i loro maggiorenti chiedano ai loro elettori di fare qualcosa che questi non avevano e quindi con ogni probabilità non avranno affatto intenzione di fare? Molto, molto meglio fare finta di essere duri, ché tanto anche in caso di vittoria non è che guadagnerebbero chissà quanti consiglieri né sarebbero comunque necessari alla maggioranza. Tutto qua. Non è come in Francia, dove gli apparentamenti sono già previsti prima del primo turno – anche perché non è affatto detto che siano promossi al ballottaggio solo i primi due candidati – e la prima giornata di voto serve solo a contarsi. Insomma, qua è tutto nella normalità :-)
[*] spero abbiate notato che non ho detto che l’M5S è di sinistra, anche perché la cosa è evidentemente falsa. Né ho detto che ruba voti alla sinistra: la mia sensazione è che peschi più nell’elettorato deluso astensionista.
Il metro del mondo (libro)
Devo confessare che ho iniziato a leggere questo libro (Denis Guedj, Il metro del mondo [La Méridiene], Le Scienze 2009 [2004], pag. 331, trad. Mauro Raggini) con un certo qual scetticismo, memore della pessima impressione che mi fece Il teorema del pappagallo. Però mi sono dovuto ricredere: è tutta un’altra cosa. Qui il tema è la creazione, anzi direi quasi l’invenzione, del metro: come cioè nel bel mezzo della Rivoluzione Francese si decise non solo di uniformare tutte le misure, ma di crearne una completamente nuova e legata alla Natura. Guedj racconta appassionatamente la cosa, dai cahiers des doleances che si lamentavano anche perché le misure correnti venivano modificate a piacere dai signorotti alle discussioni su quale sarebbe stata la misura più certa alle misurazioni geodetiche compiute in un momento in cui la Francia repubblicana era in guerra con mezza Europa. La parte più interessante è a mio parere proprio questo interallacciarsi degli avvenimenti della Rivoluzione con quelli trattati nel libro: nomi ben noti dalle lezioni di storia compaiono qui come comparse o protagonisti, ma in ogni caso da un diverso punto di vista. La traduzione è scorrevole.
Vostradamus
Io ho una lunga abitudine di sbagliare le previsioni elettorali. Ma non mi era mai capitato sbagliare tanto come questa volta. L’unica cosa che posso accampare come scusa è che non sono certo stato il solo a sbagliarmi, basta vedere i musi lunghissimi nel centrodestra e lo stupore a centrosinistra, dopo che tutti i sondaggi davano comunque davanti la Moratti.
Ma ci sono cose ancora più strane: se si fa il confronto con cinque anni fa, il centrodestra, anche mettendo insieme il terzo polo che allora era allegramente unito, ha perso cinque punti percentuali e sta comunque dietro Pisapia, che ha qualche voto in più di quanti ne avesse presi Ferrante cinque anni fa. Peggio ancora, dopo anni in cui i primi dati sembravano sorridere al centrosinistra e poi man mano venivano fabbricate schede a vantaggio del centrodestra, stavolta è capitato l’opposto: è stato Pisapia a inquinare il voto aggiungendo man mano schede a suo favore [*], con il divario che continuava a crescere. Ciliegina sulla torta, la débacle di Berlusconi: ha voluto un plebiscito sulla sua persona e ha dimezzato le preferenze.
Ora non oso pensare cosa succederà in queste due settimane…
[*] oh, non prendetemi sul serio…