City di oggi, titolone in prima pagina: “Elettricità, è quella italiana la bolletta più cara di Europa”. Inizio dell’articolo: “Quasi 20 euro al kilowattora contro i 17 della Germania, gli 11 della Francia, i 10 della Spagna e i sette della Gran Bretagna”.
Naturalmente – e come del resto si poteva leggere a pagina 3 – il costo per kWh è di 20 eurocent. Altrimenti tenere accesa una lampadina da 100W ci costerebbe due euro l’ora. Eppure nessuno si è accorto di quanto scritto ben visibile. L’inflazione corre?
Il diritto di voto
Ci sono in giro manifesti a iosa che invitano l’elettore a non aspettare l’ultimo momento: se ha smarrito la propria tessera elettorale, può già andare all’ufficio elettorale a chiedere un duplicato.
Bene. Venerdì mattina ho chiesto ad Anna di andare là, con la mia carta d’identità e la vecchia scheda elettorale, per chiederne l’aggiornamento. Essendo ormai un residente milanese, devo votare qua. Risultato: niente da fare. Hanno controllato, e hanno sentenziato che l’adesivo per aggiornare la tessera è già stato spedito, che sarebbe arrivato in settimana, e che solo in caso contrario sarei dovuto passare a chiederlo – immagino durante i giorni del voto, a questo punto.
Visto che comunque Anna era là, non mi sembrava così difficile né lungo ristampare l’adesivo. O forse c’è qualcosa che mi sfugge?
posta svanita
Non ho capito bene come, ma ho perso una certa quantità di messaggi mentre stavo lavorando su Thunderbird. “Lavorando” significa che stavo cercando di capire come mettere a posto i messaggi transitati da Eudora, lavorando però su altri messaggi. “Perso” significa che sono completamente sparite alcune sottodirectory: ho anche verificato manualmente.
Ci sono cose peggiori nella vita: le directory corrispondono ad alcune mailing list, ho i backup fino a metà aprile e roba sparsa in giro delle ultime due settimane (Google Mail aiuta, visto che il trash viene cancellato solo dopo un mese). Mi preoccupa però l’idea di questi messaggi che si sono persi così, senza ragione.
_Manuale di primo soccorso per attori e aspiranti attori_ (libro)
La lunghezza del titolo è inversamente proporzionale a quella del testo (Paolo Asso, Manuale di primo soccorso per attori e aspiranti attori, Dino Audino, 2003, pag. 144, € 9.50). Il libro dovrebbe spiegare per così dire i trucchi per sopravvivere come attori: non i “trucchi del mestiere”, ma le cose di supporto che permettono di esercitarsi e sopravvivere nel cinico mondo del teatro.
Sarà, ma io sono rimasto piuttosto deluso dalla lettura. È indubbio che ho un punto di partenza completamente diverso, arrivando dall’improvvisazione teatrale, e quindi faccio anche esercizi diversi; ma speravo di trovare qualcosa di diverso da una serie di storielle su come chi gestisce una compagnia non ne capisca assolutamente nulla, e quindi occorra fare da noi, e via discorrendo. Per correttezza, vengono in effetti proposti vari esercizi, ma bisogna cercarseli con il lanternino e tirarli fuori; fortuna che come dicevo non è che il testo sia così ampio. Ma per me il tono discorsivo e la parola “manuale” non vanno troppo d’accordo…
L’unica cosa che ho imparato è la differenza tra il metodo Stanislawski e quello brechtiano: meglio che nulla, ma comunque poco.
La teoria può vincere!
zanzare 2004
abbassa la tua radio per favore
No. È possibile che tu debba spegnerla, almeno se seguivi Radio Rai nelle onde medie. Ci avevo fatto caso in questi giorni in cui eravamo in giro: l’unico canale che si pigliava in onde medie era Radiouno sui 900 kHz. Questo ripetitore dovrebbe inviare il segnale sicuramente almeno in tutta Europa e nel bacino del Mediterraneo; mi pare addirittura che quella frequenza sia assegnata all’Italia in sede mondiale, quindi senza timore che venga riutilizzata da un’altra nazione.
Pensavo a un semplice problema della radio nella mia macchina, ma non è così: oggi una pagina di Repubblica cartacea raccontava come la Rai avesse brutalmente tagliato le emissioni in onda media. No, non era un articolo che meritasse di passare nell’edizione in rete.
Ho così fatto alcune ricerchine, e ho scovato la pagina RAI con la notizia. Bella nascosta in fondo alla pagina, viene detto che “La Rai, in linea con la missione del servizio pubblico, sta attuando un piano di razionalizzazione degli impianti di trasmissione in onda media. L’iniziativa comporta l’unificazione delle attuali tre reti.” È chiaro che a questo punto la missione del servizio pubblico non richiede di avere più di un canale radiofonico in onda media: non importa che in molti posti, come ad esempio qui a casa mia, le trasmissioni in modulazione di frequenza siano disturbate. Le onde medie sono il passato, il futuro è il digitale terrestre per i pochi fortunati… bah.
Il comunicato con le frequenze in onda media risparmiate lo trovate qua.
Ma perché questo odio? C’è chi pensa che sia semplicemente una manovra per fare fuori la radio, che non sarebbe allineata. Altri affermano che la manovra è stata fatta per abbassare le potenze impiegate, a causa della famosa legge sull’inquinamento elettromagnetico che non tocca solamente le antenne per i telefonini, ma anche i ripetitori radiotelevisivi. Lasciatemi avere qualche dubbio su questo. Per chi si fida dei dati riportati, uno studio del CNR di Firenze dà una stima di quanta distanza occorra dai ripetitori per scendere sotto il limite di 6V/m richiesto dalla legge italiana. Per un ripetitore da 100 kW, occorrono 300 metri; per 1000 kW, si sale a 900 metri. Per dare un’idea delle potenze, le RSU Rai affermavano nel 2001 che la potenza impiegata dal ripetitore di Milano Siziano (che poi Siziano è in provincia di Pavia…) ed erano “uniche in Italia”: uno si chiede quindi perché mai bisognava togliere le altre. Senza contare che, secondo quelli di EDXC, la Rai (e il Vaticano…) stanno usando delle antenne nel Principato di Monaco per eludere la legge italiana. Evviva.