Senatores boni viri? mah.

Così ieri alla Camera si è riusciti ad affossare la proposta di legge Boato, eliminando i suoi punti fondamentali.
Non intendo parlare del caso Sofri, visto che ne ho già parlato a suo tempo e non ho nulla da aggiungere. Ma penso sia istruttivo parlare di quello che è capitato ieri.
Antefatto: di questa proposta di legge di parla da una vita, ed era già passata in commissione, che l’aveva messa diciamo in bella copia. Ieri è appunto arrivata in aula, e si è cominciato a votare una serie di emendamenti, tra cui quello che cancellava la possibilità che il Presidente della Repubblica decidesse autonomamente sulla grazia, senza aspettare la proposta del Guardasigilli.
Da un punto di vista costituzionale, non c’è nulla di strano né in un senso né nell’altro: la grazia è una prerogativa presidenziale, ma non è affatto detto che sia necessario concederla motu proprio: il ministro di Grazia (:-)) e Giustizia si suppone abbia i dati tecnici per aiutare il presidente a fare una scelta. Magari poteva essere interessante permettere al presidente di iniziare l’iter, lasciando sempre il parere del ministro, ma non è stata scelta quella strada. Magari capita che al senato in contemporanea si voti la proposta di legge costituzionale che dà appunto al solo Presidente l’iniziativa di grazia, ma anche quello c’entra pochino.
Cosa è successo invece in aula alla Camera? Alleanza Nazionale, che è sempre stata contraria a quella legge cercando piuttosto di metterci dentro tutti, anche gli stragisti di destra, ha naturalmente votato contro. La Lega? Beh, a quanto pare l’ingegner Castelli se l’è legata al dito contro Sofri per partito preso (non lo dico io: lui stesso ha appena affermato ai giovani padani che “verrà esaminata la grazia al detenuto Sofri quando ci saranno le condizioni”); vuoi che i suoi compagni di partito non siano compatti? UDC: non pervenuta. Strano che un partito di esplicita ispirazione cattolica neghi la possibilità di un perdono, che come i cristiani ben sanno è per sua definizione gratuito.
Restava Forza Italia, il cui Capo aveva pubblicamente espresso di essere personalmente favorevole alla grazia. Bene. Hanno votato contro l’emendamento in otto. E gli altri? Com’è possibile che nel partito-azienda ci sia stato un voltafaccia simile? più probabile che qualcuno abbia fatto notare che così vicino alle elezioni non era il momento giusto per fare una scelta di questo tipo, che i sondaggi vanno male, bla bla bla. Una vergogna, insomma. Non per la scelta, ma appunto per questo voltagabbana.
Un’ultima nota personale: ho scoperto che su questo tema sono perfettamente allineato con… Giuliano Ferrara, a parte i suoi avvertimenti al Cav alla fine del suo editoriale di oggi. Mi sento a disagio.

Matematica aggratis…

Il numero di oggi di City era insolitamente pieno di minuzie “matematiche”, trattate come ci si può aspettare dal prezzo di copertina. Iniziamo con il “matematico pescarese” (un par di mesi fa era un ingegnere… come cambiano le qualifiche!) Nicolino De Pasquale, che ha presentato un suo non meglio identificato corso universitario nel quale si mostra che la matematica “basata sulla natura” è molto più precisa di quella cartesiana”. Per confermare tale affermazione, l’Ansa spiega che i maya non usavano il sistema decimale ma si basavano sul carapace delle tartarughe, che ha 5 piastre dorsali e 8 laterali. Prima che mi chiediate cosa succede con una tartaruga non standard, mi affretto ad aggiungere che per quel poco che ero riuscito a trovare in rete il Nicolino è riuscito a ricavare a partire da un singolo disegno che i maya usavano un sistema di numerazione basato sui numeri di Fibonacci (1,1,2,3,5,8,13,21… ciascuno è la somma dei due precedenti, chi è stato ultimamente a Torino ne ha visti un po’ sulla cupola della Mole) e quindi probabilmente il De Pasquale aveva solo fatto esempi di Fibonacci in natura che sono stati presi in modo letterale. Resta l’ammirazione per le vette di intuizione necessarie per ricavare un intero sistema di numerazione da un disegno probabilmente casuale.
Sotto questa notizia, scopriamo che tal David Tammet ha battuto il record europeo di memoria elencando di fronte ai matematici del museo di storia naturale (??) dell’università di Oxford tutti i decimali di pi greco. O almeno, sempre secondo l’Ansa e l’anonimo impaginatore del trafiletto, arrivare a 25000 decimali fa terminare l’elenco.
Termino con una notizia sportiva: tre giocatori della nazionale inglese di rugby sono finiti sotto inchiesta, perché coinvolti in uno scandalo. Pensate, rivendevano al mercato nero i biglietti omaggio cui avevano diritto, a un prezzo maggiorato anche di dieci volte. Beh, a me non sembra poi chissà quale cifra!

8000

Sono i chilometri che la nostra Alfa 147 ha compiuto ieri sera, mentre tornavamo a casa dopo aver recuperato Anna in stazione ed esserci mangiati una pizza. Considerando che è un anno (e qualche giorno) che possediamo la macchina, non si può dire che sia troppo usata!

è primavera… (?)

Non ho fatto in tempo a parlare del nebiun, che ieri è uscito fuori un sole caldo, con un cielo che si poteva definire azzurro senza troppe contorsioni mentali.
Ne ho subito approfittato per recuperare la povera bicicletta che questo inverno è stata negletta: ho appena toccato i 400 km ieri notte mentre andavo a imprò.
Ora la domanda è: quanto reggerà?

niente silenzio?

Devo dire che qui in ufficio i tre minuti di silenzio per i morti madrileni non sono stati molto sentiti. Almeno io non mi sono accorto di nessun altro che abbia smesso il suo lavoro. Due anni e mezzo fa c’è stata un po’ più di partecipazione: le stragi sono diventate troppo normali, o i media sono stati più silenti al riguardo?

hockey su ghiaccio

Sabato, sfruttando il fatto che l’azienda di Loris è lo sponsor della squadra di hockey su ghiaccio dei Vipers Milano, sono andato a vedere gara3 di semifinale di campionato, contro il Cortina.
Note preliminari: io non vado di solito negli stadi e palazzetti. Non sono mai stato a vedere una partita di pallone, e mi ricordo di un paio di partite di pallacanestro – non era ancra basket! – mentre ero alle medie e la gloriosa squadra di Torino era sponsorizzata dalla Chinamartini. Anche di hockey ne so poco o punto: insomma, le mie sensazioni saranno molto naïf.
Al palazzetto c’era mezza C.U.: oltre a Loris, ho visto Liana e Roberto tra la sala regia (le partite vengono trasmesse in streaming) e gradinate. La definizione dei posti era piuttosto strana: noi avevamo un biglietto omaggio in tribuna gialla, e dovevamo necessariamente stare lì, anche se avevamo due amici che avevano comprato il biglietto nella tribuna opposta, che era mezza vuota. Niente da fare, il regolamento interno lo vietava, anche dopo il primo tempo quando era ben difficile arrivasse altra gente.
Oltre a un drappello di sostenitori del Cortina, le curve erano piene di tifosi dei Vipers, con un gruppo abbastanza numeroso che ha continuato a fare cori dall’inizio alla fine – e su un palaghiaccio garantisco che rimbombano bene, visto il soffitto relativamente basso! – rendendo assolutamente inaudibile lo speaker. A dire il vero lui non si è scomposto più di tanto, e ha semplicemente evitato di parlare se non in rarissimi casi. Gli striscioni erano abbastanza classici, tranne forse quello della “Padania Rossoblu” (i colori sociali dei Vipers). Potrei infatti sbagliarmi, ma Milano è la città più terrona in serie A :-)
La partita? Le squadre sono enormi. Ci sono ventun giocatori per squadra, anche se giocano in sei per volta. O almeno dovrebbero essere sei: ci sono cambi a gioco in corso, espulsioni a tempo, e soprattutto i giocatori si muovono talmente in fretta che non si riesce mai a capire quanti ce ne siano in campo. Ci sono anche tre arbitri, che ogni tanto fischiano: non che io sia riuscito a capire che cosa è fallo, visto che puoi tranquillamente spingere il giocatore che ha possesso di palla – pardon, di puck [*]- senza fare fallo. Ogni tanto arrivano delle mischie, e uno si chiede esattamente dove è finito quel povero puck: hai voglia poi a immaginare che slitti sul ghiaccio, visto che a volte rotola, altre volte salta in aria, per non parlare di quando con nonchalance qualche giocatore lo manovra con il pattino e non con la mazza. Anche questo è valido, ovvio. Ci sono poche cose irregolari nell’hockey, come si può anche intuire dal poter giocare di sponda e andare dietro la porta.
Sulla partita vera e propria, il Cortina era riuscito anche ad andare in vantaggio, segnando due reti addirittura in inferiorità numerica: segno che i milanesi erano piuttosto deconcentrati: alla fine le squadre erano in parità. Il secondo tempo è cominciato piuttosto in ritardo: lo zamboni si era infatti scassato. Ho verificato: la macchina per lisciare il ghiaccio si chiama così perché il modello più famoso è stato creato da Frank J. Zamboni. Pensare che io, che come tutta la mia generazione ho imparato il nome dai Peanuts, ero convinto che la parola fosse un’invenzione della traduttrice italiana delle strisce! Dopo la lunga attesa, il match è stato molto “fisico”, nel senso che hanno cominciato a darsi delle botte da orbi, non so esattamente per quale ragione. In una pausa della lotta, i Vipers hanno fatto un break, con tre reti in pochi minuti di cui l’ultima è stata davvero bella. Beh, forse anche le altre due non erano male, ma non sono riuscito ad accorgermi di nulla, ho solo sentito il boato della folla. Qui si vede la mia televisività: mi chiedevo quando arrivava il replay al rallentatore…
Finito il secondo tempo completando la rissa, tanto che due giocatori per squadra sono stati bloccati in panchina per quattro minuti, il terzo tempo è stato direi accademico, senza nulla di particolamente eclatante.
Commento finale? VOGLIO I SOTTOTITOLI!!!!
[*] Grazie a Pensieri Oziosi per la correzione. Il guaio di avere sempre solo ascoltato il nome, ma non averlo mai letto… e dire che per me l’inglese è una lingua Write Only!

Nebbia in valpadana

Oggi c’è nebbia. Sul serio. Salendo le scale a Famagosta, mi sono chiesto se tutto quel fumo era dovuto a una macchina che stava bruciando… e nel pezzo di autostrada penso che la visibilità fosse sui cinquanta metri. Il buffo è che a casa il cielo era pulito… beh, “pulito” è una parola grossa, ma la visibilità era quella solita milanese.
Anche Anna, che per nemesi stamattina è andata a Torino a tenere un’aula, conferma che tra Vercelli e Torino c’era un muro. Mi sembra però che siamo abbastanza in ritardo per i Veri Nebiun, no?

il mio nuovo "goco"

Ho finalmente tra le mani lo zaurus C860, con tutte le sue scritte giapponesi.
Beh, sì: è stato preso in Giappone, anche perché non viene esportato.
Non posso ancora dare molte impressioni d’uso perché sto remando con l’installazione del software in una lingua comprensibile: però lo schermo è semplicemente favoloso, e la tastiera pure!