Claudio Bisio ha portato in teatro (oggi l’ultima rappresentazione al Piccolo) la prima volta di Pennac come autore teatrale. L’opera è del 2004, quindi molto recente: è un monologo di un’ora e venti dove un uomo, che ha ricevuto un non meglio identificato premio alla carriera, si mette a discutere con sé e con il (virtuale) pubblico di quello che in realtà significa il dover ringraziare, cercando quasi di costruire una teoria filosofica del “grazie”.
Risultato? Mah. Bisio sicuramente ha sufficiente mestiere per tenere su lo spettacolo, anche se alcune gag (come quella degli applausi) sono vecchie di decenni; ma in genere quello che mi sembra convincere poco è proprio il testo di Pennac, che è troppo stiracchiato per essere qualcosa più di un buono spunto.
Il teatro era pieno nonostante la concorrenza di Milan-Juventus: è anche da dire che noi siamo entrati con dei biglietti last minute, e sono anche stati venduti degli ingressi. Insomma, un successo ma non un successone.
_Scorciatoie nello spaziotempo_ (libro)
Questa raccolta (AA.VV., Scorciatoie nello spaziotempo [Year’s Best SF 7], – Millemondi estate 2005 (40), pag. 491, 5.10, EAN 977-1123076005) in originale si chiamava Year’s Best SF 7 e come dice il nome stesso contiene una selezione di racconti, usciti per la precisione nel 2001. Ho trovato generalmente i testi di ottima qualità, anche perché non seguono i canoni a cui siamo abituati. Una menzione particolare va a “Charlie’s Angels” di Terry Bisson, poliziesco-horror; “La misura di tutte le cose” di Richard Chwedyk, quasi lirico con questi suoi dinosauri giocattolo; “Resurezione” di Davis Morrell, con una specie di cortocircuito temporale; e “Il massimo della vita” di James Morrow, puro assurdo. Ma in genere tutto si lascia leggere con molto piacere, cosa che non sempre al giorno d’oggi capita.
sicurezza
Stamattina quando Adolfo e io siamo arrivati in ufficio c’erano quelli della sicurezza interna IT Telecom che verificavano che le procedure per l’ingresso fossero quelle corrette. Visto che l’ingresso con i badge non–funziona, naturalmente dobbiamo suonare alla porta. Generalmente la guardia non sta nemmeno a chiedere chi siamo, ma oggi ovviamente doveva fare la persona seria e chiedere informazioni. Così il consulente che era davanti a noi ha suonato, si è sentito chiedere “chi è?”, dopo un momento di smarrimento ha detto il suo cognome, al che la guardia ha risposto “e cosa deve fare?”. Altro momento di smarrimento, il lampo di genio di replicare “devo andare da X”, e finalmente la porta si è aperta. Solo che in tutta questa operazione eravamo in tre dietro di lui, e naturalmente siamo entrati senza spiccicar parola…
Adesso mentre rientravo dal pranzo ho visto uno che stava smontando… no, non la macchinetta che legge i badge, ma il citofono per chiamare la guardia. Non voglio pensare a cosa stia accadendo.
Ancora sull'esenzione ICI
Dopo il primo tentativo, l’esenzione ICI per gli edifici della chiesa cattolica destinati ad attività commerciali è stata inserita in Finanziaria, estendendola anche alle altre confessioni religiose riconosciute e alle organizzazioni noprofit. In questo modo, il governo ritiene di essersi messo al riparo dalle accuse di partigianeria.
Il problema però continua ad esserci, eccome. Da un lato, c’è questa definizione per cui se qualcuno fa delle belle cose deve avere un premio anche su altre cose che non dico siano brutte ma sicuramente sono indipendenti dalle prime. Ma soprattutto lo Stato decide che alcuni non devono pagare delle imposte comunali. L’ICI nacque al posto dell’ILOR proprio come primo timido tentativo di federalismo fiscale, anche se oggi persino la Lega sembra dimenticarsene. Se proprio volevano dare un segnale a favore di queste categorie, avrebbero dovuto dire che il valore equivalente all’ICI non versata veniva trasferita dallo Stato ai comuni dove quelle proprietà sono presenti. Semplice, no?
Proprietà di linguaggio
Mi è arrivata la bolletta Telecom. Nella pagina di informazioni mi si fa notare (oggi, ma non sottizziamo) che dal primo settembre scorso sono cambiati i costi per effettuare chiamate ai cellulari. Più precisamente, sono diminuiti lo scatto alla risposta e il costo nelle ore serali, mentre sono variati i prezzi durante il giorno.
È bello avere a disposizione un ampio lessico.
come si fanno gli utili
Oggi Repubblica – non soltanto il foglio aziendale, quindi – titola gioiosa che il gruppo Fiat è in utile nel terzo trimestre 2005. Poi andiamo a leggere, e scopriamo che l’utile è di 1,33 miliardi contro la perdita di un miliardo nello stesso periodo dell’anno scorso, però nei conti ci sono 858 milioni sganciati da GM, 878 di plusvalenza Itelaenergia bis (cioè, l’hanno venduta guadagnandoci su) e 857 milioni di utili per il convertendo (cioè, le banche hanno dovuto strapagare le azioni che non sono loro nemmeno servite per avere il controllo: ero convinto di averne parlato, ma non trovo la notiziola). Il totale è più di due miliardi e mezzo: togliendoli dall’utile avremmo una perdita maggiore di quella dell’anno scorso.
D’accordo, questi sono conti della serva e bisogna farci la tara: ma tanto ottimismo mi sembra piuttosto forzato…
mi sono sbagliato
Perché la costituzione irachena – che avrebbero dovuto chiamare Grundgesetz come in Germania, ma tant’è – venisse approvata occorreva che la maggioranza dei votanti fosse a favore, e che non ci fossero tre province in cui venisse bocciata con la maggioranza dei due terzi. Inizialmente la norma era stata prevista per ottenere il favore dei curdi (la maggioranza in esattamente tre province del nord), ma col passare del tempo si è visto che il gruppo meno intenzionato a votare era quello dei sunniti, che con Saddam Hussein si trovavano generalmente a comandare e adesso sono nella migliore delle ipotesi costretti a una coabitazione.
Dieci giorni fa si è tenuto il referendum per approvare la nuova costituzione: subito due province sunnite l’hanno bocciata con percentuali bulgare, mentre il risultato di Ninive non appariva. Avrei giurato che i voti contrari sarebbero stati il 60%, e mi sono sbagliato: sono solo il 55%. Probabilmente hanno fatto un rapido conteggio di quanti brogli potevano essere stati commessi, e hanno abbassato apposta il conteggio per tenersi larghi…
Bonjour tristesse
Sarà il clima odierno, che è urfido persino per la media milanese; sarà l’ora e otto minuti che ho impiegato per venire in ufficio; sarà chissà cosa, ma mi sento in sintonia con lo GNeri e la sua ricerca dei versi di canzoni più tristi. Naturalmente lui mi ha già fregato Eleanor Rigby e Fiori rosa fiori di pesco, ma vorrei aggiungere altre citazioni di B&B, lasciando al simpatico lettore il compito di indovinarle. No, non si vince nulla.
Ma che cosa è cambiato
dopo che ti ho incontrato?
Direi non molto.
Ma che cosa è restato
dopo che ti ho amato?
Direi non molto.
What did we do that was wrong?
we did not know it was wrong!
Fun is the one thing that money can’t buy.