Il quiz della settimana da queste parti sembra essere qual è la tua religione?. Bene: secondo loro, io sarei un Umanista. Ecco il testo completo:
“I tuoi ideali assomigliano maggiormente a quelli di un Umanista. Anche se non hai molta fede, vuoi rendere questo mondo migliore, nel breve tempo [tiè!] che ti tocca vivere. Gli umanisti non credono in genere a una vita dopo la morte, e pertanto si sentono in dovere di rendere il mondo un posto migliore per sé stessi e le future generazioni”.
Tralasciamo l’implicazione logica (therefore nell’originale) un po’ traballante, e passiamo al mio posizionamento nel quadrante scientifico-spirituale e fede-ragione (vedi anche questo simpatico grafico):
0% scientifico - 40% ragione.
Non aggiungo più niente. Evidentemente anche la matematica è spirituale.
Nevica
Ieri sono passato (di corsa come al solito) a Torino, per una triste assemblea dell’ormai sempre più ex cooperativa che gestiva la mensa Tilab, salutare mio fratello, e scambiare due chiacchere con la mia amica e adesso inquilina Maria – e naturalmente Yagoub. In effetti, il tempismo non è stato perfetto: ha iniziato a nevicare solamente stamattina. Temo sarà divertente tornare a casa, e oggi l’auto l’ho presa io e non Adolfo…
Già che ci sono, racconto le impressioni visive. Ieri sera ho fatto per la prima volta via Livorno e corso Mediterraneo, e mi sono sentito completamente perso, non riconoscendo affatto la zona. In compenso, ero convinto che avrebbero almeno chiuso un po’ di cantieri per le Olimpiadi, ma mi sembra impossibile che riescano a fare qualcosa all’ingresso dell’autostrada per Milano e in Piazza Statuto. Bel biglietto da visita, che si aggiunge al solito toboga della Torino-Milano.
E a proposito di quest’autostrada: ho scoperto, sfidando il gelo (-5.5°), che la chiesetta di San Rocco (è quella che spunta dal cavalcavia subito dopo il casello di Rondissone per chi esce da Torino) è in fase di restauro, pagato… dalla SATAP, cioè dalla concessionaria dell’autostrada. Quello che però mi chiedo è dove passerà alla fine l’autostrada, visto che tutto lo spazio dalla chiesa alle case permette giusto le tre finte corsie che ci sono ora.
Dichiarazione di voto
Domenica qui a Milano abbiamo le primarie dell’Unione per il candidato sindaco. Nelle migliori tradizioni della sinistra, si è scelta una giornata in cui si sapeva ci sarebbe stato il blocco della circolazione – secondo me, sono partiti dall’idea “così non vanno al mare” – e abbiamo avuto una lotta all’ultimo coltello tra i vari candidati, che temo porterà a un “effetto Orazi e Curiazi”.
Ad ogni modo, io voterò senza troppa convinzione per Davide Corritore. Gli altri?
Milly Moratti, a parte la tristissima pubblicità sull’alternativa, è l’unica candidata con un’esperienza politica, e quindi so che non funzionerebbe affatto. Bravissima persona, intendiamoci, ma come politica non mi piace affatto.
Bruno Ferrante (ma chi ha avuto l’idea di mettergli quella foto dalla faccia incazzata sul sito?) Vincerà lui, a meno che diecimila di destra si intrufolino per votare Fo. E secondo me sarebbe anche un buon sindaco. Però voglio che gli apparati di partito sappiano che non è che basti metterlo là e fargli fare quello che vogliono loro.
Dario Fo: a vottantann! L’entusiasmo non basta, né basta l’importanza indubbia del suo nome. Ho sentito un po’ di suoi discorsi elettorali, ed è chiaro che non ha un idea dell’indubbio casino di governare una città di più di un milione di abitanti. Sì, potrei fidarmi della squadra di assessori che sceglierebbe, ma non me la sento.
Insomma, rimane giusto Corritore. Riconosco che dirlo così non è bellissimo, ma tant’è….
discarica ciclabile
Avevo già parlato della pista ciclabile provinciale del Naviglio Pavese. Ah, naturalmente in Provincia non mi ha mai risposto nessuno.
Ad ogni modo, non c’è segnaletica, se non un quasi invisibile cartello di divieto di accesso, ed è stata tolta la sbarra che chiudeva il passaggio. Così ai motorini si sono aggiunti gli scooteroni, e non mi stupirei di vedere passare qualche finto SUV. Ma il peggio è che è ritornato il vezzo di usare il posto come discarica, come si può notare qua e qua (la versione più grande della fotina quassù).
Si accettano scommesse su come sarà la situazione ad aprile.
sciogliamo le camere! O no?
Magari molti non hanno capito cosa sta succedendo con il balletto delle date di termine della legislatura. Come parte del mio servizio pubblico, provo a spiegare le cose in maniera non dico chiara ma comprensibile.
La XIV legislatura è iniziata con la votazione del 13 maggio 2001, quindi dovrebbe terminare il 13 maggio 2006, e il voto tenersi domenica 14. C’erano però due problemi, uno costituzionale e uno politico. Il mandato di Ciampi scadrà infatti… il 13 maggio 2006. Di per sé la Costituzione in questo caso prevede una prorogatio, ma non è comunque una bella cosa. Ma c’è di più: questa primavera si voterà anche per numerosi comuni, tra cui Torino, Milano, e Roma, e quindi ci si sarebbe aspettato di andare alle urne una sola volta, previo apposito decreto. Però generalmente Forza Italia, essendo un partito incentrato su Berlusconi, è più debole nelle consultazioni locali, e Silvio non era molto convinto dell’accoppiamento. Così si sono messi d’accordo tutti, proclamando urbi et orbi che la data delle elezioni sarebbe stata il 9 aprile, sciogliendo le Camere il 29 gennaio. (noticina a margine: è la domenica delle Palme. Chissà cosa succederà con tutti quelli che faranno benedire i ramoscelli d’ulivo)
Poi sono però successe alcune cose. La più eclatante è stata il rinvio alle camere della legge Pecorella, che non potrebbe più essere ripresentata. Ma sotto sotto c’è dell’altro: la campagna elettorale di Berlusconi che finalmente ha avverato la predizione di Enzo Biagi (“Se Berlusconi avesse le tette, farebbe anche l’annunciatrice”) e quindi non aveva affatto voglia di essere vincolato dalle norme di par condicio in periodo elettorale; e il fatto che il Polo è indubbiamente in rimonta. A questo punto Berlusconi ha pensato di fare un bel giochetto e dire “massì, prolunghiamo la legislatura fino al limite naturale, così possiamo ancora lavorare”, ottenendo il subitaneo appoggio di tutti gli studenti che all’interrogazione di fine quadrimestre chiedono al prof se può essere rimandata a domani. Ciampi non l’ha presa affatto bene, anche perché lui poteva sì sciogliere le camere il 29 gennaio ma fino a che il governo non promulga i decreti per l’istituzione dei comizi elettorali non sarebbe successo nulla. A sinistra hanno sempre più paura di non vincere e quindi non vogliono toccare la data d’altronde concordata.
Risultato? La data del voto non si tocca, ma si riduce al minimo ammesso – 60 giorni – la durata della campagna elettorale, dando un paio di settimane in più ai lavori del parlamento. Tanto ai politici non importa più dovere tornare sul territorio per la campagna elettorale: ricordo che con la nuova legge non esiste più la preferenza, e conta solo l’ordine in cui sei stato messo in lista.
Chiaro?
Aggiornamento (26 gennaio) La notizia aggiuntiva è che il governo preparerà anche un “decreto tagliafirme”, per ridurre il numero di firme necessarie ai partiti non presenti in parlamento per presentarsi. A parte i giudizi sulla “democrazia perfettissima”, vorrei ancora aggiungere che se la legislatura termina anticipatamente (anche solo di un mese) il numero di firme richiesto viene comunque dimezzato, e secondo me questo conta molto, soprattutto nel momento in cui si è passati da un sistema maggioritario a un “proporzionale con finto sbarramento”…
fluidificare il traffico
Non so quanti soldi abbia speso l’assessore Goggi per restringere i marciapiedi in viale Papiniano, in modo da spostare i posti auto e ottenere così tre corsie da San Vittore a corso Genova. Peccato che – come del resto corretto – i marciapiedi vengano allargati all’altezza degli incroci, così come davanti al distributore di benzina dove comunque non ci sarebbe stato spazio. Cosa succede allora? che la gente parcheggia a filo del marciapiede, probabilmente perché il neurone dedicato alla ricerca di un posto libero non riesce a immaginare la ragione di quell’improvvisa differenza di posizione. In pratica, così, si continuano ad avere due corsie, con l’aggravante di creare in prossimità degli incroci un po’ di ingorghi di cui si poteva fare tranquillamente a meno e di costringermi a non certo esaltanti slalom in bicicletta.
Considerando che solitamente ci sono sempre dei vigili a un paio di centinaia di metri, trovo che un costante passaggio con relativo stacco di multe non sarebbe una pessima idea. Al limite ci si rifà un po’ dei costi sostenuti.
44 gatti partiti
Sulla home page del sito di Forza Italia da ieri campeggiano alcuni manifesti taroccati che prendono per i fondelli la campagna dell’Unione. Mantellini si lamenta; io personalmente li trovo carini, a volte anche più interessanti di quelli originali, e sicuramente meglio di quelli ufficiali attaccati per le strade. Ma non è di quello che voglio parlare.
Uno dei manifesti recita “Oggi quattro partiti – Domani quarantaquattro”. L’iperbole non è purtroppo così lontana dal vero, ma quello che non mi torna sono i quattro partiti al governo. Oltre a FI,AN,Lega e UDC non c’erano anche i resti del Nuovo PSI? e Giorgio La Malfa si è perso per strada assieme ai suoi repubblicani di destra? Alle prossime elezioni, non ci saranno pure quelli della Nuova DC di Rotondi, il MIS di Rauti e altri ancora? Andrà a finire che quel cartello sarà profetico chiunque vincerà.
_Perché limitarsi a sognare?_ (libro)
Un libro (Alexandra Berger e Andrea Ketterer, Perché limitarsi a sognare? [Warum nur davon Träumen?], Feltrinelli – Universale Economica 20052 [1997], pag. 271, € 7.50, ISBN 88-07-81534-6, trad. Daniela Idra) scritto da due donne e destinato alle donne, dove il “sognare” si riferisce alla sessualità. Ammetto che come donna io valgo poco, e probabilmente il mio giudizio è inficiato; diciamo che guardando dalla metà sbagliata del cielo ho letto delle cose indubbiamente interessanti, ma anche informazioni piuttosto datate: lo sforzo di convertire dalla situazione tedesca a quella italiana è stato sì fatto, ma con risultati deludenti, e sicuramente non è stato rifatto l’anno scorso per la nuova uscita del libro in edizione economica. Sarà stata una congiura maschilista.