Avete tutti presente la pubblicità del 1288, immagino. Quello che magari non sapevate è che lo scorso febbraio era stato fatto un concorso per le nuove rime della canzone. I partecipanti avrebbero avuto in omaggio il CD con la canzone, mentre dodici fortunati vincitori avrebbero anche ricevuto un’edizione speciale del CD con le rime migliori.
Chi mi conosce può immaginare che, anche se quelli sono la concorrenza, non potevo perdermi l’occasione di ottenere il CD, e quindi ho inviato alcune rime. In effetti venerdì mi è arrivato a casa il disco, che ho molto apprezzato, ma ora mi rimane un dubbio. Una delle rime inserite (“non c’è giacca senza giubbotto”) l’ho sicuramente spedita io; ma visto che mi ero iscritto relativamente tardi non è affatto certo che io sia stato il primo a trovarla. Magari sono un plagiatore involontario. Ma come saperlo? Mica mi ricordo l’indirizzo a cui ho spedito le rime!
(per la cronaca, avevo anche proposto “Non c’è orchestra senza fagotto”. Tra quelle che hanno vinto, “non c’è bacio senza succhiotto” mi sembra favolosa!)
sulla guida alla defecazione
Ho fatto qualche ricerchina sull’opuscolo antistitichezza, e sono arrivato a conclusioni strane. Il titolo ufficiale dovrebbe essere Good defaecation dynamics, e la sede locale del NHS che l’ha approntato sarebbe quella della scozzese Tayside, secondo il Daily Record del 29 aprile scorso, che riporta anche un costo di 6000 sterline per il tutto. Un quotidiano locale, il Courier News, riporta anche una foto dell’opuscolo, mostrato davanti a una toilette e con didascalia “questo opuscolo vi servirà in bagno… in un modo o nell’altro”. Eppure il sito dell’NHS di Tayside non ne fa menzione. Si saranno vergognati?
totopresidente 2
Dopo il mio pippone precedente, le cose sembrano essere mutate. Ma mi sa tanto che lo siano in modo gattopardesco.
Ieri la Casa delle Libertà ha fornito la sua rosa di nomi che voterebbe. È già tanto che – essendo minoranza – non proponga nomi loro: ma è chiaro che sono tutti scelti per farsi dire di no. In ordine alfabetico abbiamo Amato, che pur essendo il più papabile sarebbe forse lo schiaffo peggiore per i ds; Dini, che a quanto pare esiste ancora, e a cui non credo Silvio abbia ancora perdonato lo sgarbo del suo governo nel 2005; Marini, che formalmente sarebbe una candidatura istituzionale e lascerebbe libero ai ds il suo posto alla Camera (ma li vedete voi i due rami del parlamento guidati entrambi da sedicenti sinistrorsi?) e Monti, che dicono essere tanto una brava persona e un amico di Prodi, ma che effettivamente come Presidente lo vedo ben poco.
Dopo lo squillo di tromba che s’ode a destra, risponde uno a sinistra; se la CdL vuole un candidato istituzionale – risponde l’Unione – eccovelo qua. Napolitano è stato presidente della Camera, è sì ds ma dell’ala destra; cosa volete di più? Anche se alcuni giornali stamattina lo davano per certo eletto, è chiaro che la sua candidatura è puramente di bandiera per le prime tre votazioni in cui servono i due terzi dei voti. Non credo che a sinistra abbiano tanto voglia di perdere un voto al Senato (ricordo che Napolitano è uno dei senatori a vita) né che a destra si affannino a votare uno che nonostante tutto è stato un vero comunista. Però in questo modo l’Unione si riesce momentaneamente a compattare e a far passare i primi due giorni, senza bruciare il proprio vero candidato, che – se non ve ne siete accorti – non è mai stato ufficialmente presentato. Baffino personalmente mi sta sulle palle, ma non è così stupido da entrare in gioco subito.
Il tutto per la grande gioia di Repubblica, che sta sponsorizzando la candidatura D’Alema in una maniera direi quasi sconcertante. Belle cose che capitano.
Dai giornali gratuiti
Oggi le notizie imperdibili dai quotidiani gratuiti arrivano soprattutto daMetro; per la precisione, dalla pagina 31 che è pomposamente intitolata “Cronache”, anche se per i due terzi è composta di pubblicità. Non che ci sia nulla di male, si ottiene quello che si paga.
Bando alle ciance, e vediamo le cronache di cui non avremmo potuto fare a meno. Innanzitutto scopriamo che la lunghezza minima, stabilita dal regolamento europeo 2257/1994, è di 14 centimetri. Parliamo naturalmente delle banane: l’unica cosa che non mi è chiara sull’unico frutto dell’amor è in che modo vengano misurate. Per la serie “natura meravigliosa”, da qualche parte non meglio identificata del mondo un coccodrillo di 4 metri e 40 ha inseguito un uomo con una motosega, presumibilmente troppo rumorosa per il rettile. Non essendo il tipo emulo di Indiana Jones, sembra che non abbia avuto la prontezza di spirito di utilizzare la motosega come arma di difesa.
La notizia che la spiaggia di Copacabana è inquinata da colibatteri e amebe provenienti dalle favelas di Rio, alla quale City ha dato piuttosto risalto, qui è giusto un trafiletto, anche perché la sezione “medicina” è ben coperta dalla perla del giorno. Il National Health Service britannico ha infatti redatto un opuscolo che insegna come sedersi in gabinetto, e quali sono le tecniche di respirazione per arrivare a liberare l’intestino. Nella parte citata, scopriamo tra l’altro che durante l’operazione “bisogna tenere la bocca aperta”. Basta alla stitichezza, una boccata d’aria vi libererà (forse)!
Fiera del Libro – resoconto
Come scrissi, ieri siamo andati a Torino alla Fiera del Libro, nonostante quest’anno per la prima volta i professional pagassero (e perfino Culicchia si è sentito in dovere di fare la battutina… si vede che Cazzola, che oltre allo Smau gestisce anche questa fiera, ha deciso di voler recuperare un po’ di soldi in più).
Non è che sia riuscito a vedere molto, visto che il sabato pomeriggio non è certo il giorno migliore e che il tempo a mia disposizione è stato brutalmente accorciato: ecco solamente alcune note.
C’era probabilmente qualche stand in più dell’anno scorso, quando si era forse toccato il minimo storico, ma non è che la cosa sia stata un grande vantaggio. Quello che ho visto è infatti un terribile aumento degli stand per così dire “istituzionali”. A parte gli enormi spazi che Comune e Regione come sempre si tengono, c’erano praticamente tutte le regioni italiane, ciascuna con le sue brave pubblicazioni che a un cinico come me facevano tanto venire l’idea di un ufficio informazioni turistiche. I piccolissimi editori quest’anno avevano uno spazio più ampio del solito nel secondo padiglione: peccato che io abbia iniziato il mio giro dall’altra parte, e quindi non abbia avuto poi tempo di vederli bene, e sono solo riuscito a comprare un libretto con la raccolta (spero) di alcuni dei quiz preparati da Lewis Carroll.
Come considerazioni a lato, anche se l’hanno anticipata di un paio di settimane non è che sia cambiato molto: a Torino pioveva, fregando anche il sottoscritto che era partito in maniche corte fidandosi del bel tempo milanese. Il traffico torinese, già pessimo di suo, è peggiorato ancora: per rientrare non ho pensato che forse sarebbe stato meglio entrare in tangenziale a Moncalieri e farsela tutta (o addirittura andare verso Alessandria e tornare su…), così da quando abbiamo ripreso l’auto a Corso Giulio Cesare ci abbiamo messo più di tre quarti d’ora. Ah, naturalmente l’auto era rimasta a Lingotto stazione, da dove una simpatica navetta, almeno quella ancora gratuita, ci ha portati davanti agli ingressi della fiera facendo dei giri francamente incomprensibili.
Endo
Venerdì sera, per festeggiare il mio compleanno, siamo andati a cena al Tomoyoshi Endo, quello che probabilmente è stato il primo ristorante giapponese ad aprire a Milano. Il posto ha una posizione strategica almeno per noi che ci siamo andati a piedi, essendo a due passi dalla Stazione Centrale in via Fabio Filzi… Anzi, di per sé si ci può anche arrivare da via Victor Pisani, che poi è il vialone in stile impero che parte dalla stazione, visto che il ristorante sta all’interno di un cortile di quelli dove potrebbero girarci qualche film soft-horror.
Il posto era rumoroso in maniera incredibile, ma bisogna anche dire che era pieno di orientali il che in generale dovrebbe essere un segno di buona qualità del cibo. E in effetti, sia il sashimi maxi che ho preso io che il sushi special di Anna erano molto buoni, e anche il miso era accettabile per uno come me che odia zuppe e brodi. Il conto finale, compresa una bottiglia di Heineken, è stato di 50 euro, che per un giapponese a Milano non è affatto esagerato. Ricordate solo di andarci sul presto, perché alle 22:30 la cucina chiude.
Fiera del Libro
Nonostante lo sconforto nel sapere che non ho più l’ingresso gratuito, oggi pomeriggio Anna ed io faremo un salto da quelle parti, dopo essere finalmente riusciti a conoscere la mia nipotina. Vi farò sapere (non della nipotina :-) ).
Lo SMAU chiuso al pubblico!
Leggo oggi che Alfredo Cazzola, che per il secondo anno organizzerà lo SMAU, ha preso la grande decisione: quest’anno il salone sarà riservato agli operatori, e quindi anticipato di un giorno: sarà da mercoledì 4 a sabato 7 ottobre, nei nuovi padiglioni di Rho.
Subito l’opposizione DS si lamenta: Majorino sentenzia «È una scelta paradossale, perché al contrario, rispettando chiaramente le esigenze degli operatori, bisogna fare di tutto per rendere lo Smau ancora più fruibile e non più chiuso». Ora, non so se Majorino sia mai andato allo SMAU. Sono anni che io non ci metto più piede, proprio perché non è possibile riuscire ad avere informazioni tecniche data la massa di ragazzini in caccia di improbabili gadget. Magari questa sarà la volta buona…