Dopo Leonardo e Picasso…

[vignetta]
Premessa: io non so disegnare. Da piccolo, invece che riempire i fogli di carta di disegnini, li riempivo di numeri. Al liceo, riuscivo ad avere il voto di disegno più basso persino di quello di ginnastica: mantenevo la sufficienza solamente perché c’erano i compitini scritti di storia dell’arte, dove non è che studiassi chissà cosa ma perlomeno arrivavo a un sette che mediava il cinque della parte per così dire “grafica”.
Dopo anni e anni e anni, con la mia solita incoscienza avevo deciso che le cose dovevano cambiare, e come forse ricordate mi ero iscritto a un corso di fumetto. Il risultato è quello che vedete qui sopra.
Due note. Il corso non prevede anche una parte sulle battute, come si può vedere dalle vignette (per la precisione, avevo fatto la prima senza testo, e poi ho deciso di aggiungerne un’altra; solo che non avevo idea di cosa scrivere). Poi devo decidermi a scansionare i miei primi tentativi, in modo da poter dare un’idea dei miei progressi.
Aggiornamento: Tanto per dare un’idea, ecco alcuni miei disegni precedenti (e non sono nemmeno i primi): qua il primo tentativo di un personaggio; qua invece i due personaggi della vignetta, dopo alcuni tentativi.

Nostra.mau.s

A furia di fare previsioni elettorali, alla fine una sono riuscito a imbroccarla, il che prova che la statistica è una gran cosa :-).
Venerdì avevo predetto che a Milano la Moratti avrebbe avuto il 52% dei voti, e la sua coalizione un paio di punti percentuali in più. Bene. Dai risultati ufficiali, la Moratti ha preso il 52.0% dei voti, e la sua coalizione il 54.3%. So’ meglio che la Nexus!

_In cerca di Klingsor_ (libro)

[copertina]
Sappiamo tutti che la bomba atomica l’hanno creata gli americani; molti di noi sanno anche che anche i tedeschi avevano un progetto corrispondente, che però non è mai riuscito a raggiungere lo stadio della fissione nucleare. Come mai? In questo libro (Jorge Volpi, In cerca di Klingsor [En busca de Klingsor], Mondadori 2001 [1999], pag. 478, € 8.26, ISBN 8804495634, trad. Bruno Arpaia), il messicano Jorge Volpi racconta a modo suo, in una caccia al fantomatico consigliere scientifico “Klingsor”, cosa pensavano i grandi fisici tra le due guerre, da Einstein a Bohr a Heisenberg. Già che c’era, ci ha infilato anche von Neumann e Gödel, e per non farsi mancare nulla ha anche aggiunto riferimenti al fallito attentato di Von Stauffenberg contro Hitler e condendo il tutto con una storia di spionaggio. Come romanzo storico, l’ambientazione e la presentazione dei personaggi è perfetta: eppure il libro mi ha lasciato piuttosto freddo, come se fosse più un esercizio di stile che altro. Il protagonista – un matematico – che si sdoppia, le tre parti del libro che iniziano tutte quasi fossero un saggio scientifico… il tutto resta troppo costruito, a mio parere. La traduzione è generalmente scorrevole, anche se Età Media mi suona troppo sospettosamente come Medioevo per non immaginare un lapsus.

vento

Dopo il diluvio di ieri notte (che però non ha spazzato via Forza Italia, anzi…) stamattina c’era un bel cielo azzurro e l’aria era freschina. Peccato però che ci sia anche un ventaccio assolutamente impossibile. A parte le folate che mi spostavano mentre pedalavo sul Naviglio (e, per la Prima Legge del Ciclismo, hanno virato di centoottanta gradi non appena ho svoltato restando nominalmente sottovento), la polvere sollevata ha iniziato a entrarmi prima in gola e poi negli occhi, infilandosi non so bene come dietro gli occhiali.
Vedremo che succederà stasera.

E ci becchiamo Mestizia

Io oggi pomeriggio ci speravo nel ballottaggio. Invece nulla da fare, a quanto pare. Il tutto mentre Napoli, che era data in bilico, ha confermato la Rosetta alla grande, e nella mia Torino il Chiamparino, il DS più a destra che io abbia mai conosciuto, ha praticamente doppiato Buttiglione. Non parliamo di Roma, ma lì si sapeva che Uolter Ueltroni avrebbe stravinto.
Inoltre ho come il sospetto che a sinistra (quella vera, non la fasulla di DS) abbiano preferito non votare l’ex prefetto.
Forse dovrei davvero cambiare città.

un lampeggio improvviso

Sabato verso le 13, mentre andavamo a fare la spesa, ho visto il semaforo tra viale Zara e via Keplero diventare a un tratto col giallo lampeggiante, invece che scattare verde. La cosa è durata un paio di secondi, poi si è ripreso. Intanto anche il semaforo pedonale un po’ più avanti ha fatto la stessa cosa, il che mi ha fatto pensare – dato che uno sbarco alieno mi sembrava improbabile – che ci fosse qualcosa di strano nella gestione dei semafori.
Anche sabato sera il semaforo ha avuto lo stesso momentary lapse of reason. Qualcuno ha idea della ragione dietro questo lampeggìo?

Schedona elettorale

Alle elezioni comunali a Milano potevamo scegliere tra trentaquattro liste. E non ci hanno nemmeno dato il libretto di istruzioni su come piegare la scheda.