Ieri pomeriggio sono andato a Torino per partecipare a una riunione informale della cooperativa che gestiva la mensa Tilab (e che stiamo cercando di chiudere, visto che non ha più ragion d’essere): una rapida rimpatriata con i vecchi amici di tanti anni. Non avevo tempo di fare molte altre cose, a dire il vero: così mi sono limitato a comprare due chili dei miei grissini favoriti (che dopo sei anni sono rincarati, passando dai 2.01 euro agli attuali 2.30), a cenare con la mia inquilina Maria… e a prendere la metropolitana di Torino. Una fermata – poi sono tornato indietro a piedi, perché il tram che mi avrebbe portato alla riunione partiva comunque da Porta Susa – ma già sufficiente.
Trovarmi nella prima vettura e guardare quindi il tunnel davanti a me non è stata una novità, essendo già salito a Parigi sul Météor. In compenso, abituato ormai alle dimensioni della metropolitana milanese, devo dire che le vetture sono davvero strette, praticamente un tram. Molto piacevoli e ampie sono invece le stazioni, che si vede che sono state studiate per evitare per quanto possibile crisi di claustrofobia… anche perché con il fatto che ci sono le doppie porte per evitare che qualcuno si butti giù tra i binari la cosa non sarebbe poi così strana. Però sia la scelta di colori e illuminazione che l’avere lasciato le scale a vista aiutano davvero molto. Insomma, un effetto davvero bello: adesso occorre però completare la linea 1 e fare la 2 :-)
Le grandi scoperte
Finalmente sappiamo perché quando ci facciamo male a un dito lo mettiamo subito in bocca.
Bricoleur 3
Anna mi ha ingiunto di fare dei lavoretti a casa nel weekend, pena il non potere usare il mio pc. Lei sì che sa come toccare le mie corde. Ho cercato di varle notare che le mie capacità manuali non sono il massimo, ma nulla da fare. Così mi è toccato rimettere a posto la cornice di una stampa che si stava staccando, e scartavetrare una porta che raschiava, con risultati nonostante tutto discreti. Per questo weekend sono stato graziato del compito più arduo, capire come installare il vecchio ricevitore satellitare Nokia che mi sono comprato due anni fa di seconda mano… ma lì sarà davvero dura, mi sa tanto.
queste sì che sono soddisfazioni!
Oggi Leggo ci fa sapere che l’infortunio di Alessandro Del Piero lo terrà fuori dai campi per almeno un mese, facendogli perdere anche eventuali convocazioni in Nazionale. Ma niente paura! Cito testualmente. «Ma ecco una consolazione: domani alle ore 18 lo juventino è atteso a Montà d’Alba per ricevere la “Trifola d’oro”, premio istituito dallo Juve club Roero doc». Mica cotiche!
Metro ci racconta invece i fasti della carta prepagata riservata agli under 26 offerta da Capitalia – ah, ho come l’impressione che non sia la prima volta che il gruppo bancario romano abbia l’onore di questi paginoni… Sborsando solamente 17 euro e mezzo per non si sa bene quali costi di gestione potrai avere questa carta ricaricabile, i cui vantaggi comprendono anche « nessun costo per l’invio mensile dell’estratto conto, che non è previsto (grassetto mio). L’idea di esplicitare che non si pagano cose che tanto non si possono avere è grandiosa: mi meraviglio che non ci avesse pensato ancora nessuno…
Termino con City che parla di videogiochi. Non tanto quello online olandese dove devi diventare prima un corriere della droga e poi un boss: troppo banale. In un trafiletto preso dalla Reuters ci viene fatto conoscere “Left Behind: Eternal Forces”. In questo gioco occorre reclutare un esercito (e poi convertirlo, che non è detto sia la cosa più semplice) per lottare contro l’anticristo e i suoi seguaci: il tutto usando come format “il Libro della Rivelazione della Bibbia” (per i non testimoni di Geova, stiamo parlando dell’Apocalisse). Ma il tocco di genio è che quando si uccide un nemico non solo non si guadagna forza, munizioni e quant’altro: anzi, si perde un po’ della nostra anima. Inimitabile.
estate di san martino?
Sabato scorso era san Martino, che per la mia generazione è indissolubilmente legato al raccontino agiografico dell’omonima estate, con il santo che inventa la redistribuzione del reddito (il suo mantello) senza pensare al fatto che in uesto modo non ci guadagnava nessuno, ma fortunatamente arriva il Deus ex machina che risolve tutto con un improvviso ritorno d’estate. Il bello della predizione è che anche se non capita proprio l’11 novembre, non è improbabile che faccia un po’ più caldo qualche giorno prima oppure dopo; nessuno si preoccupa dell’errore di data, e dicono “ma che strano! anche quest’anno c’è stata l’estate di san Martino!”
Beh, a Milano abbiamo avuto bel tempo fino a venerdì, sabato era davvero brutto, ieri era di nuovo tiepido, e oggi a casa mia era così così ma quando sono uscito dalla metro in piazzale Abbiategrasso c’era un bel nebbione che continua a stazionare in questo momento. Abbiamo un’estate a tratti?
i genovesi e l’obitorio
La fama si vede quando i lettori ti inviano notizie da fare risaltare nel tuo blog :-)
Pietro si rifà a questo articolo del Corsera che racconta di come a Genova sembra che per il 30% dei morti non arrivi nessuno a richiedere la sepoltura, e mi allega questa scansione della pagina del giornale da cui si vede come le percentuali di “morti non reclamati” in altre grandi città italiane sia molto minore (ma di un ordine di grandezza, il che è una differenza enorme).
Notato nulla di strano? Io vedo innanzitutto una stranezza di base: nella lista non ci sono Roma e Palermo: soprattutto la seconda, con una popolazione simile a quella di Genova, sarebbe stata un interessante confronto. In secondo luogo, il 30% indicato per Genova è una pura percentuale, senza valori assoluti di riferimento: valori che tra l’altro sono molto variabili da città a città (Bologna ad esempio con i due quinti della popolazione torinese ha un numero di salme pari due volte e mezzo quelle dei subalpini) il che mi fa pensare che questi numeri siano dati più o meno a caso, anche perché non corrispondono certo al numero totale di morti: nel comune di Torino, ad esempio, i morti del 2005 sono stati 9481. Insomma, mi sa tanto che quelle mostrate nell’articolo siano cifre tirate a caso “perché un po’ di numeri fanno sempre bene”.
Detto tutto questo, io personalmente mi aspetto che a Genova – ma anche a Trieste, insomma in posti dove la popolazione ha un’età media maggiore e ci sono più anziani soli – il numero di persone che non hanno nessuno che si prenda cura di loro dopo che sono morti sia un po’ più alto, anche se non così alto. Però numeri non ne faccio :-)
Italian style
La storia del video dove un ragazzo down viene picchiato (scegliete voi se leggerla su Repubblica o Corsera) immagino sia vera: non sono andato a vedere se il video era stato effettivamente tolto da google, ma immagino ci fosse stato. Quello che però non mi ha per nulla stupito è stata la reazione tipica di chi l’ha visto. A parte chi ha pensato bene di metterlo nella categoria “video divertenti” – tanto non era lui che era stato picchiato – ci sono tutti quelli che invece che scrivere a Google per farlo togliere si sono messi a montare il caso, che fa sempre tanto figo farsi un po’ di pubblicità denunciando la sconcezza di quelle immagini. Ma in fin dei conti tutto questo è una perfetta immagine dell’italiano medio.
Aggiornamento: (15 novembre) Sembra che il video sia stato girato a Torino, nella succursale dell’istituto tecnico Steiner. È vero che non l’ho visto, ma forse avrei dovuto accorgermene dalle immagini sui giornali, visto che negli anni ’70 quello non era un istituto tecnico ma una scuola media. La mia.
calendario No Euro
Non paghi del grande risultato ottenuto alle elezioni politiche, quelli di No Euro rilanciano il loro programma con un calendario, che si sa che in questi anni è diventato tanto di moda.
Solo che probabilmente i maghi del marketing hanno pensato che farci vedere in mutande avrebbe sì reso l’idea della perdita di potere d’acquisto secondo loro legata all’adozione dell’euro, ma non avrebbe avuto un grande seguito nel pubblico: quindi in mutande ci sono una dozzina di fanciulle “della porta accanto”. Il mondo non cambia mai.