toccata e fuga torinese

Ieri pomeriggio sono andato a Torino per partecipare a una riunione informale della cooperativa che gestiva la mensa Tilab (e che stiamo cercando di chiudere, visto che non ha più ragion d’essere): una rapida rimpatriata con i vecchi amici di tanti anni. Non avevo tempo di fare molte altre cose, a dire il vero: così mi sono limitato a comprare due chili dei miei grissini favoriti (che dopo sei anni sono rincarati, passando dai 2.01 euro agli attuali 2.30), a cenare con la mia inquilina Maria… e a prendere la metropolitana di Torino. Una fermata – poi sono tornato indietro a piedi, perché il tram che mi avrebbe portato alla riunione partiva comunque da Porta Susa – ma già sufficiente.
Trovarmi nella prima vettura e guardare quindi il tunnel davanti a me non è stata una novità, essendo già salito a Parigi sul Météor. In compenso, abituato ormai alle dimensioni della metropolitana milanese, devo dire che le vetture sono davvero strette, praticamente un tram. Molto piacevoli e ampie sono invece le stazioni, che si vede che sono state studiate per evitare per quanto possibile crisi di claustrofobia… anche perché con il fatto che ci sono le doppie porte per evitare che qualcuno si butti giù tra i binari la cosa non sarebbe poi così strana. Però sia la scelta di colori e illuminazione che l’avere lasciato le scale a vista aiutano davvero molto. Insomma, un effetto davvero bello: adesso occorre però completare la linea 1 e fare la 2 :-)

Ultimo aggiornamento: 2006-11-14 12:26

2 pensieri su “toccata e fuga torinese

  1. vb

    Dimmi un po’, hai preso la metro e funzionavano pure i portelli automatici per validare i biglietti? Magari persino le macchine venditrici di biglietti? Che fortunello… Probabilmente è solo a Milano che hai un potere guastante sulla metro, a Torino ce l’hai aggiustante!

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