Lo ammetto. Il libro (Paolo Vallerga, Il congegno traslante, Rose&Poison 2005, pag. 272, € 13, ISBN 88-89691-00-X) l’ho comprato perché conosco l’autore dai tempi in cui facevo improvvisazione teatrale, così, quando ci siamo visti l’anno scorso alla Fiera del Libro, ho fatto che comprarlo. Leggerlo naturalmente è una cosa diversa: ci ho messo un anno per riprenderlo.
Il mio giudizio sul libro è diviso. La storia, basata sui giochi di ruolo della saga di Conquest sempre creati dalla vulcanica mente del Vallerga, è di tipica ambientazione fantasy, con una quantità di scherzi e giochi di parole che strizzano l’occhio al mondo di oggi in stile pratchettiano. Indubbiamente è parecchio divertente, e si lascia leggere piacevolmente; in certi punti mi sono piegato in due dalle risa. Purtroppo però il libro soffre della mancanza di un buon editor; la prosa – non per il linguaggio in stile finto medievale, ma proprio in assoluto – ha spesso delle cadute che infastidiscono abbastanza il lettore anche se armato delle migliori intenzioni. Speriamo insomma in un futuro più “certificato”!
dall'email al gossip
Oggi mi limito a citare Metro, che fa una graziosa summa dei salti mortali che in estate bisogna fare per riempire le pagine di un giornale ancorché gratuito.
Si comincia in prima pagina con il lancio di uno studio statunitense per cui l’email è ormai considerata obsoleta tra i giovani e usata solo per “occasioni formali”. Ho scritto “lancio”, ma in realtà a pagina 3 non c’è traccia dell’articolo; sarà stato inviato via chat, presumo.
Per la serie “discriminazioni lavorative”, veniamo a sapere che una poliziotta neozelandese ha dovuto lasciare il suo secondo lavoro, anche se era legale e per loro è lecito avere un secondo lavoro. Ma fare la prostituta a quanto pare non va bene. Ma il sesso, che già tira sempre, in estate la fa da padrone: scopriamo così che in Gran Bretagna un terzo dei pesci maschi produce uova, presumibilmente a causa degli estrogeni nei fiumi. Ma soprattutto noi maschietti dobbiamo fare attenzione: sembra che dividere il letto con la partner possa ridurre l’agilità mentale al risveglio. Mi chiedo innanzitutto come mai la cosa non sia simmetrica, ma soprattutto mi domando la ragione di un simile comportamento. Insomma: vogliamo mica dire che è tutta una strategia evolutiva che fa in modo che il maschio non riesca subito ad accorgersi della faccia struccata della femmina al mattino?
Termino con una informazione di cui nessuno poteva fare a meno. Dopo ceh Aida Yespica nel reality spagnolo “Superviventes” (la loro Isola dei Famosi) ha baciato Jordi Rosello che non so chi sia ma non importa, il suo fidanzato Dj Francesco ha comunicato urbi et orbi che non è più il suo fidanzato. Non andatevi a buttare giù dai ponti per la ferale notizia: i fiumi sono in secca.
Aggiornamento: pungolato da Massimo, sono andato sul sito del Pew a cercare la notizia sull’uso di email e chat. L’ho trovata, e ho scoperto che è di luglio… 2005. Ma la cosa più divertente è che in effetti mercoledì sul sito è stato pubblicato un nuovo report, che però riguarda i blogghisti e la loro tendenza a scrivere racconti. Insomma, qualcosa che nella blogopalla italiana sarebbe subito stato portato ad esempio e citato alla noia, e invece viene snobbato in questo modo. È sicuramente un gomblotto dei Poteri Forti.
Ha voluto la bicicletta?
Dopo che per cinquantasei anni non poté entrare in Italia, adesso Vittorio Emanuele di Savoia ha l’obbligo di non uscirne.
Tour de France
Gli organizzatori francesi, come avevo scritto un paio di settimane fa, hanno deciso di far fuori tutti i big prima ancora che partissero, perché correvano voci su di un medico spagnolo che avrebbe loro fornito medicinali proibiti. (Le voci sono ancora voci, giusto per dire…) Così ci siamo trovati una gara con le riserve, un po’ come se nel campionato di calcio giocassero i Primavera.
Dal punto di vista delle classifiche, si direbbe che l’obiettivo è stato raggiunto: dopo la tappa odierna, ad esempio, abbiamo tre atleti racchiusi in mezzo minuto. In giallo è Oscar Pereiro Sio, che ha sfruttato pienamente una fuga bidone dove si è preso mezz’ora di vantaggio; un po’ come Claudio Chiappucci nel Tour de France 1990, che però alla fine fu beffato da Greg LeMond. Segue a dodici secondi Carlos Sastre, e a trenta Floyd Landis, che dopo avere perso ieri dieci minuti in dieci chilometri oggi se n’è ripresi sette con una fuga dall’inizio della tappa.
Però mi chiedo – oltre a cosa si prendano questi per riuscire ad andare a queste velocità per tre settimane di fila – se questa mediocrità sia poi tanto più divertente. Mah.
Poco rispetto per la storia?
L’edizione milanese odierna del Corriere della Sera ha un simpatico trafiletto che parla del Duomo Vecchio di Brescia che verrà restaurato. Il titolo però è tutto un programma, non pensate?
Quasi come Repubblica!
Per chi passa da qua e capisce un po’ di tedesco, gli consiglio di andare vedere Bildblog, che raccoglie gli strafalcioni del popolare quotidiano tedesco Bild.
Noi avevamo Delio che aveva la rubrica “Repubblica sempre sulla notizia”, ma i tedeschi credo ci superino. Oggi ad esempio i nostri amici hanno un simpatico servizio che mostra come le città tedesche siano più calde di posti come Adelaide e Rio. Peccato che nell’emisfero sud siamo in inverno…
vota lo spot?
Come penso molti di voi, con il tempo ho sviluppato una certa resistenza alla pubblicità, nel senso che guardo i cartelloni e non mi accorgo nemmeno che ci sono, sperando che il loro messaggio non mi passi subliminalmente.
Ad ogni modo, stasera mentre portavo Anna a Linate ho gettato l’occhio con un po’ più di attenzione su un cartellone che mostra una bevanda (Aquarius, o “come la Coca-Cola riesca a venderti anche l’acqua“) e uno slogan tipo “scegli tu lo spot”. In effetti, leggendo chi ne ha parlato, si direbbe che ci siano anche degli spot TV che ti convincano ad andare sul sito e scegliere quale dei due spot si preferisce. Il tutto dovrebbe essere partito un paio di settimane fa.
Ma ci avete pensato su? qui c’è un’azienda che riesce a fare in modo che uno si guardi due spot, ne voti uno senza alcun incentivo (ho controllato il regolamento), il tutto per… rivedersi lo spot vincente in TV. È semplicemente geniale, e si mette al pari delle maratone di spot al cinema.
Non chiedetemi quale dei due spot io preferisca: non li ho visti :-)
_How long is a piece of string?_ (libro)
Il sottotitolo del libro (Rob Eastaway e Jeremy Wyndham, How long is a piece of string? Robson Book 2002, pag. 182, Lst 6.99, ISBN 1-86105-625-7), vale a dire More hidden mathematics of everyday life, fa subito capire che gli autori ne avevano scritto già uno; per la cronaca il titolo dell’altro testo è “Why Do Buses Come in Threes?”, che è una delle domande che ci siamo fatti in tanti. I vari capitoli del libro trattano di temi della vita di tutti i giorni, dando un’idea della matematica sottostante; abbiamo così ad esempio una spiegazione algoritmica del perché gli ascensori viaggino sempre nella direzione opposta alla nostra, o di come si stabilisce il funzionamento di un tassametro, o ancora di come accorgersi delle balle nascoste nei numeri tirati fuori dai politici. Il tutto senza utilizzare alcun tipo di matematica avanzata, e con uno stile molto tranquillo che rende la lettura molto piacevole. Insomma, uno di quei testi che purtroppo non vengono mai tradotti in italiano, ed è davvero un peccato.
Aggiornamento: (22 giugno 2007) Non è vero. Il libro è stato tradotto dalla Dedalo, col titolo Coppie, numeri e frattali.