Norton: proprio un vero virus!

Ero stato troppo ottimista a dire che avevo eradicato Norton Internet Security dal pc di Anna. In effetti, ha continuato a lamentarsi perché tutte le volte che apriva un’applicazione di Office le arrivavano tre messaggi di errore perché non poteva partire la funzione di recovery. Il problema non era tanto di Office, tanto che una sua reinstallazione non è servita a nulla, quanto appunto di un rimasuglio del Norton Antivirus che era rimasto tra i piedi.
I consigli della Symantec (e della Microsoft) sono fondamentalmente “disinstalla e reinstalla”, cosa che evidentemente non era possibile. Ho provato di tutto, compreso provare ad installare una nuova versione demo del NAV (il setup mi ha spernacchiato dietro, dicendomi “non posso farlo perché hai ancora una versione vecchia: disinstallala!”), pistolare di registry, usare Hijackthis! per togliere un qualunque riferimento a Symantec. Alla fine, con una tecnica tratta da Amelia: le mie ricette (edizione Papersera), ho contemporaneamente rinominato certe voci del registro, creato alcune directory fittizie, e deregistrato avupdate.dll. Questo approccio integrato sembra avere ottenuto un certo successo, anche se vi lascio immaginare com’è rimasta la configurazione di quel povero pc.

GPaper

Giusto tre anni fa Google rivoluzionò il concetto di casella di posta elettronica, rendendo pubblica Gmail: un gigabyte (oggi sono quasi tre…) di spazio per salvare tutta la propria posta elettronica.
In un classico esempio di corsi e ricorsi vichiani, oggi Google ha lanciato un servizio “ritorno al passato”: Gmail Paper. Oggi i fedeli utenti di Gmail potranno chiedere che i messaggi ricevuti vengano loro stampati e spediti direttamente a casa propria. Il tutto gratis! Il costo verrà infatti ammortizzato con l’inserimento sul retro dei fogli di pubblicità scritta in Helvetica grassetto 36 punti rosso, un grande miglioramento rispetto ai popup e alle animazioni flash. Purtroppo non è ancora possibile farsi inviare un CD con gli allegati wav e mp3, però le immagini verranno stampate su carta fotografica. Infine, nessun problema per l’ambiente: la carta utilizzata è riciclata, e composta al 96% di “post-consumer organic soybean sputum”. In pratica, il suo uso migliora l’ambiente.
Chi l’avrebbe mai detto?

test

Se riuscite a vedere questo messaggio, significa che ho capito come riempire i buchi del mio blog. (ce ne sono pochi, ma questo non significa che non si debbano riempire, no?) Non preoccupatevi dei numeri che andranno più o meno a caso.
La query mysql è

insert into mt_entry set entry_status=1, entry_author_id=1, entry_blog_id=1, entry_convert_breaks='__default__', entry_id = nnn;

Aggiornamento: mancavano gli a-capo e il numero del blog. Che i commenti per default fossero chiusi è invece una feature :-)

Non dimentichiamo Adjmal e Rahmatullah

Non ho mai messo un banner sul mio sito: generalmente trovo siano una perdita di tempo, e che non servano a nulla. Ma c’è sempre una prima volta, come state vedendo. Non che creda che servirà a qualcosa, però continuo a non capire perché, invece che litigare “Afghanistan sì, Afghanistan no”, non si pensi a chi era insieme a Daniele Mastrogiacomo e a chi ha contribuito alla sua liberazione. Posso fare solo questo, lo so, ma è meglio che far finta di nulla.

Viabilità di Peano

La certezza ce l’ho avuta in questi giorni, quando ho scoperto che il modo più veloce per arrivare in bicicletta in ufficio comprende un tratto di cinquanta metri da percorrere contromano. La cosa di per sé non sarebbe così strana, se non fosse che tutto il resto di quella via è sì un senso unico, ma nell’altra direzione: in pratica c’è un isolato in cui è stato invertito il senso di marcia.
La ragione dietro questra stranezza viabilistica immagino sia l’impedire che gli automobilisti taglino per le vie dietro la Centrale per andare da una parte all’altra di Milano, e usino invece gli assi di “scorrimento” a ciò deputati. La cosa non è nuova a chi abbia ad esempio girato per l’Olanda, con la differenza che là in genere la possibilità di andare contromano in bicicletta è esplicitamente prevista, e che non si trova gente che comunque si fa dei giri incredibili pur di passare per quelle vie.
Ma vorrei ricordare il vero precursore di questa tecnica: il professor Franco Giannessi, cui nei primi anni ’80 venne dato l’incarico di ottimizzare la viabilità pisana. Giannessi aveva la cattedra di Teoria e Metodi di Ottimizzazione – ci ho anche dato l’esame – quindi di per sé era sicuramente una persona adatta al lavoro. Pisa d’altra parte è piena di viuzze, e quindi il compito non era affatto semplice. Però la lenta ma inesorabile modifica dei sensi unici mi aveva portato a congetturare che il vero compito di Giannessi fosse quello di creare la migliore approssimazione possibile a una curva di Peano: in pratica, fare in modo che ci fosse un unico percorso che ovviamente avrebbe toccato tutti i punti della città, eliminando le crisi di coppia legate al “te l’avevo detto, che avresti dovuto girare a destra!” al prezzo di un allungamento indefinito del percorso.
Ah, i bei tempi!

quanta fretta!

Stamattina sulla Stampa sia Gramellini che Beccaria gioiscono perché “l’italiano è diventato lingua ufficiale della Repubblica”. Qualcuno dei miei lettori più attenti probabilmente si ricorderà che avevo parlato della cosa qualche mese fa; pertanto non mi ripeto qua. Non posso però evitare di segnalare che la notizia pubblicata è assolutamente falsa. La Costituzione, all’articolo 138, afferma che una modifica costituzionale deve fare quattro passaggi, due per ciascuna camera; il Parlamento è arrivato solamente alla prima lettura. Insomma, se va tutto bene la legge sarà promulgata quest’autunno.
Non è bello che un giornale serio come La Stampa prenda una simile cantonata, non trovate?
(ps: devo dire che trovo divertente che il relatore del progetto di legge si chiama Italo Bocchino. Nomen omen)

La turbopolitica (libro)

[copertina]
Il sottotitolo di questo libro (Edoardo Novelli, La turbopolitica, Bur – Saggi 2006, pag. 294, € 9.80, ISBN 978-881700948-5) è “Sessant’anni di comunicazione politica e di scena pubblica in Italia: 1945-2005”. Come si puo intuire, il titolo riassume la tesi dell’autore: in questi ultimi anni la politica ha subito un’accelerazione incredibile, e ha per così dire messo il turbo. L’idea di per sé è buona, e ci sono molti spunti interessanti, sia per il periodo fino al 1963 che dagli anni ’90 in poi – stranamente la parte di mezzo è trattata molto meno, forse perché relativamente statica. Sarei anche passato sopra al primo breve capitolo, che è un concentrato puro di sociologhese per cui mi ci sarebbe voluto un vocabolario; in fin dei conti è molto breve. Però ho trovato il libro troppo ripetitivo, con lo stesso concetto ripetuto con praticamente le stesse parole a distanza di poche pagine, tanto che a volte mi chiedevo se non avessi perso il segno. Non so, ho come l’idea che sia stato scritto a spizzichi e bocconi e non ricontrollato alla fine; un vero peccato, perché capitoli come quello sul linguaggio, sul passaggio dal comizio di piazza alla convention e sul declino dei militanti secondo me valgono davvero.