La linea 4 della MM. Leggenda metropolitana?

Ora che sono stati aperti i cantieri per la linea 5 della metro milanese (colore fucsia), qualcuno si è chiesto “e la linea 4?” Beh, quel qualcuno potrebbe persino gioire della notizia sul Corsera: Via libera al primo lotto della linea 4.
Poi però magari legge un po’ meglio, e capisce che non è che la vita sia poi così piacevole. Già ci vorranno due anni, nelle sempre ottimistiche dichiarazioni comunali, solo per fare partire i cantieri: poi quella che era nata come una linea portante è stata ridotta a sistema VAL, quindi con una portata pari alla metà. Ma non preoccupatevi: in fin dei conti anche il progetto di linea è stato dimezzato, e finisce in pieno centro, davanti al Policlinico. Molto interessante, per una linea che nelle intenzioni originali sarebbe dovuta arrivare fino a Linate… dove evidentemente non ha senso portare una metropolitana.
Insomma, mi sa che l’unico risultato sarà quello di far salire del 20-30% oggi i costi delle case nella zona Lorenteggio… che in effetti erano un po’ sotto la media milanese. Altro che i mutui subprime!

qualcuno è correntista IWBank?

visto che continuano a rompere le scatole con il loro IWClub Forever (che mi sa tanto che mi serve a poco, visto che io di trading non ne faccio…), potrei provare anche a iscrivermici. Però a questo punto tanto vale che mi faccia presentare da qualcuno che si cucchi i suoi punti… Ergo, ditemi se vi interessa.
(sì, devo sempre fare la recensione. Prometto che la scriverò dopo avere scoperto se è vero che in teoria i libretti di assegni non me li danno per sei mesi, ma in pratica può darsi di sì)

The Beatles – la vera storia (libro)

[copertina] Uno avrebbe anche il diritto di dire basta alle biografie più o meno autorizzate dei Beatles. Non per altro, ma ne sono state pubblicate troppe. E invece eccoci qua con l’ennesima, anzi la biografia come recita il titolo originale. (Bob Spitz, The Beatles – la vera storia [The Beatles: The Biography], Sperling & Kupfer – I Fuoriclasse 2006 [2005], pag. 660, € 29, ISBN 9788820041618, trad. Ira Rubini). Dal punto di vista storiografico, nulla da eccepire: oltre alle fonti già esistenti, Spitz ha condotto una serie impressionante di interviste, e la sezione “note e riferimenti” è di un corposo da fare paura. Nel libro si trovano anche parecchie informazioni inedite, soprattutto sul periodo prima della Beatlemania, addirittura a partire da prima della nascita dei Fab Four. Alcuni dei miti relativi vengono demoliti a suon di fatti. Però… L’impressione che ho avuto nella lunga lettura è che Spitz abbia dei pre-giudizi (Paul sempre affarista, John il puro ma anche il più facile ad essere traviato, la perfida Yoko, e così via) e non si sia curato di nasconderli. Inoltre gli ultimi anni, 1968-70, sembrano essere messi giù di fretta, forse perché si era spaventato dalla mole del libro. La traduzione è scorrevole, ma è anche incorsa in diversi svarioni. Ad esempio, a pagina 189 le “novelties” non sono le “novità”; più indietro, “you’re welcome” in risposta a un ringraziamento non è esattamente “sei il benvenuto”; a pagina 515, l'”ingenuity” è tutto meno che ingenuità.

bicivelox

Vicino a dove lavoro c’è un parco (il Trotter) che ha al suo interno una scuola: cosa che tra l’altro significa che tranne che in agosto è impossibile accedere al parco nell’ora di pranzo, visto che è chiuso, ma questa è un’altra storia.
Visto che sul lato di via Giacosa che dà sul parco non ci sono incroci, le auto tendono ad andare piuttosto velocemente: così il comune ha pensato bene di mettere non tanto uno di quei dossi artificiali che mi fanno bestemmiare in cinese tutte le volte, bensì un rilevatore di velocità che te la spiattella, e ti invita a rallentare se superi i 50 all’ora. Onestamente non sono mai riuscito a capire l’utilità di questi aggeggi, se non nel rarissimo caso in cui qualcuno sia effettivamente un po’ sovrappensiero; ma non sono miei problemi.
Adesso che hanno tolto il nailon che copriva lo strumento, però, mi sono accorto di una cosa: il sensore è abbastanza sensibile per riconoscere non solo le auto, ma anche una bicicletta. L’ho notato mentre uscivo per andare a mangiare, e al ritorno ho aspettato un momento in cui non ci fossero automobili in arrivo per confermarlo: mi dava 25-26 all’ora, che in effetti era la velocità che stavo facendo. Ai 50 non ci arrivo, ma non si sa mai…

sysadmin of the year

È una fregatura che a questo concorso possano partecipare solo statunitensi e canadesi (con l’eccezione dei quebeccari, probabilmente perché si rifiutano di parlare inglese). L’idea sarebbe di per sé favolosa: invece che considerare chi gestisce le macchine come un povero schiavo dotato di facoltà telepatiche, provare a dargli qualche riconoscimento (e una bella Gibson, aggiungo io…) potrebbe essere simpatico. Non è che ci sia qualche sponsor pronto a fare la stessa cosa in Italia?

La lama sottile (libro)

[copertina] Secondo volume della trilogia della Materia Oscura, questo libro (Philip Pullman, La lama sottile [His Dark Materials II: The Subtle Knife], Salani 1997 [1997], pag. 292, € 13, ISBN 9788884511836, trad. Alfredo Tutino) riprende i temi de La bussola d’oro e li porta ancora più avanti verso i temi del miltoniano Paradiso Perduto… un personaggio si chiama adirittura Giacomo Paradisi! Per dirla in maniera un po’ più chiara, il tema di base è la lotta dell’Uomo, armato solo del suo libero arbitrio contro l’Autorità (chiamatela Dio, se volete). In questo volume la lotta non è ancora iniziata: lord Asriel, dopo avere scoperto alla fine del libro precedente come creare un ponte tra i vari mondi paralleli, sta radunando un’armata. Ma questa storia resta solo sullo sfondo: qui continuiamo a seguire Lyra che si ritrova prima in un mondo intermedio infestato dagli Spettri, che rubano l’anima agli adulti, ma non possono toccare i bambini; e poi finisce nella nostra Terra, dove incontra un altro ragazzino, John Parry, che sta cercando suo padre sparito chissà dove dodici anni prima. I fili tra i due mondi si intrecciano sempre di più, anche per mezzo di un coltello davvero speciale, appunto “la lama sottile”, che permette di tagliare delle porte tra i vari universi… La storia è sempre avvincente, anche se un po’ più sfilacciata: spero che tutto torni chiaro col terzo volume. Peccato, almeno per me, che muoiono anche dei “buoni”; come in ogni libro serio, del resto. La traduzione è sempre ottima, anche se il “registro texano” stavolta si è perso.

twitter spam

Non ho ancora capito se twitter serve a qualcosa oppure no. Visto che la notte ci dormo ancora bene, la cosa non mi preoccupa: mi limito ogni tanto – diciamola tutta: quando mi viene in mente – a mandare un messaggio via gtalk scrivendo che cosa sto facendo, e non guardo cosa stanno facendo gli altri.
Però mi arriva ogni tanto un messaggio di twitter che mi dice che “qualcuno mi sta seguendo”: è un suo diritto, ma quando stamattina ho scoperto che il mio nuovo “seguace” è Choose the Financial news from facebook with XXX ho iniziato a capire che il mio seguito è molto minore di quanto credessi :-)
Non che cambi molto: continuerò ad aggiornare twitter se mi viene in mente di farlo, e manderò gli annunci di nuovi seguaci direttamente in spambox. In genere è il porno, quello che tira fuori il massimo da una qualunque applicazione; ma si vede che i 140 caratteri per messaggio erano un po’ pochi, e quindi c’è solo il second best!