O mi spieghi cosa ho scritto?

Può darsi che non ci fosse nulla da preoccuparsi per quanto riguarda il disegno di legge sul riordino dell’editoria (leggila sul sito del governo): come afferma Gabriella Bianchi, bastava iscriversi a questo benedetto Roc senza nemmeno dover pagare… anche se l’articolo 2 può tranquillamente essere applicato a un blog.
Dal punto di vista del principio, non ho problemi ad allinearmi con Luca De Biase che afferma che un blog non può essere totalmente irresponsabile – anche se in una nazione che non è mai riuscita a distinguere seriamente tra il diritto di esprimere un’opinione e la diffamazione la cosa può essere preoccupante.
Però quando leggo dal blog (!) del Ministro delle Comunicazioni stesso la seguente frase: «Naturalmente, mi prendo la mia parte di responsabilità per non aver controllato personalmente e parola per parola il testo che alla fine è stato sottoposto al Consiglio dei Ministri» (e che magari lo doveva anche riguardare un po’…) non riesco a non avere in testa lo sketch con Neri Marcorè/Gasparri che dice all’intervistatrice più o meno così: “ma tu l’hai letta la mia legge? l’hai letta? Sì? e allora me la racconti, che tutte le volte che provo a leggerla mi addormento?”
P.S.: Aggiungo un illuminato commento di Bubbo Bubboni :-)

Potenziamento urbano

Se uno va a leggere il sito ATM, scoprirà che alcune tra le principali linee tranviarie e automobilistiche hanno avuto un potenziamento da lunedì scorso. Beh, anche se non va sul sito, magari l’ha scoperto: infatti il comunicato recita «Anche in questo caso ATM, per informare sui nuovi orari, ha previsto l’utilizzo di tutti gli strumenti a disposizione: avvisi informativi, annunci sonori sui mezzi di superficie e in metropolitana, video in metropolitana oltre al Numero Verde 800.80.81.81».
Il fatto stesso che ATM si dia tanta premura di segnalare l’aumento delle corse può fare immaginare che nessuno possa accorgersene semplicemente prendendo i mezzi. D’altra parte, è vero che passare da una frequenza di un tram ogni 4 minuti a quella di un tram ogni tre minuti e mezzo comporti un aumento delle corse del 14%: peccato che sia assolutamente impossibile mantenere quella precisione dei passaggi nelle corse urbane, e quindi l’unico vero risultato che si potrà ottenere è l’aumento corrispondente di capacità – il che non è affatto male, intendiamoci, ma a quanto pare non viene considerato sexy dagli esperti di comunicazione in ATM.
I miei dubbi però sono di tutt’altro tipo; a me piacerebbe sapere dall’azienda se è vero quello che lessi qualche tempo fa, e cioè che per risparmiare non esiste praticamente più il personale “di riserva”. Se quindi un tranviere è un giorno in malattia, il suo turno (tecnicamente, la sua tabella) viene semplicemente eliminato, portando a uno squilibrio nei tempi di percorrenza ben peggiore dei vantaggi di questo potenziamento. Però quello non fa notizia :-)

Striscia o non striscia

Alcuni degli infiniti uffici della Regione Lombardia danno su via Taramelli. Capita. Un anno e mezzo fa, decisero di fare dei lavori sulla strada; alla fine scoprii che avevano allargato il marciapiede sul lato di quegli uffici, non so se per paura di bombe o cosa: non certo perché fosse stretto. Naturalmente non era stata spostata la linea di mezzeria, che così risultò scentrata: amen. L’altro guaio è che via Taramelli in quel tratto è sì larga, ma non a sufficienza per permettere il parcheggio sui due lati e in doppia fila, come capitava abbastanza spesso durante la giornata. Non che la gente potesse parcheggiare sul marciapiede lato Regione: nei lavori il gradino era stato messo a venticinque centimetri buoni, altrimenti le autobomba avrebbero parcheggiato lo stesso.
La settimana scorsa mi capita di ripassare di là, e scopro che sono stati fatti dei nuovi lavori. È stato buttato (male) un po’ di asfalto tra il marciapiede e la strada, lasciando delle voragini in corrispondenza dei canali di scolo; e sono state disegnate delle strisce (bianche, anche se credo che tra qualche mese diverranno blu) sul marciapiede stesso. Presumo che l’allarme bomba sia rientrato, ma i soldi fossero finiti.
Ah, chicca finale. Nei lavori dell’anno scorso avevano fatto una rientranza nel marciapiede per un parcheggio handicappati. Adesso hanno lasciato la rientranza, ma segnato il parcheggio subito prima, retrocedendo l’altro spazio a parcheggio normale. Non so cosa si fossero bevuti.
PS: ieri ho notato che stanno proseguendo il Bel Lavoro andando verso viale Arbe. A questo punto posso immaginare che lo stiano facendo perché inizieranno a chiudere sul serio viale Zara per i lavori della metro, e quindi si immaginano che la gente farà le strade parallele per andare verso Monza. Sarà molto divertente.

Quelli che la neolingua è matematica

Stranamente non mi pare che la notizia sia apparsa sulla sezione “scienza e tecnologia” dell’italica stampa. Bisognerà dire a quelli dell’Ansa di fare meglio il proprio lavoro. Vi dovete perciò cuccare l’articolo in inglese; il succo è che è stato pubblicato su Nature un articolo, anzi una “lettera”, dove alcuni ricercatori di Harvard hanno quantificato il decadimento dei verbi irregolari nella lingua inglese. Un verbo irregolare è… ecco, è irregolare, e quando studi la lingua sei costretto a imparare della roba in più, e non ne hai voglia. Ecco quindi che c’è una forte tendenza dello studente a far finta di niente, mettere un -ed in fondo per fare il passato e il participio, e cavarsela così con un’unica metaregola invece che tante regolette. Lo facciamo anche noi: la fortuna che in questi anni ha avuto il verbo “perplimere” deriva proprio dalla metaregola “molti verbi in -imere hanno il participio in -esso: compresso, espresso, soppresso. E non vuoi trovare il verbo che al participio fa perplesso?”. Lo fanno gli inglesi da una vita. Da piccolo, mi insegnarono a sognare “to dream – dreamt – dreamt”, ma adesso sembrerei un tipo ricercato se dicessi “I dreamt of you”; peggio ancora, il verbo per lanciare gli incantesimi, che ha la sua bella età, fa “to cast – cast – cast”; ma la televisione è moderna, e le trasmissioni fanno “to broadcast – broadcasted – broadcasted”.
Che c’entra tutto questo con la matematica? Beh, i ricercatori non si sono limitati all’osservazione che più un verbo viene usato più è difficile che diventi regolare – e ci credo, continui a ripeterti come fa! – ma hanno affermato una precisa legge matematica che lega la regolarizzazione del verbo alla radice quadrata della sua frequenza d’uso, e hanno iniziato a fare previsioni su quale sarà il prossimo candidato ad essere inquadrato (per la cronaca, to wed). Non avendo a disposizione le tabelle interne all’articolo, non posso esserne certo; però una legge di questo tipo mi sembra tanto tirata fuori a posteriori, per far vedere come la matematica è brava e fa tante belle cose… e dando l’impressione che sia una sorta di magia, senza nemmeno gli effetti speciali di Harry Potter. Per me questa è una fregatura che allontana ancora di più la gente dalla matematica, e Ciò è Male.

tutti al mare

Visto che fa un freddo boia, stasera Anna e io partiremo per Chiavari, come tappa per la cena che avremo sabato con qualcuno dei miei vecchi compagni di corso dell’università: in realtà non arriveremo nemmeno a Pisa, ma ci fermeremo a Viareggio per poi andare a mangiare a Massarosa. D’altra parte, le “cene dei matematici” quando ero un giovine pischello erano appunto a Viareggio… sono passati venticinque anni non è che poi sia cambiato molto.
Perché racconto tutto questo? per la pessima ragione che ho pensato sia a chi si lamenta quando non scrivo notiziole, sia a chi si lamenta perché scrivo troppo. Ho scritto così un paio di notiziole “a scoppio ritardato”. Se siete compulsivi ve le troverete – se tutto va bene – tra domani e domenica; altrimenti lunedì mattina ;-)

I gatti di Schrödinger (libro)

[copertina] (se vuoi una mia recensione più seria di questo libro, va’ su Galileo!)
Io ho sempre avuto il sospetto che la fisica quantistica faccia male alla gente. Già Fritjof Capra col suo Il Tao della Fisica mi aveva fatto sorgere dei dubbi, ma con questo libro, dal sobrio sottotitolo “Meccanica quantistica e visione del mondo” (Davide Fiscaletti, I gatti di Schrödinger, Muzzio – Il piacere della scienza febbraio 2007, pag. 220, € 22.50, ISBN 978-88-7413-149-5) la convinzione si è rafforzata. L’idea alla base del libro non sarebbe affatto male: raccontare delle varie interpretazioni delle equazioni della meccanica quantistica, per vedere se si possono in qualche modo conciliare con il nostro buonsenso. Mi sta anche bene che l’autore abbia una sua predilezione per l’ipotesi di Bohm, o “dell’onda guida”, e che voglia presentare al pubblico tale ipotesi sicuramente molto minoritaria. Però posso garantire che non c’è affatto riuscito. La prosa è spesso pesante, come nell’introduzione, o ridondante, come nel penultimo capitolo dove a un certo punto ero convinto di avere perso il segno e di stare rileggendo lo stesso paragrafo; il tono da evangelista poi dopo un po’ scivola nello stucchevole e fa venire voglia di cassare l’interpretazione di Bohm solo per ripicca. Qualcosa alla fine si riesce a capire, ma bisogna fare molta fatica.

Grande Vittoria Italiana

Leggo sulla Stampa (ma immagino sia ovunque) della “vittoria” ottenuta dall’Italia nel nuovo trattato UE: l’Europarlamento non sarà di 750 deputati ma di 750 più il presidente, e il deputato in più sarà assegnato all’Italia che così raggiungerà il Regno Unito a quota 73, pur rimanendo dietro la Francia che ne avrà 74. Beh, almeno quelle sono le assicurazioni : se poi verranno davvero messe in pratica, chi lo può sapere.
Per il momento la nostra grandeur sembrerebbe però salva… peccato che io non riesca assolutamente a capire quale possa essere la differenza pratica e perché «Così ci collochiamo in una situazione che riconosce il ruolo dell’Italia in Europa» (non lo dico io, lo dice Prodi). Devo essere proprio limitato.

la mia pensione

Oggi a pranzo ho provato a calcolare quale sarebbe la mia pensione in questo momento, sfruttando il sito dell’inps. Il risultato (lordo, intendiamoci) a novembre 2007 è stato 1238.24 euro al mese, che non è moltissimo ma nemmeno poco, considerando che mi mancano diciannove anni e due settimane ai quarant’anni di contributi.
C’è però qualcosa che non mi torna. La mia pensione è calcolata secondo il sistema misto, e non credo proprio esistano dei coefficienti di retrocessione per uno (splendido) quarantaquattrenne quale io sono; quindi non so come siano calcolati quei numeri, il che mi fa temere per il peggio.
(Poi c’è qualcos’altro che non mi torna e mi preoccupa ancora di più: com’è che Telecom mi ha inserito i contributi per i primi mesi del 2007, ma non quelli degli ultimi cinque mesi del 2006?)