quasi una ISDN

Fino a ieri, a casa avevamo due linee telefoniche, retaggio di quando Anna aveva fatto mettere l’ISDN (che io stoltamente le ho fatto togliere, invece che limitarci a lasciare perdere il contratto a forfait che costava un casino di soldi) e quindi l’ADSL se ne stava per conto suo.
Oggi, considerando anche che il tipo di ADSL che avevamo era inutilmente caro, abbiamo fatto accorpare il tutto, arrivando ad avere una linea a 2 Mb/s. Questo almeno in teoria. In pratica, vedevo che non funzionava praticamente nulla; dopo avere smadonnato per un po’ col router, preso un cavo RJ45 per verificare che non fosse un problema del wireless ed essermi connesso al router stesso, ho scoperto che la connessione verso Internet c’è. Upstream 160 kb/s, downstream 64 kb/s.
Bel risultato, vero?

Visibili armonie (libro)

[copertina] Michele Emmer è un matematico, figlio del regista Luciano Emmer. Insomma, una persona geneticamente e culturalmente adatta per un libro come questo (Michele Emmer, Visibili armonie, Bollati Boringhieri – Nuova Cultura 142, pag. 430, € 60, ISBN 978-88-339-1729-0), con sottotitolo “Arte Cinema Teatro e Matematica” e avente come filo conduttore… un labirinto, la traccia dei pensieri di Emmer. Ci sono delle chicche davvero belle, soprattutto nelle sezioni dedicate all’architettura e al cinema che non si trovano praticamente mai nelle varie trattazioni dedicate a queste arti, e tanto meno nei tomi matematici. Però ho trovato un po’ scocciante vedere una caterva di citazioni con un’indicazione solamente vaga dell’opera da cui sono state tratte; e ho trovato parecchio scocciante in un paio di casi vedere la stessa citazione a poche pagine di distanza, segno di una mancata rilettura. Insomma, luci ed ombre.

Microsoft è il diavolo: ennesima prova

Gabriele mi ha mandato un link a un articolo che racconta come Microsoft stia sviluppando un nuovo linguaggio funzionale di programmazione, che si chiamerà F#. (In due parole: in genere i linguaggi di programmazione tendono ad avere come operazione di base l’assegnazione di un valore a una variabile, mentre in questo caso si ha come operazione di base il calcolo del valore di una funzione).
Il nome dovrebbe essere un doppio gioco di parole, richiamando il C# sempre di Microsoft (che si legge “see sharp”, vedi chiaro) con l’iniziale F per function/funzione. Ma anni e anni di strimpellio della chitarra me lo fanno leggere come “fa diesis”; e la prima associazione che mi viene in mente è quella con il C, cioè il do. La distanza tra un do e un fa diesis è di tre toni, e nella musica medievale questo intervallo, il tritono, viene chiamato “diabolico” perché per nulla armonico.
Ma tanto lo sapevate già che Microsoft è demoniaca, no?

Grande Concorso Esselunga

In queste settimane da Esselunga (tranne che in via Washington a Milano… mi piacerebbe sapere come mai) c’è un concorso per festeggiare i cinquant’anni dall’apertura del loro primo supermercato. Ho provato a dare un’occhiata al regolamento (PDF), e ci ho trovato delle chicche davvero interessanti, almeno per uno fuori di testa come me: non tanto nel regolamento vero e proprio, quanto negli allegati.
Nell’allegato 2 l’azienda che ha generato i numeri casuali delle schedine per il concorso scrive:
${AZIENDA} genera numeri casuali utilizzando algoritmi di tipo Linear Congruential Generator (LCG). Tale algoritmo è attualmente studiato e documentato dai maggiori gruppi di ricerca sulla 'generazione casuale dei dati' (per una bibliografia approfondita sull'algoritmo utilizzato si segnala la consultazione della pagina web http://random.mat.sbg.ac.at/~charly/server/node3.html).
Sono andato a vedere quella pagina, e non è che ci abbia capito molto, se non che vi sono elencati alcuni tipi di LCG – perché naturalmente le proprietà di questi algoritmi dipende molto dalla funzione di partenza. Poi sono andato su wikipedia (scusate per la versione inglese, ma quella italiana è troppo striminzita per quanto riguarda i pro e i contro) e da lì ho letto quello che sapevo: gli LCG sono sufficienti per numerare le cartoline di un concorso a premi, ma ci sono algoritmi di generazione di numeri pseudocasuali che danno un risultato molto più “casuale”.
Insomma, quella letterina è un bieco modo per usare terminologia matematica per far credere chissà cosa, quando in pratica l’azienda usa algoritmi che penso fossero già presenti nella mia prima calcolatrice programmabile che mio padre mi regalò trent’anni fa. Poi ci si chiede perché la matematica sia così temuta.

Se non vedete l'ora

Questo sito, dal nome chiaramente autoesplicante, ha una grafica ancora più minimalista del mio blog.
Ma la cosa più interessante è che ha un feed RSS: quindi, in Stile Web 2.0, potete essere regolarmente aggiornati sull’importantissima questione “adesso è Natale, o no?”

Non ci credono più neppure loro?

In questi giorni, il Manifesto ha lanciato una raccolta di figurine, Album di famiglia, dove la “famiglia” è quella comunista. Nulla di male, intendiamoci. Le figurine sono già state sdoganate da una vita, e sono sicuramente un ottimo modo per imparare. Epperò…
In questi giorni l’iniziativa è pubblicizzata su Radiopop, il che non è poi così strano. Nello spot, uno arriva dall’edicolante e gli chiede il Manifesto e l’Album. L’edicolante lo interroga, il tipo risponde correttamente alle domande, e l’edicolante commenta “Ma lei è comunista!”, al che l’altro risponde con un secco “No”. Da lì parte il comunicato, che si perita di farci sapere che non occorre essere comunisti, basta appunto completarsi l’album. Beh, a me il tutto manda come segnale subliminale che pur di guadaganre qualcosa quelli del Manifesto se ne fregano del comunismo… non esattamente un bel modo di porsi, per chi dovrebbe seguire un’ideologia!
(ps: il blog per lo scambio di figu doppie è una tristezza…)

ciclometeo

Giusto perché resti ai posteri: oggi, per la prima volta nella stagione, ho preso i guanti e la sciarpa per pedalare verso l’ufficio. Diciamo che ieri avevo preso abbastanza freddo per evitare di cascare nello stesso errore.

spam o non spam?

In una delle mie caselle di mail che non uso mai, ho trovato un messaggio inviato da me a uno che non conosco, con testo “Ciao, vorrei condividere un link Google Maps con te” e un link che in effetti è una mappa di Google Maps di un qualche posto sull’appennino tosco-emiliano, ma senza nessun altro link.
Qualcuno ha mai ricevuto qualcosa di simile? È davvero spam?