Ora sì che è un’ADSL!

Dopo i problemi con l’ADSL spostata, e in attesa che la migrazione sia ufficialmente compiuta, Loris mi aveva detto che ufficiosamente aveva verificato che i parametri in centrale della nostra ADSL erano corretti, e aveva ridotto le possibilità “serie” a due: il nostro router si fosse rotto, oppure ci fosse il famigerato condensatore sulla presa telefonica, tanto utile a Telecom quanto dannoso per le linee dati.
Non avendo al momento un altro router di prova, e non essendo certo capace a togliere un condensatore – forse riesco a distinguerlo da una resistenza, ma è il massimo della mia competenza elettrica – dopo la cena al ristorante giapponese ho pensato bene di provare la terza via. Ho staccato il router, e l’ho portato al piano di sopra, dove c’è una presa telefonica nello studio. Come per miracolo, la linea funziona.
Mo’ aspetto qualcuno che mi tolga il condensatore dalla presa sotto, ma per il momento direi che posso lavorare senza problemi fino a primavera – e Anna sarà lieta di avere finalmente tanta linea wifi!

Caporetto

Mercoledì scorso cadeva il novantesimo anniversario dell’inizio della “dodicesima battaglia dell’Isonzo”. Stranamente non ne ha parlato nessuno… e dire che la paura fa proprio novanta!
Consiglio pertanto di leggere Boris Limpopo, che fa un resoconto molto migliore di quanto potrei io. L’unico appunto che mi sento di fargli è che ha linkato un’immagine a risoluzione un po’ bassa: guardate la cartina qua (è sempre Wikimedia Commons, tanto)

Matematica: si cambia l’insegnamento?

Su Metro di oggi, oltre allo scoop che gli insegnanti che danno ripetizioni agli studenti sono i maggiori evasori, a pagina 2 c’è un articolo che racconta di come il ministero stia correndo ai ripari e abbia istituito una “super commissione di esperti” per correre ai ripari. C’è anche uno stelloncino con il nome di un sito che a dire il vero è di una casa editrice specializzata: però a loro onore allegano la circolare ministeriale, dimostrando di fare un ottimo lavoro.
Qualcuno dei nomi dei superesperti – che riceveranno solo un rimborso spese di viaggio, perché di soldi non ce ne sono – l’ho sentito nominare, a iniziare da Edoardo Vesentini che era il direttore della Normale ai miei tempi; alcuni proprio riguardo alla didattica, il che è bello. Altri mi sembrano però dei professoroni indubbiamente bravi, ma ben lontani dal sapere come insegnare ai ragazzini di medie e superiori. L’unica mia speranza è che il Comitato ignori lo scempio della lingua italiana trovato nella circolare (non si dividono soggetto e verbo con una virgola!), dia solo una rapida occhiata al suo compito “ufficiale”, e trovi il sistema di applicare questa frase scritta nelle premesse: «Considerato che la competenza matematica non si esaurisce nel sapere disciplinare ma, in misura variabile, consiste nella capacità e la disponibilità a usare modelli matematici di pensiero (pensiero logico e spaziale) e di rappresentazione (formule, modelli, costrutti, grafici, carte) cioè nella capacità di comprendere ed esprimere adeguatamente informazioni quantitative, risolvere e porsi problemi, progettare e costruire modelli di situazioni reali, per l’acquisizione di una corretta capacità di giudizio e per orientarsi correttamente nel mondo contemporaneo».
Perché è vero: l’unico modo secondo me per fare sì che il pischello impari la matematica è che capisca che non significa “fare i conti” ma “trovare quali sono i conti da fare”. Arrivato là, può anche prendersi la calcolatrice.

Quante corsie per il tram!

nuove corsie per i tram I lavori per la linea 5 della metropolitana milanese stanno per fervere. Da domenica, sfruttando probabilmente il passaggio all’ora solare e i conseguenti sessanta minuti in più, verrà chiuso l’asse Zara-Testi in direzione periferia. Ma niente paura! Come afferma il comunicato dall’URL più lunga che abbia mai visto, ci sarà un potenziamento dei mezzi. Il 7 avrà ben otto corsie in più al giorno, e la 927 addirittura dodici! Insomma, anche se ne tolgono tre per le macchine, il numero totale di corsie aumenta…
Un altro provvedimento adottato dal comune di Milano per organizzare la viabilità è stato quello di allargare l’asse Taramelli-Arbe-Sarca. Come potete vedere da questa cartina, è praticamente della stessa larghezza del vialone che aveva due carreggiate da tre corsie e due controviali separati da dieci metri di spazio alberato. Sì, per ottenere questo risultato hanno ad esempio cancellato la via dove abito, ma è chiaro che il singolo deve accettare qualche limitato danno a tutto pro della comunità.
Dimenticavo: c’è un sito apposta per la nuova metro. Tutto in flash, con immagini che sembrano tanto scopiazzate dalla metropolitana torinese (che smacco…) e con una piantina della futura linea con gli interscambi. Peccato che la linea gialla secondo loro termini alla fermata Zara: magari avevano preparato il disegnino tre anni fa e si sono dimenticati di aggiornarlo?

_Il codice perduto di Archimede_ (libro)

[copertina] (se vuoi una mia recensione più seria di questo libro, va’ su Galileo!)
Per colpa di Dan Brown, in questi anni sono usciti fin troppi libri che hanno la parola “codice” nel titolo. Ma in questo caso (Reviel Netz e William Noel, Il codice perduto di Archimede [The Archimedes Codex], Rizzoli 2007 [2007], pag. 428, € 20, ISBN 978-88-17-01601-8, trad. Carlo Capararo) un codice ce l’abbiamo davvero: un palinsesto contenente alcuni trattati di Archimede, tra cui il Metodo e il primo foglio dello Stomachion. Il libro alterna capitoli scritti da Noel, curatore del museo dove il codice è conservato e che racconta la storia dell’opera, e da Netz, esperto di letteratura matematica greca, che parla della matematica archimedea. Il primo capitolo, con il racconto dell’asta, l’ho trovato un po’ stucchevole: ma già dal secondo capitolo mi sono appassionato incredibilmente, avvinto dall’entusiasmo di Netz. Matematica ce n’è un po’, e fortunatamente si vede che Carlo Capararo capiva cosa stava traducendo; ma non è troppa, e credo che si possa leggere e apprezzare il libro anche se non la si può o non la si vuole comprendere: basti pensare al giallo della scomparsa e ricomparsa del testo, e alla scoperta che i danni maggiori al codice sono avvenuti negli ultimi sessanta anni! In definitiva, una lettura assolutamente consigliata.

il federalismo di Trenitalia

Chi non prende il treno se non una volta ogni tanto è probabilmente convinto che le tariffe – oltre che care rispetto al servizio offerto – siano standard in tutta Italia; se prendo lo stesso tipo di treno per lo stesso percorso, pago lo stesso prezzo. Sbagliato. Sono almeno dieci anni che ci sono tariffe “nazionali” e tariffe “regionali”, e queste ultime sono maggiorate – mai capito il perché. Addirittura ci sono casi come la Liguria dove ci sono biglietti per il weekend, che ovviamente costano di più così che quei rari milanesi che pensano di riuscire a non usare la macchina per un pomeriggio e spostarsi in treno pagano.
Questa differenza di prezzo è molto più sensibile nel caso degli abbonamenti per i pendolari: chi pertanto abita in una località al confine regionale si arrangiava come poteva, e comprava un abbonamento per una percorrenza più lunga ma sovraregionale, risparmiando dei soldi. (Ah, per Trenitalia Piacenza è sia in Emilia che in Lombardia, probabilmente vista la quantità di gente che va a lavorare a Milano). Si arrangiava, appunto. Perché Trenitalia ha deciso che da novembre se uno fa un abbonamento transregionale pagherà le tariffe delle due regioni proquota. E anche se non sei un pendolare e fai semplicemente un viaggio, se hai un biglietto a prezzo nazionale non potrai più prendere un treno regionale. Insomma, ci metterai più tempo, ti trovi un treno più brutto – di Minuetto non è che ce ne siano molti, e magari quei pochi sono in riparazione, e paghi di più. Perfetto esempio di federalismo, no?

Allora lo fate apposta!

dopo i problemi con la Adsl a casa, è stata una gioia arrivare stamattina in ufficio e scoprire che eravamo sconnessi dalla rete (anche interna).
Ma ci sono cose peggiori, vi assicuro.