E le altre “due ruote”?

Rep.it parla di “Allarme sicurezza per le due ruote”. Senza togliere nulla ai motociclisti, è tristemente sintomatico come in Italia il concetto di “due ruote” non sia proprio applicabile a una bicicletta, un po’ come se chi scrive non sia mai andato in bicicletta o se sì non abbia mai tolto le rotelle, e quindi veda la bici come un mezzo a quattro ruote. Notate anche come il documento dell’ETSC parli esplicitamente di “motorcyclists” o di “Powered Two Wheels” (PTW), il che dimostra che all’estero la differenza è ben chiara.
Meglio concludere con una nota più leggera: un supercomputer al MIT che funziona a pedali (da Slashdot)

Ultimo aggiornamento: 2007-12-20 11:48

2 pensieri su “E le altre “due ruote”?

  1. S.

    Un “powered two wheels” l’ho appena visto lungo e steso accanto al maciapiedi con accanto un operatore sanitario e non è stato un bel vedere.
    Dei ciclisti ne vedo comunque meno, forse perché qui la bici non si usa per tragitti superiori ai 20 metri, a parte gli scolari.

  2. luca

    …io ho dopo un paio di vacanze in bici in Germania, e in Austria…sono giunto alla conclusione che siamo un paese sottosviluppato…chi adora la bici come me viene visto come una persona abbastanza strana….povero paese!!

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