Chi mi legge sa che cos’è il phishing – beh, in questi giorni forse lo sa persino chi legge i quotidiani, il che è tutto detto – e sa che in Italia il sito di gran lunga più scelto dai phisher è quello di Poste Italiane, anche se ci sono banche messe molto peggio (per non fare nomi, Fideuram che almeno fino a un paio di giorni fa aveva una possibile falla di sicurezza niente male). È ovvio che da un lato occorre che gli utenti stiano molto attenti a quello che fanno, ma è anche ovvio che anche le banche devono fare la loro parte.
E la stanno facendo alla perfezione, naturalmente in stile italiano. LivePaola racconta che ieri non è riuscita a pagare online i contributi per la colf. Motivo? La sua banca, Fineco, ha silenziosamente messo un tetto massimo di 149 euro per i pagamenti con una loro carta sul sito poste.it. Il tutto, ovviamente, “per motivi di sicurezza”. Detto in altro modo: visto che noi banche non siamo capaci a fare le cose in maniera sicura, ti impediamo di farle, sperando che tu non te ne accorga nemmeno, visto che tanto non è che tutta questa roba di gestione online dei pagamenti sia così importante, e la facciamo solo perché è di moda[*]. Se poi proprio ci va male e vieni a romperci le scatole, ti spieghiamo che lo facciamo per il tuo bene. Mi pare un modo perfetto di spiegare come vanno le cose in Italia.
[*] sì, lo so che Fineco è una banca online. Che lo sappiano loro, non ne sono certo.
l’uomo in blu
Perdita d’identità
Stamattina arrivo in ufficio e mi accorgo di avere lasciato a casa portafoglio e borsellino. Molto banalmente, ieri ero andato in palestra e li avevo tolti dalle tasche dei pantaloni – mica mi servivano! – e stamattina mi sono dimenticato di prenderli. Amen: tanto i ticket stanno nel marsupio e quindi mangio, l’unico problema è che devo fare tutta la trafila burocratica per indicare che non sono assente se non di cervello.
Stamattina distribuivano anche l’agenda Telecom Italia: c’era una simpatica hostess con le agende che il mio datore di lavoro ci offre benignamente – beh, quest’anno è una Moleskine anche carina. Do il mio nome e cognome, la fanciulla cerca sulla lista, e non mi trova. Simpatico, no?
A dire il vero, quest’ultima cosa è più naturale, visto che la mia sede di lavoro è della direzione territoriale lombarda mentre io e i miei colleghi facciamo parte della direzione generale, sotto tecnologie. Però non è comunque bello.
troppa teNNologia
La prossima settimana tra le offerte Lidl ci sarà la Corda per saltare computerizzata. Caratteristiche: timer digitale, conteggio salti, durata allenamento; calcolo calorie consumate; lunghezza corda: 3 metri; tre anni di garanzia. Il tutto a cinque euro meno un centesimo.
Pensavate che saltare la corda fosse un divertimento 1.0, vero?
Pile cinesi – 2
Qualche mese fa avevo già parlato delle pile a bottone cinesi di tipo CR2032. Oggi sono andato a comprarne ancora qualcuna – la tecnologia in questi giorni mi odia – e mi hanno datto delle pile “SOXEY”. Garantisco che il font usato per il logo nella pila – quello della confezione è leggermente diverso – è sputato quello delle pile Sony. Ho fatto una ricerchina, e ho scoperto che l’azienda – con sede a Hong Kong – si chiama Japan Soxey Electronic (HK) International Limited (sì, “Japan”) e che ora fa quasi parte del gruppo cinese “vero” Tianqiu (da questo link potete vedere il logo sulle pile). Ah, le copie…
Gli Annals of Improbable Research online
Probabilmente avete sentito parlare degli Ig Nobel prize: i premi dedicati all’ipotetico fratello di Nobel, per le ricerche che anche se non fossero state fatte non avrebbero cambiato molto la vita della gente. È meno probabile che abbiate sentito parlare degli Annals of Improbable Research, la rivista che (ri)pubblica ogni due mesi quel tipo di ricerche. Bene: da qualche tempo in qua è possibile leggere online gli articoli proposti, e salvarsi il relativo pdf (con immagini a bassa risoluzione, se volete quelli belli dovete pagare…). Buon divertimento!
_Vita di un creativo_ (libro)
Lele Panzeri è un creativo, e ha deciso di scrivere la sua biografia (Lele Panzeri, Vita di un creativo, Lupetti 2006, pag. 519, € 19.50, ISBN 9788883911835).
Il libro non è una biografia come uno si potrebbe aspettare, visto il titolo.
Ci sono i racconti della sua infanzia e dei suoi amori, ma non fanno una biografia.
Ci sono i racconti dei vari lavori che ha fatto nel campo della pubblicità, ma non è nemmeno un manuale su come funzionano le agenzie creative o sulle campagne pubblicitarie.
Ci sono battute sparse a piene mani, ma non è un libro umoristico.
Ci sono tante frasi messe là, alcune lunghe e altre brevi, tutte belle in fila come in questa recensione. Però la recensione non è divertente, ma il libro sì, soprattutto se preso a piccole dosi.
Ma in effetti il creativo è lui, mica io.
E direi che è una fortuna.
Prolungamento dell’orario di arrivo
Sui tabelloni degli orari ferroviari – l’ho visto a Chiavari, ma credo sia più generale – è apparso un nuovo simbolo: un triangolino nero con sotto il numero 10 o 15. La spiegazione è nella legenda: “possibile prolungamento dell’orario di arrivo per lavori programmati”.
Immagino che a Trenitalia non vogliano scrivere nero su bianco la parola “ritardo”, per quanto preceduta da “possibile”. Ma il creativo che è uscito con questa frase non si è reso conto che un orario d’arrivo è un punto nel tempo, e non può “prolungarsi”: avete mai visto un arrivo che duri dieci minuti? È come quelle scene al rallentatore che si vedono qualche volta in tv? Lascio come sempre il mio modesto suggerimento: alla prossima edizione, scrivete che l’orario di arrivo può essere spostato in avanti. La parolina magica “ritardo” continua a non esserci.