Dato un problema, si trova la soluzione

Lo so che sono successe tante cose, ma spero che i miei affezionati lettori si ricordino che qualche giorno fa ho raccontato dello studio secondo cui c’è correlazione tra ingegneri e terroristi. Beh, sono certo che Ugo se lo ricorda perfettamente :-)
A questo punto urge la soluzione al problemone, giusto? e la BBC si affretta a rendere noto che la Banca Mondiale è preoccupata perché la qualità dell’educazione nei paesi arabi sta peggiorando. In effetti il piano è a lungo termine, però se non ci saranno più ingegneri non ci saranno nemmeno terroristi… o no?

Across The Universe Day

Nel caso ve lo foste perso, vi rammento che stanotte all’una il Deep Space Network della Nasa manderà nello spazio il primo brano musicale: la beatlesiana Across the Universe, usando dei trasmettitori che puntano verso la Stella Paulare… pardon, Polare.
A parte la battuta idiota, credo che l’idiozia sia a livello molto più ampio. Ovviamente non ha molto senso inviare un brano musicale (o un brano vocale, se per questo), visto che non è affatto chiaro come possano venire date le istruzioni per trasformare il segnale analogico, o peggio ancora digitale, in un modo comprensibile a eventuali alieni. Ma magari la Nasa lo fa perché ha bisogno di un po’ di pubblicità e quindi di un po’ di soldini con le donazioni. Ma vorrei ricordare a tutti, anche a chi ne avrebbe fatto molto volentieri a meno, l’esistenza di questo sito, da cui ho scoperto che oggi è il quarantesimo anniversario della registrazione di questo brano (devo andare a verificare nei miei scartafacci… so che la versione WWF è uscita un bel po’ prima di quella nell’album Let It Be, ma non ho idea della data di registrazione) e soprattutto che “siamo invitati a suonare tale canzone dei Beatles alla stessa ora (immagino all’una di notte ora italiana…) – creando una convergenza armonica per tutto il globo terrestre”. Se qualcuno stanotte si sveglierà di soprassalto sentendosi convergere qualcosa, non può dire di non essere stato avvisato.

Bruno Munari (mostra)

logo mostra MunariCome sempre in zona Cesarini (chiuderà domenica prossima) ieri siamo andati alla Rotonda di via Besana a vedere la mostra su Bruno Munari. Non ero mai stato là, tra l’altro: avevo solo intravisto dall’esterno il porticato – dove tra l’altro ieri mattina c’era un gruppetto di persone in meditazione più o meno trascendentale, tutte sui loro tappetini – ma non conoscevo affatto la chiesa, un po’ baroccamente barocca ma sicuramente interessante.
Ma torniamo alla mostra: è bellissima. Io conoscevo Munari come designer e come disegnatore, ma ho scoperto che quelle sono solamente alcune delle sue mille attività, iniziate negli anni ’30 con quadri futuristi e terminate con opere concettuali da urlo (tutta la serie degli “oli su tela”, ma soprattutto “olio di lino su tela di lino”). Il Munari scrittore ad esempio è rappresentato perfettamente dalla favola “Cappuccetto Bianco”: non la racconterei a un bambino, ma per uno come me è assolutamente deliziosa. Ma Munari ha scritto, disegnato, creato tante cose per i bambini, ed è giusto e bello che in mezzo alla mostra ci sia anche un laboratorio per loro.
Ultima cosa: Munari ha mostrato cosa vuol dire essere creativo: prendere una cosa che esiste già e a cui nessuno fa caso, guardarla in modo diverso, e tirare fuori qualcosa di fantastico. Anna dice che in fin dei conti era il suo lavoro, e che con l’allenamento si possono fare grandi cose. Può darsi. Io a guardare i suoi lavori mi sono sentito davvero piccolo piccolo, per la serie “non ci sarei mai arrivato: eppure è così semplice a vedersi…”

Via del Plebiscito, 102

Tra le parole chiave che hanno fatto arrivare ignari surfisti sul mio blog, qualche minuto fa ho trovato “address for Silvio Berlusconi”. Il mio primo pensiero è stato che qualcuno volesse trovare un discorso per Silvio, ma visto che la richiesta arriva da un Macintosh italiano, anzi lombardo, credo che l’anonimo amico cercasse semplicemente un indirizzo cartaceo per inviare le sue condoglianze per la morte della signora Rosa, ma non volesse mischiarsi alle millanta persone che si limitano a chiederlo in italiano. Ad ogni modo, io scriverei direttamente a Forza Italia, 00186 Roma, all’indirizzo di cui al titolo di questa notiziola.
Per par condicio, ricordo che ieri è morto anche Ernesto, il padre di Riccardo Illy: credo che se uno scriva al Consiglio Regionale FVG, piazza Oberdan 6, Trieste, vada benissimo.

La gioia del sesso (libro)

[copertina] Bisogna dire che non solo il nome dell’autore di questo che dovrebbe essere un famoso trattato sul sesso (Alex Comfort, La gioia del sesso [The Joy of Sex], Tascabili Bompiani 1996 [1972, 1996], pag. 256, € 7.50, ISBN 978-88-452-7117-7, trad. Marisa Caramella, Marco Amante, Maura Pizzorno) ma anche quello di uno dei traduttori (Amante…) sembrano scelti apposta. A parte queste constatazioni “parolibere”, devo confessare che il libro mi ha un po’ deluso. Ottima l’idea di parlare non solo delle posizioni ma anche dei luoghi dell’amore – Comfort si raccomanda di non chiamarle “del sesso” e di tutte le cose al contorno; belle anche le illustrazioni a matita che accompagnano il libro – mentre le foto oggettivamente le ho trovate inutili e nemmeno buone per un voyeur. Ma si sente troppo chiaramente l’insieme di pezze che è stato aggiunto nel 1991, quando il diffondersi dell’Aids ha fatto riconsiderare gli usi sessuali; in questo modo però si è persa l’omogeneità del testo iniziale che penso fosse una forza del libro. Aggiungiamo poi, soprattutto nelle parti inserite nella seconda edizione, una quantità di refusi assolutamente incredibile e una traduzione dall’aria un po’ strana e otteniamo appunto un risultato un po’ deludente, anche se persone poco creative come me possono trovare utili spunti :-)

Aborti tardivi?

Di per sé, che un feto che dia segni di vita debba essere rianimato non è nulla di strano, anzi. Una volta che il cordone ombelicale è stato tagliato, è un essere vivente per conto suo: ovviamente non sarà riconosciuto dalla madre, ma questo già adesso non è un problema con la legge attuale. Però ci sono alcuni punti che non mi convincono affatto:
– questo documento è “casualmente” apparso in occasione della Giornata per la Vita;
– continuo a chiedermi come mai ci siano aborti così avanti nella gravidanza, visto che anche le analisi si fanno al terzo, massimo al quarto mese;
– e naturalmente mi chiedo perché non venga applicata la legge 194 e qualcuno non faccia dei consultori finanziari dove insegnino che il modo migliore per evitare di abortire poi è la contraccezione prima. Ovvio che aborti ce ne saranno sempre, ma almeno sarebbero di meno.

Se non sono pazzi non li vogliamo

Ho scoperto solo ieri una delle millanta chicche presenti nel libro di Hofstadter Gödel, Escher, Bach. Alla fine del dialogo intitolato “Variazioni Goldberg” (anzi, nell’originale inglese, “Aria with variations”) ci sono tre errori di stampa, per la precisione tre parole a cui manca una lettera. Le tre “lettere che mancano” sono una sopra l’altra, e se ci fossero formerebbero la parola “end”.
Inutile dire che nella traduzione italiana ci sono quattro parole a cui manca una lettera…

Teatrino della politica

Sono certo che Renato Brunetta e Fabrizio Cicchitto, assieme a Paolo Guzzanti, saranno assolutamente convinti di essere delle persone divertentissime. E in effetti, guardando Brunetta a figura intera, uno potrebbe anche essere d’accordo.
Però, se io fossi in Marini e Napolitano, mi affretterei a dedicare al loro comitato “Elezioni subito” tanto, tanto, tanto tempo. Giusto il tempo necessario per rinviare di un bel po’ le elezioni. E io sono uno di quelli che le elezioni le vorrebbe davvero subito.