In un editoriale su La Stampa Gian Enrico Rusconi si lamenta perché il sindaco di Novara ce l’ha contro le celebrazioni che si terranno nel 2011 per il centocinquantenario dell’Unità d’Italia, proponendo invece una “Disunità”. Fin qua tutto bene. Però Rusconi si mette a ricordare la battaglia di Novara del 1849, che terminò con una pesante sconfitta la Prima Guerra d’Indipendenza, e afferma che «La battaglia perduta a Novara è stata unumiliazione per lidea dellItalia unita e una festa per gli austriaci (croati e sloveni) e chissà forse per qualche lombardo austriacante.»
Mah, per quello che mi ricordo di lombardi austriacanti ce n’erano anche parecchi, ma passi. Quello che mi chiedo è perché croati e sloveni sarebbero dovuti essere felici della sconfitta piemontese. Nel 1849 l’impero austriaco non era nemmeno ancora austro-ungarico, e in quegli anni in Croazia c’è stata anche maretta. Le liti tra italiani e sloveni sono iniziate dopo la prima guerra mondiale, quelle con i croati durante la seconda; prima, i veneziani andavano contro i dalmati e non contro i croati. In pratica direi che a loro gliene dovrebbe essere importato assai poco, e nel caso sarebbero magari stati un po’ tristi perché non era stata data una spallata. A questo punto mi chiedo il perché di quella chiosa fuori tema e comunque sbagliata. C’era un numero minimo di cartelle da riempire?
È iniziato il Carnevale!
In perfetto orario, Proooof ha postato la prima edizione del Carnevale della Matematica. Per chi non avesse ancora capito di cosa si tratta, è un appuntamento mensile dove un volontario raccoglie i post di argomento matematico del mese che gli sono stati segnalati, presentandoli brevemente. L’idea è che in questo modo si possono conoscere nuovi blog e soprattutto nuova matematica (nel senso di “cose che non si sapevano, oppure modi nuovi di vedere le cose che si sapevano”).
Se andate a vedere i vari contributi, vi accorgerete che c’è proprio di tutto: ma non voglio rovinarvi la sorpresa. Vi annuncio invece che la seconda edizione ci sarà esattamente tra un mese, e sarà ospitata dal sottoscritto: ma ve lo ricorderò ancora in seguito, non preoccupatevi. Si cercano volontari per le prossime edizioni (tranne agosto: noi siamo italiani e il 14 agosto saremo tutti belli tranquilli a fare altro :-P )
La musica del vuoto (libro)
Frank Wilczek sicuramente non è l’ultimo arrivato, visto che nel 2004 è stato uno degli assegnatari del Nobel per la fisica, per la teoria della “libertà asintotica nella cromodinamica quantistica”. Scopo di questo libro-chiacchierata (Frank Wilczek, La musica del vuoto, Di Renzo “I dialoghi – Scienza” 2007, pag. 89, €12, ISBN 9788883231643) dovrebbe appunto essere la spiegazione in termini relativamente comprensibili di questa teoria, che spiega l’impossibilità di vedere un quark isolato e unifica la gravità con le altre forze fondamentali (elettromagnetismo e interazione forte e debole). Purtroppo il libro mi è sembrato un po’ confuso, e in pratica richiede conoscenze di base non affatto banali per riuscire a seguirlo; un po’ un controsenso, dato lo scopo professato dalla collana (cito: “l’autore che, stimolato dalle nostre domande […] sviluppa chiaramente la materia oggetto della sua ricerca”). L’altra cosa che non mi è piaciuta molto è il modo in cui Wilczek ha una fiducia assoluta nella sua teoria della libertà asintotica che è un po’ l’equivalente di creare un modello di dinosauro partendo da un frammento di un osso trovato a migliaia di chilometri dall’habitat presunto del dinosauro.
Direi che la parte più “amarcord” del libro bilancia almeno in parte questi difetti, e lo rende una lettura interessante anche per chi ha paura non solo delle formule ma anche del concetto stesso di “spiegazione scientifica”.
Ancora su Travaglio e Schifani
Dopo l’annunciata querela da parte di Schifani, e il successivo silenzio della Seconda Carica dello Stato, tocca anche segnalare l'”attacco da sinistra” portato a Travaglio da Giuseppe d’Avanzo. Per chi non avesse voglia di leggere tutto il pippone, il riassunto è che Travaglio vuole «persuadere un ascoltatore innocente che il presidente del Senato sia in odore di mafia.»
Interessante concetto. Io a dire il vero sono solo rimasto persuaso che trent’anni fa Schifani abbia avuto frequentazioni con persone che diciotto anni dopo sono state indagate per mafia, il che onestamente non significa nulla, a meno che non si riesca a dimostrare che Schifani sapesse già allora che quelli erano mafiosi. E quindi mi aspetterei semplicemente che la Seconda Carica dello Stato ribadisse “sì, ho fatto una società con loro, ma non avevano nulla di mafioso”. Se tra vent’anni diventerò Presidente del Senato, e mi rinfacceranno che nel 2012 Marco d’Itri sarà stato incriminato come rappresentante di spicco della famigerata Mafia del Ponente, io non avrò certo problemi ad ammettere la mia frequentazione con lui durante la fine degli anni ’90.
Occhei, io non sono un ascoltatore innocente, mi sa tanto. Ma io resto della mia idea che la gente non deve mettere all’ammasso il cervello e verificare le cose; e ad ogni modo, se tutti quelli che scrivono verità a metà dovessero essere querelati arriveremo davvero a bloccare l’italica giustizia. Vabbè, aspettiamo il processo :-)
Ce le beviamo proprio tutte
Immagino che da una parte o dall’altra avrete letto la scorsa settimana questa notizia: un tecnico nordcoreano è morto di fame a Sakhalin, perché la sua compagnia si è dimenticata di inviare i rifornimenti.
Cfdp riprende Luca Sofri, che ha provato a fare una ricerca e non ha trovato nessun riferimento alla storia. D’altra parte, fa notare, non c’è il nome del tecnico né quello della società; aggiungo io che è un po’ strano che un nordcoreano vada in un’isola russa vicino al Giappone. E in effetti ho fatto anch’io una ricerca su più strade, senza trovare un ragno dal buco.
No. A dire il vero ho trovato questo, questo e questo. Può anche darsi, anche se non ci credo, che tutte queste siano notizie messe in giro ad hoc dai sudcoreani, per screditare il regime dall’altro lato del Trentaseottesimo Parallelo. Resta il fatto che sui nostri quotidiani si trova la bufala quasi certa, e non la bufala improbabile. Bella situazione.
L’italico spammer 4 – tocca alle multe
(le puntate precedenti: [1] – [2] – [3])
L’ineffabile “Italian Spam Organization” oggi invia i suoi trojan (ah: un grazie ad Anna che è stata ormai eletta come Destinataria Preferita del nostro, e mi telefona non appena le arriva uno dei suoi messaggi, perché sa che mi fa piacere leggerli, e a me l’italico spammer non li vuole proprio inviare) sfruttando una delle tante paure degli italiani: ricevere l’avviso di una multa. Come sempre, l’IP da cui viene mandato il messaggio è dalla solita rete turca (88.255.121.95), il mittente è fabio.torrevisi@gmail.com (gmail ormai è famoso, non c’è che dire) e il testo fa
La presente per notificarle la sanzione applicata per "divieto di sosta" in data 02 Maggio 2008.
Articolo contestato n° 141
E' obbligo del conducente regolare la velocità del veicolo in modo che, avuto riguardo alle caratteristiche, allo stato ed al carico del veicolo stesso, alle caratteristiche e alle condizioni della strada e del traffico e ad ogni altra circostanza di qualsiasi natura, sia evitato ogni pericolo per la sicurezza delle persone e delle cose ed ogni altra causa di disordine per la circolazione.
In allegato :
- Documentazione verbalizzata.
- Immagini di ripresa del veicolo.
- Documentazione di contestazione.
- Conteggio punti patente.
Siete pregati di prendere visione di quanto in allegato ed agire di conseguenza entro e non oltre 15 giorni dal ricevimento della presente.
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Qualora volesse opporsi a tale sanzione in allegato trova il modulo riferito alla sentenza di cassazione del 20 Luglio 2001 NR 9909 la quale sminuisce la presunzione di veridicità dei fatti attestati come avvenuti in assenza di verbalizzanti ( immagine ripresa con mezzi digitali ( autovelox ).
Seguirà raccomandata al suo indirizzo.
È abbastanza divertente notare come l’avviso sia ortograficamente corretto, ma semanticamente un po’ deboluccio, visto che la multa sarebbe per “divieto di sosta” ma la spiegazione parla di “E’ obbligo del conducente regolare la velocità del veicolo”. C’è stato un simpatico scambio di email con degli amici:
Fabio: E` ovvio che e` sbagliato, tuttavia ti faccio notare che la sosta viene
definita “circolazione statica” (andare in giro e` “circolazione dinamica”), e che 0 e` una velocita` come tutte le altre. Ergo, se andavi a velocita` 0 (circolazione statica) dove invece avresti dovuto andare a velocita` maggiore di 0, stai in effetti regolando la velocita` in modo non congruo alla situazione della strada.
io: Attenzione. Fare retromarcia (velocità negativa) però non è vietato. Quindi
arriviamo a dire che c’è un range continuo di velocità valido – il limite di velocità si può immaginare come valore assoluto da non superare, anche se ammetto che all’atto pratico in retromarcia non si possa raggiungere il limite – con un singolo punto per cui vale il divieto. Ma a questo punto la tolleranza implicita negli strumenti e recepita nel codice della strada implica che è impossibile accertare una singola velocità, e la multa non può esserci.
Fabio: Lo sapevo, mai mettersi contro un matematto. Hai ovviamente ragione tu.
Occorre modificare il codice della strada.
Marco: Evidentemente la multa sarebbe per aver parcheggiato senza rallentare.
Ci sta tutta.
Il file .scr allegato non sono riuscito a scaricarlo, perché il mio antivirus me l’ha subito messo in quarantena e indicato come TROJ_DLOADER.MJZ; i due .cry sono uno il solito dito medio proteso e l’altro un JPG corrotto (e immagino reso visibile dal troiano come sottoprodotto). Ho il sospetto che siamo però in un punto di stallo, e che ai nostri occorra qualche nuovo guizzo di fantasia anche per i virus da inviare, oltre che per il testo dei messaggi allegati.
L’orizzonte verticale (libro)
Penso che siano ben poche le persone che non abbiano mai risolto un cruciverba. Molti hanno anche provato a crearlo, un cruciverba. Ma se uno avesse dovuto parlare del cruciverba, si sarebbe trovato a mal partito, almeno prima che Stefano Bartezzaghi pubblicasse questa sua opera monumentale (Stefano Bartezzaghi, L’orizzonte verticale, Einaudi “Saggi – 891” 2007, pag. 382, €24, ISBN 9788806153830). La prima sezione, “orizzontale”, del libro narra la storia delle parole crociate, e la sua diversificazione negli USA, in Gran Bretagna, in Francia e in Italia, con la Settimana Enigmistica che naturalmente fa la parte del leone. Nella seconda parte “verticale” il cruciverba viene messo in relazione agli altri giochi con le parole, nella migliore tradizione di Bartezzaghi. Nell’appendice al libro c’è anche un ricordo, forse troppo limitato, del “P.”: Piero Bartezzaghi, il padre di Stefano, la persona che per le generazioni fino alla mia è il sinonimo di “empireo del cruciverba”. Occhei, se volete Stefano aveva un vantaggio competitivo su questo tema, ma garantisco che l’ha svolto superlativamente!
La chimica dell’alfabeto
Tra le chicche scoperte leggendo L’orizzonte verticale (domani la recensione :-) ), sono venuto a sapere che non solo Piero Bartezzaghi era un perito chimico, ma che il cavalier Giorgio Sisini fondatore della Settimana Enigmistica era ingegnere chimico, e il suo successore Raoul de Giusti era un chimico. Io ero fermo ai rebus e al bifronte bilingue di Primo Levi (la Chimica in versi di Cavaliere è un po’ più fuori strada): però inizio a chiedermi se ci sia effettivamente una correlazione tra chimica e giochi con le parole…