Almeno secondo l’ACI, gli ausiliari del traffico possono dare multe per divieto di sosta anche a chi è parcheggiato in doppia fila o sui passi carrai, e non solo a quelli che non hanno pagato sulle strisce blu. E la cosa arriva addirittura dalla Finanziaria 1999 (D’Alema?). La logica dietro questo ampliamento delle loro competenze non fa una grinza, e di per sé mi trova d’accordo; mi chiedo solo come mai nessuno sembra saperlo. Forse che non lo sanno nemmeno gli ausiliari?
(e la cosa peggiore è che in effetti un ausiliario del traffico non può multare chi sosti “negli spazi riservati alla fermata o alla sosta dei veicoli per persone invalide”. Complimenti al legislatore)
giustizialismo
Nonostante il tentativo di Silvio B. di convincerci che i giudici sono tutti cattivi e che noi italiani vivremmo in un paese idilliàco e paradisiàco senza di loro, la mia sensazione è che sotto sotto l’italiano medio si lamenti dell’opposto, e cioè che i giudici siano troppo buoni. Tra ieri e oggi ci sono stati due esempi preclari.
Ieri il Tribunale del Riesame ha formalmente cancellato la denuncia per omicidio volontario nei confronti di Pierpaolo Brega Massone, il primario della clinica Santa Rita di Milano, che comunque rimane in carcere accusato di lesioni gravissime e truffa ai danni del SSN. Oggi la Giunta per le Autorizzazioni del Parlamento (occhei, non sono giudici, ma mi spiego dopo) ha respinto all’unanimità la richiesta di arresti domiciliari per Nicola Di Girolamo, il senatore eletto all’estero per il Popolo delle Libertà che ha fatto finta di essere residente a Bruxelles senza neanche essersi preso prima lo stradario; decisione quest’ultima che ha fatto arrabbiare molto Tonino Di Pietro che però in effetti magistrato non lo è più.
Ma pensiamo un attimo ai due casi. Brega Massone, che spero si becchi una condanna esemplare, non aveva nessun interesse ad ammazzare i propri pazienti: un paziente morto non è più un paziente operabile, e quindi non è più una fonte di guadagno. Quindi ci sono delle possibilità che si tratti di omicidio colposo, fors’anche preterintenzionale – e il processo lo dovrà valutare; ma omicidio volontario si direbbe un po’ difficile. Quanto a Di Girolamo, a cosa serve metterlo agli arresti, ancorché domiciliari? Le prove non le può più inquinare, visto che i fatti sono sotto gli occhi di tutti; per quanto riguarda la reiterazione del reato non mi pare ci siano elezioni a breve; a meno che non si creda che voglia scappare ad Etterbeek per capire esattamente dove si trova la sua residenza ufficiale non vale nemmeno la possibilità di fuga. Di nuovo, mi aspetto una pena esemplare; ma prima si fanno i processi e poi si comminano le pene.
Eppure si sentono alti lamenti contro questa malagiustizia: quasi più di quelli contro i giudici che rilasciano immediatamente i ladri, in modo che siano pronti a derubarci di nuovo. Gli antichi romani avevano proprio ragione: panem et circenses, e anzi in questo periodo in cui il prezzo della farina sta schizzando verso l’alto potremmo anche recuperare la prima parte della frase…
piccoli fan
Avevo fatto un account su FriendFeed, che non avevo mai popolato. Oggi ci sono ripassato per caso, e ho visto che avevo già dieci amici. Grazie per la fiducia :-) (anche se oggettivamente non è che abbia capito l’utilità della cosa… ma essendo io un Bravo Ragazzo, ho inserito un po’ di miei puntatori, almeno i piccoli fan possono usarli se hanno voglia)
eufeed
Leggo dal tumblr di edt (no, non ho deciso di risparmiare vocali per i tempi duri…) dell’esistenza di eufeed. Il progetto, a cura dell’European Journalistic Center – il cui sito non si riesce a vedere con Firefox: mi dice “The page you are trying to view cannot be shown because it uses an invalid or unsupported form of compression.” – è molto semplice. Ci sono più di cinquecento feed RSS di giornali e agenzie di tutta Europa, organizzati per nazione, e aggiornati ogni venti minuti.
Più che per il lettore compulsivo, che non avrebbe il tempo di leggere tutto, il sito mi sembra utilissimo quando hai voglia o bisogno di controllare come una notizia viene riportata all’estero, o più banalmente nei giornali di opposte tendenze politiche.
quisss sensoriale
Un losco figuro mi ha passato il link a un quiz sui sensi preparato dalla BBC. Ci sono venti domande – in inglese, mi spiace dirverlo, anche se per molte di esse non è necessaria una grande conoscenza della lingua – alle quali siete invitati a rispondere. Le prime domande riguardano i paradossi dell’occhio che forse conoscete, ma ci sono anche domande per gli altri quattro sensi.
Buona degustazion… ehm, buone risposte!
I ferri del mestiere (libro)
La “Premiata ditta F&L” è nota per i suoi gialli di ambientazione torinese come La donna della domenica; ma i piemontesi li conoscono anche per la loro rubrica sulla Stampa e gli appassionati di fantascienza hanno dei sentimenti misti verso coloro che hanno sì contribuito a diffondere il verbo in Italia, ma in maniera un po’ peculiare, tanto che erano denominati “le forbici d’oro della sf italiana”. Anche se hanno sempre affermato di non voler essere altro che pennivendoli, in realtà la loro cura nella scrittura era davvero maniacale. In questa raccolta di articoli e racconti curata da Domenico Scarpa (Carlo Fruttero e Franco Lucentini, I ferri del mestiere, Einaudi Tascabili 2007, pag. X-267, €11, ISBN 9788806188368), dal sottotitolo Manuale involontario di scrittura con esercizi svolti, si possono trovare così “teoria e pratica” di come scrivere in vari generi letterari, scelti nei quarant’anni di carriera del duo. Come ogni raccolta, questa ha il difetto che contiene molta roba che probabilmente è già stata letta altrove, se come me siete dei fan della coppia; se però i nomi sono per voi sconosciuti allora il libro merita, perché nello zibaldone potete trovare sicuramente degli ottimi esempi di prosa leggera ma sempre attenta.
Menzione speciale per le lezioni del Prof. Marziano (Lucentini) che quarantacinque anni fa spiegava come si traduce un testo dall’inglese. Credo che dovrebbero essere riprese da chiunque abbia velleità di questo tipo, e voglia diventare un Cavaliere errante della letteratura…
stavolta i vigili hanno ragione
Leggo su Repubblica che i vigili di Verona hanno multato un ciclista perché stava telefonando mentre pedalava. Il tipo ha annunciato che avrebbe presentato ricorso, “partendo dal presupposto che il ciclista vada piuttosto assimilato a un pedone”; spero che non abbia la patente, perché altrimenti sarebbe meglio ritirargliela e fargli rifare l’esame, visto che il codice della strada è ben chiaro al riguardo. Naturalmente nulla di male a pedalare con un auricolare, esattamente come si può fare in macchina: ma tenere il telefono in mano, e quindi avere una sola mano sul manubrio, è chiaramente pericoloso. Ammetto che qualche volta ho peccato anch’io, ma in genere se mi chiamano mi fermo a lato della strada e parlo con calma: già è un rischio pedalare a Milano, non mi metto certo a cercare di farmi tranciare!
L’unica cosa che non mi torna è che la notizia è stata messa nella sezione “motori”. A rep.it hanno dei problemi, mi sa…
Villa Necchi Campiglio
Venerdì sera Anna e io abbiamo sfruttato la grande generosità di Telecom, che dopo avere messo non so quanti soldi come partner del restauro ha permesso a cinquecento fortunati di vincere una visita a Villa Necchi Campiglio, con tanto di volontari del FAI che ci davano dovizia di spiegazioni. La villa è in pieno centro di Milano (via Mozart, a duecento metri dalla cerchia dei Navigli), ed è un esempio quasi perfetto di razionalismo (il “quasi” lo spiego dopo). In pratica le due sorelle Gigina e Nedda Necchi e il marito di Gigina, Angelo Campiglio, avevano deciso che stare nel pavese era troppo da parvenu, e quindi si sono comprati questo terreno e hanno dato incarico a Piero Portaluppi di costruire una casa, senza limiti di budget. Portaluppi non se l’è fatto dire due volte, e dal 1932 al 1935 ha tirato su questa delizia di puro razionalismo, credo uno dei pochissimi esempi di edifici e ambienti civili rimasto in Italia. D’altra parte i Necchi Campiglio non avevano eredi, hanno sempre vissuto in quella casa (Gigina è morta nel 2001 alla bella età di 99 anni, donandola appunto al FAI), e quindi non ci sono stati interventi se non quello anni ’50 di Tomaso Buzzi che ha rocochizzato alcune stanze e cambiato la mobilia: purtroppo, dico io.
Non lasciatevi suggestionare dai fascistissimi edifici romani: il razionalismo non è affatto algido, ma sceglie semplicemente di usare forme semplici – le rette, gli archi di cerchio, nel caso di Portaluppi la losanga – per creare ambienti comodi ma belli. Ci sono soluzioni – la libreria con gli inserti in vetro per dare luce, la veranda chiusa con pannelli di alpacca e feritoie, l’ala notte con la sfilza di porte quasi tutte finte e il soffitto a botte – che si potrebbero tranquillamente spacciare per contemporanee. Le sale da bagno poi, con una doccia che è una Jacuzzi antelitteram, sono favolose Aggiungiamo poi una serie di quadri e sculture del primo ‘900 dalla collezione Gian Ferrari in prestito permanente, e capirete come la visita meriterebbe comunque i sei euro del biglietto, che vi permetterà di vedere anche la Collezione de’ Micheli nella Camera della Principessa (che venerdì era chiusa). Oltre alle visite guidate (orario 10-18 dal mercoledì alla domenica) la villa ospita anche serate tipo la nostra, come racconta il Corsera. Ultimo tocco: nel parco della villa c’è un campo da tennis, ma a quanto pare nessuno dei proprietari ci giocava. Cosa non si fa per far parte dell’alta società!