neanche i forum sono immuni dallo spam

Stamattina ho ricevuto la segnalazione di un messaggio privato nei forum di Movable Type. Immaginavo di che si trattasse, ma ho comunque voluto dare un’occhiata: era il messaggio di tal “001100”, che si era iscritto alle 8:33 e alle 8:40 mi aveva scritto dicendo “Hi, i’ve read your posts and i think you might be interested in this video”. La parola “video” era un link all’url http://tinyurl.com/videos3 (da un po’ di tempo a questa parte tinyurl ti permette di dare un nome personalizzato all’URL “accorciata”) che punta a https://passkeeping.com/redir-x.php?r=http://www.youpornztube.com/codec/d5f31865ef3ae55eea5cce12e67ead4e/14/ . Cosa faccia youpornztube ve lo lascio immaginare (non ci ho mica cliccato io… e lynx mi chiedeva di accettare certificati che ovviamente non ho preso); più interessante sembra essere PassKeeping.com che a detta loro serve a creare sul proprio pc coppie username/password crittate da usare al posto di quelle giuste nel caso si sia paranoici e si debba usare un PC di qualcun altro. Ma qua divaghiamo… magari ne parlo un’altra volta.
La cosa buffa, se volete, è la differenza tra le conoscenze informatiche necessarie per fare tutto questo redirect, il tempo comunque necessario per iscriversi a un forum da parte del phisher/spammer, e il messaggio che non farebbbe cascare nessuno… o sono ottimista?

probabilità: siete ingegneri o matematici?

Non so se è tempo di compiti per le vacanze o se Yahoo! Answers picchia come sempre duro, ma una ventina di minuti fa qualcuno è arrivato sul mio blog facendo la ricerca sulla frase “si lanciano due dadi trovare la probabilità che la somma dei due punteggi sia divisibile per tre“.
Questo è il classico problema che si può affrontare alla maniera dell’ingegnere (si calcolano le probabilità di ciascun risultato multiplo di tre possibile lanciando due dadi, e le si sommano), oppure alla maniera matematica, dove si fa una fatica boia per trovare un sistema per non far fatica a fare i conti (anche perché non è affatto vero che i matematici li sappiano fare, i conti!)
Come lo risolverebbe un matematico? Beh, inizierebbe a lanciare il primo dado. C’è una probabilità 1/3 che si ottenga un multiplo di tre (caso A), una probabilità 1/3 che si ottenga un valore che diviso per tre dia resto 1 (cioè si ottenga 1 o 4: caso B), una probabilità 1/3 che si ottenga un valore che diviso per tre dia resto 2 (caso C). Lanciando un secondo dado, per avere la somma multipla di tre possiamo partire dal caso A e avere di nuovo un multiplo di tre (probabilità 1/9), oppure dal caso B e ottenere 2 o 5 (probabilità 1/9) oppure dal caso C e ottenere 1 o 4 (probabilità 1/9). Totale delle probabilità: 1/3.
Immagino che a questo punto gli “ingegneri dentro” mi diranno che il mio approccio è più lungo del loro, e non hanno tutti i torti. Supponiamo però che adesso ci venga chiesto “e se lanciamo cento dadi, qual è la probabilità di ottenere un risultato multiplo di tre?” In questo caso, mettersi a fare tutti i conti è improponibile: invece con l’approccio qui sopra si vede che anche dopo il secondo lancio le probabilità di avere resto 0,1,2 sono sempre 1/3, 1/3 e 1/3 ed è immediato che a ogni lancio successivo del dado queste non possono variare: siano due, dieci, cento lanci la probabilità finale di avere un risultato multiplo di 3 è 1/3. QED.
La morale di questa favola non è “il metodo matematico funziona meglio di quello ingegneristico”, quanto piuttosto “a volte, generalizzare il problema rende più facile trovare la soluzione”. Se vi avessi subito proposto la versione “cento lanci”, probabilmente vi sareste messi a cercare una soluzione sulla falsariga della mia; con i due lanci, non vi sarebbe nemmeno venuto in mente di fare così. Il metodo si può anche applicare alla vita reale (ogni tanto, si intende!)

precisione coreana

[so già chi commenterà questo messaggio non appena letto il titolo :-) ]
Da un paio di giorni sono il non troppo felice possessore di un nuovo telefonino aziendale, un Samsung i860. (Il mio vecchio Nokia 6680 è stato già prenotato da Anna, per la cronaca). Stasera sono tornato a casa lasciando inopinatamente in ufficio sia il cavo USB di cui tanto non mi facevo nulla che il carichino. Vabbè, penso, è vero che la spina è tutto meno che standard, ma è anche vero che a casa ho un altro Samsung di sei mesi fa (SGH-P920), quindi posso tranquillamente usare quel carichino lì.
No. Sono due standard proprietari diversi.
Fortuna che l’ufficio è a meno di un quarto d’ora di bicicletta da casa.
Aggiornamento: (14 luglio) a dire il vero, dopo avere deciso di usare il telefonino come telefono (tolta la connessione dati sempre attiva, usato il wifi un paio di volte, spento la notte) sono arrivato a stamattina con il 70% di carica. Avrei potuto evitare la pedalata di venerdì sera.

Il barone rampante (libro)

[copertina] Credo di avere letto per la prima volta Il barone rampante trentacinque anni fa, nell’edizione “ridotta per le scuole” che oltre a togliere il nome del torrente Merdanzo deve avere molto glissato sulle avventure amorose del Barone Cosimo Rondò di Piovasco – o forse ero io troppo ingenuo per ricordarmele? Ripresolo adesso dopo che mi è stato regalato (Italo Calvino, Il barone rampante, Oscar Mondadori 1993, pag. XLVII-272, € 8, ISBN 9788804370857) non posso che confermare che è un capolavoro. A me personalmente non piace molto lo stile di scrittura soprattutto nei primi capitoli, che non so quanto sia un settecentismo voluto e quanto rispecchi l’italiano scritto di cinquant’anni fa; ma la storia ha una freschezza che regge assolutamente anche oggi, prendendo da un lato in giro il romanzo storico ma soprattutto facendo vedere come le cose, viste da un altro punto di vista, risultano spesso diverse. Non necessariamente migliori o peggiori; ma solo in questo modo possiamo scegliere.
(e poi le scenette all’interno del libro sono davvero gustose!)

AIPRES 2008

Sono passati cinque anni dalla mia prima segnalazione, i nomi delle aziende energetiche cambiano, ma la situazione è sempre la stessa. Mi ha scritto Alfonso, dicendo:
«Oggi un rappresentante dell’Aipres si è presentato nel mio condominio, dicendosi autorizzato da A2A (già AEM), per vendere rilevatori di metano. Con le stesse argomentazioni che già conoscete (sicurezza, circolari ministeriali) ha offerto ai condomini i rilevatori al modico prezzo di 155,00€ cadauno. Ne ha venduto almeno uno (ho visto la fattura).
A2A da me interpellata ha reagito immediatamente, negando ogni coinvolgimento.
Ho denunciato ai carabinieri il rappresentante di Aipres per tentata truffa.»
Continuo a invitare chi riceve visite da tali rappresentanti a telefonare direttamente alle aziende energetiche mentre è presente il rappresentante… Per quanto ne so, il rilevatore magari funziona perfettamente ed è anche utile, ma non lo comprerei mai da chi usa mezzi simili.

Il nostro monnezzaro in prima pagina!

Il nostro monnezzaro, quello che mette ordinatamente i sacchetti di rumenta nella piazza sotto il mio ufficio (come da foto), oggi ha avuto l’onore della prima pagina dell’edizione milanese di DNews. Potete trovare l’articolo in questione sul mio Posterous.
Giusto per la cronaca, le affermazioni di Antonio (a quanto pare è questo il suo nome) riportano fedelmente i concetti da lui espressi ma non esattamente i termini che lui usa, ripetendoli come un mantra. Per quanto riguarda la sporcizia della zona, è più o meno in linea con gli altri quartieri di Milano, solo che qua la si vede di più perché è raccolta in un solo punto; ma conoscendo bene la linea politica di DNews è ovvio che poi compaiano frasi tipo “Dalle finestre aperte si sente musica araba e la via si popola di spacciatori” (più che altro ci sono travestiti, ma si vede che non fanno abbastanza notizia).
Comunque oggi al bar di via Crespi erano tutti goduti, e anche qua in ufficio i commenti si sono sprecati :-)
Aggiornamento dell’ultimo momento, dalla voce stessa di Antonio: “Hai visto che a furia di portare la mmerda è uscita anche sul giornale?”

googlismo-leninismo

Nella nostra Camera dei Deputati abbiamo una Commissione Cultura, Scienza e Istruzione. Visto che si tratta del Parlamento Italiano, non c’è nulla di strano che tra i membri della commissione ci sia Renato “Betulla” Farina, che indubbiamente è un esperto di editoria. Per quanto riguarda il resto, può essere istruttivo leggere questo resoconto, della seduta della commissione del 18 giugno scorso. Rimarcando subito che «Il livello degli interventi si è attenuto su questioni specifiche, oppure a livello del sistema» (Aristotele non gli fa un baffo), naturalmente ha scelto di parlare a quest’ultimo livello, toccando finalmente il conflitto di interessi che ci troviamo in casa («è curioso che Di Pietro, che gestisce uno dei blog più importanti d’Italia, chieda un sostegno ai blog». Che sia un «piccolo conflitto di interessi» lo dice lui, non io) e arrivando a insospettabili punte di Cultura, Scienza e Istruzione. Non posso esimermi dal citare letteralmente questi due paragrafi:
«Se digitate il vostro nome su un motore di ricerca e siete di centrodestra, verranno fuori le cose più atroci del mondo. Se siete di sinistra, vedrete le cose migliori. (Commenti) Ve lo garantisco. Google Italia è così, provate. Ci saranno al suo interno certi algoritmi che permettono questo.»
«Faccio un esempio che mi riguarda: esistono siti che vengono divisi equamente, ma quelli che appaiono nella prima pagina sono tutti contro di me, dicendo in proposito peste e corna, tanto che, se mi vedessi per strada, mi prenderei a schiaffi.»
Devo aggiungere che subito dopo l’intervento del nostro miglior internettologo, il sottosegretario all’Editoria (Bonaiuti, mica uno qualunque) si è ricordato di un suo impegno al Governo e la sessione si è immediatamente conclusa.
(via Mantellini)