Oggi mentre Anna e io eravamo sul tram (il 9) sono saliti i controllori. Cinque. È vero che il tram è di quelli nuovi, i Sirio verdi, ma in fin dei conti le porte sono solo quattro. Fin qua nulla di strano. Il tram era quasi vuoto, essendo a tre fermate dal capolinea in un pomeriggio di agosto, e nemmeno questo è poi strano. La cosa strana è che a due persone sedute davanti il controllore ha detto “non avete il biglietto? giù dal tram” (non era ancora partito, in effetti) mentre a un altro seduto a centro tram la multa è stata fatta sì.
Come mai queste differenze?
che bello vivere in un condominio
In questo momento a casa mia c’è un temporale. Subito prima del temporale c’è stata una minitromba d’aria. Il risultato è che la porta che dall’ingresso dà nel cortile è stata spalancata dal vento e si è spaccata in mille pezzi. Sono cose che capitano, qualcuno dirà. Peccato che:
– il vetro in questione è stato sostituito dieci giorni fa
– è stato sostituito perché il condomino appena arrivato aveva detto che “era pericoloso” (aveva una singola crepa orizzontale, dalla precedente spalancatura di porta una precedente tempesta, direi ad aprile)
– la porta si chiuderebbe con una molla. Questa molla è stata taroccata da un altro condomino, perché “quando si chiude la porta fa rumore e mi dà fastidio”.
– quando l’amministratore mi ha detto che volevano cambiare il vetro, ho risposto “nessun problema, basta che la molla sia rimessa a posto perché non voglio che al prossimo temporale si spacchi di nuovo il vetro”.
Quello che mi domando è se nel mio condominio si sono radunati i maggiori imbecilli della zona (compreso me, ovvio), oppure funziona ovunque cosi
lavori stradali alla milanese
Quella che vedete è una delle foto che ho preso stamattina in largo Fratelli Cervi, dove per cinque mattine la settimana, oltre che evitare di essere arrotato da un’automobile, devo anche stare attento a fare lo slalom in bicicletta tra i cubetti di porfido. Per la cronaca, ho messo qui le foto.
Vabbè, mi direte, non è né più né meno di quanto si trova in tutta Milano: che ti lamenti a fare? Peccato però che questo sia il risultato seguito ai lavori per rimettere a posto i binari in largo Fratelli Cervi, lavori che sono stati eseguiti un mese fa. Il risultato dei lavori, con tutti i camion che si dovevano spostare in poco spazio e il bus navetta che prendeva le curve strette per necessità, è stato questo.
Certo, il tram ora passerà più tranquillamente. Ma è possibile che chi ha fatto il lavoro non si sia accorto dei problemi che aveva creato? (improbabile: la losa tagliata, che lascerà una voragine tra qualche mese, è stata apposta messa vicino alla rotaia)? Ed è possibile che chi doveva verificare l’avvenuta fine dei lavori non si sia accorto di nulla?
Aggiornamento: (4 agosto) Stamattina ho fatto più attenzione ai lavori che sono stati effettuati. Lo spazio tra i binari è asfaltato, un po’ come vogliono fare a Torino; a fianco del lato esterno dei binari c’è una fila di lose, mentre il pavé resta ai lati della strada. Un patchwork, insomma, in una zona che è tutto fuor che centrale – sta oltre la circonvallazione esterna – e dove non ci sarebbe stato nessun problema a mettere uno strato di asfalto uniforme.
Orwell Y2K
Su spunto di Lopo (che mi ha gentilmente fornito l’esempio iniziale), ho pensato che potrebbe essere interessante creare una galleria di immagini a notizie “ritoccate” dopo che i quotidiani online si sono accorti degli erroracci fatti. Solo che ho anche pensato di non riempire troppo questo povero blog, e usare la dependance di Posterous.
Ecco così la prima immagine, dove l’isola di Jersey si era spostata dalle coste inglesi ed era diventata una parte del territorio scozzese… (per la cronaca, Jersey ha un’amministrazione propria)
Il caso Englaro
(no, non la chiamo Eluana, visto che non conosco la poveretta)
Io non ho problemi ad affermare che non ho idee chiare al proposito. Sono generalmente favorevole al diritto al suicidio; personalmente sono contro il suicidio, ma non credo che uno stato abbia il diritto di impedire a un proprio cittadino di ammazzarsi, solo perché così non pagherà più tasse. Non so se assieme ai nutritivi la singora Englaro riceva anche dei farmaci – in caso positivo direi che anche il Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 2278) non ha nulla al contrario alla loro eliminazione. Nessuno mi toglie dalla testa che tutta questa storia sia stata montata ad arte da non so chi, e che in decine di casi simili la spina è stata staccata, anche in ospedali gestiti da religiosi, senza che nessuno si sentisse in colpa. E infine non vorrei assolutamente essere nei panni del padre.
Detto tutto questo, vorrei fare notare l’ipocrisia della votazione alla Camera di ieri. Nella migliore delle tradizioni italiane, infatti, si è votato su un argomento collaterale: “È un giudice che ha il diritto di prendere queste decisioni?” Peccato che la risposta sia “sì, è un giudice”. Quando studiai educazione civica a scuola, mi insegnarono che i deputati fanno le leggi e i giudici le applicano. I nostri beneamati parlamentari sono convinti che una persona nelle condizioni di Eluana Englaro non possa essere lasciata morire? Bene, allora facciano una legge che lo dica esplicitamente. A questo punto i giudici si adegueranno. Ma immagino che una cosa del genere sia troppo facile, e poi per scrivere una legge ci vuole troppo tempo, e poi ci sono problemi maggiori da risolvere, e poi e poi e poi…
Un’ultima cosa: perché parlano tutti di “Eluana” quando lei, povera donna, non ha assolutamente nulla a che fare con tutta questa storia? Dal suo punto di vista non cambia assolutamente nulla. Sono i suoi parenti che hanno tutto sulle loro spalle.
sono soddisfazioni
Tutta la fatica di due mesi fa è almeno servita a qualcosa. Mentre stavo lavorando, ho visto lo sfondo muoversi un attimo, cancellando tutte le icone (classico effetto di far ripartire explorer.exe), per tornare tutto come prima: intanto Spybot mi diceva che aveva rifiutato un paio di modifiche al registro di windows.
Posso insomma starmene tranquillo col mio sfondo quasi nero!
Alitalia e dispiacere
Se è vero che il piano di “salvataggio” di Alitalia prevede 5000 esuberi – e conoscendo Sìlviolo, sono abbastanza certo che qualche trucchetto lo troverà – mi dispiacerà per molti dei licenziati: ma non per quelli che hanno scelto di votare Berlusconi “perché Lui ha il Piano per salvarci tutti”. Giusto per specificare: non parlo di chi ha idee politiche di centrodestra, ma di quelli che hanno creduto ai mirabolanti raccontini preelettorali del nostro attuale PresConsMin.
Ammetto però che c’è una cosa che mi dispiace ancora di più: che cioè nessuno dei leader sindacali che ha fatto affossare la trattativa con Air France non abbia l’onestà morale di dimettersi (e rimettersi a lavorare sul serio: non che fare il sindacalista non sia necessariamente un lavoro, ma è chiaro che loro non sono capaci a farlo. Nulla di male, nemmeno io so fare il capo, ma appunto non lo faccio)
Il piccolo prezzo da pagare
«Dopo tanti sacrifici, anni di lavoro e qualche Scajola si è costruito questo bellissimo governo».