Archivi categoria: y2006_pipponi

beneficienza forzata

Anche Anna ed io, come Massimo Manca, abbiamo più o meno graziosamente evitato il pressante invito delle falangi armate della Colletta Alimentare. E il motivo è esattamente lo stesso: la carità pelosa, quando sei costretto a farla, dal mio punto di vista non conta nulla.
E poi vogliamo parlare dei prodotti (non deperibili) mai sentiti negli altri 364 giorni dell’anno che “casualmente” spuntano il giorno della Colletta?

Ultimo aggiornamento: 2006-11-26 10:44

verso la censura

La notizia secondo cui Google sarebbe indagata per concorso in diffamazione aggravata per avere tenuto nei suoi server il video dei vessatori del ragazzo down non è una semplice idiozia. È molto peggio. Se passasse il concetto, questo sarebbe la fine di un qualsivoglia sistema di aggregazione automatica di dati, almeno per l’Italia. Un conto è dire che io sono responsabile di quanto scrivo su questo blog (cosa che del resto è vera); un altro conto è dire che devo verificare tutto quello che raccolgo in giro, il che equivale a dire che devo fare un “controllo preventivo” (un sinonimo di “censura”) di tutto quello che passa da me. Io lo posso fare perché uso poca banda, ma un qualunque tipo di servizio in grande scala no. L’unica cosa che mi viene in mente è che i due PM vogliano semplicemente farsi un po’ di pubblicità: i commenti di Fioroni riportati nell’articolo di Repubblica che ho citato – tra l’altro, lui nella cosa c’entra esattamente quanto me, è Gentiloni e al limite Amato quello direttamente interessato – mi fanno capire ancora di più che non è detto che con la Moratti si fosse toccato il fondo per quanto riguarda il ministero della Pubblica Istruzione.
Un paio di altri blog a riguardo: vb (che da buon piemontese subito fa l’esempio del proprio orticello :-) e Quinta (con cui in parte non concordo col suo giudizio contro il Tg2: per una volta, l’idea di vedere Google Video come una biblioteca non è male come metafora. Che poi il giornalista non sappia che anche se i server sono negli Usa ci possa essere un reato anche per la legge italiana è purtroppo normale)

Ultimo aggiornamento: 2006-11-25 17:47

Tim e l’attenzione al cliente

Anna è una cliente (in abbonamento) storica di Vodafone: anzi di Omnitel, come lei ci ha sempre tenuto a dire. Solo che si è accorta che a Vodafone sono stati ben zitti su tutte le nuove tariffe, e alla fine sta pagando delle belle bollettazze. Così ha provato a guardarsi un po’ in giro, e ha deciso che poteva anche pensare di passare a Tim, visto che nella tariffa Sette su Sette no Tax in caso di portabilità avrebbe potuto avere un telefonino a canone zero per due anni.
Stamattina decide così di fare il grande salto e va al negozio Telecom di Piazza Einaudi… uscendone dopo un po’ fumante. La tipa del negozio non sapeva affatto della promozione, ha detto di non avere accesso a internet (e su questo ci credo, considerando la nostra rete…) e via discorrendo. Visto che tanto doveva andare in centro, Anna ha poi provato il punto Tim di Galleria Vittorio Emanuele, che l’ha mandata via perché loro non trattano i clienti Business (!) e finalmente è riuscita a compiere le operazioni in piazza Cordusio: ma mi ha già detto che a questo punto se Vodafone le farà un’offerta decente di retention (e loro lo fanno, secondo me) la accetterà, e tanti saluti a Tim.
Visto che anche g.g. ha avuto problemi simili in tutt’altra città, sono ragionevolmente certo che non sia stato un caso. Mi chiedo se la mia azienda non riesca a concepire che i clienti business (attuali o possibili) dovrebbero essere da coccolare, e che un modello concepito sui ragazzini come Tim Tribù non porta molto lontano. Ma non credo si preoccupino, se consideriamo che nel calcolo del nostro premio di risultato l’obiettivo sulla customer satisfaction è stato considerato raggiunto al 100%.

Ultimo aggiornamento: 2006-11-23 15:26

scherza cogl’azzi ma lascia stare i Ratzi

Nei giorni scorsi, partendo da Avvenire ma spargendosi su molti quotidiani, si è potuto leggere dell’anatema lanciato da don Georg Gänswein (“ocavino”?), il segretario di papa Benedetto XVI, contro la satira su papa Ratzinger. “Anatema” non è proprio la parola giusta, visto che i cattivoni non sono stati scomunicati latae sententiae, ma tant’è. Fossi cattivo, potrei pensare che il vero motivo dell’ira del segretario è la satira che Fiorello fa su di lui, ma facciamo finta di no.
Da quanto ho capito, il problema è l’imitazione che Maurizio Crozza fa del papa. Come al solito io non ho visto nulla, e ho letto solamente un paio di battute al riguardo. Una, “il papa sta fumando tre pacchetti di sigarette al giorno per prepararsi al viaggio in Turchia”, non mi fa per nulla ridere. L’altra, una scenetta con Ratzinger che scommette 100 euro coi cardinali che riuscirà a fare un Angelus senza dire nulla, e dopo averla vinta pretende il pagamento della somma pattuita, mi ha fatto sorridere come idea, anche se non so come sia stata rappresentata. Ma una volta detto questo, non mi pare proprio ci sia nulla di così grave. Manco si sta scherzando sulla religione cattolica, ma su una persona, ancorché sia il papa. E rilassarsi un po’?

Ultimo aggiornamento: 2006-11-16 11:20

Italian style

La storia del video dove un ragazzo down viene picchiato (scegliete voi se leggerla su Repubblica o Corsera) immagino sia vera: non sono andato a vedere se il video era stato effettivamente tolto da google, ma immagino ci fosse stato. Quello che però non mi ha per nulla stupito è stata la reazione tipica di chi l’ha visto. A parte chi ha pensato bene di metterlo nella categoria “video divertenti” – tanto non era lui che era stato picchiato – ci sono tutti quelli che invece che scrivere a Google per farlo togliere si sono messi a montare il caso, che fa sempre tanto figo farsi un po’ di pubblicità denunciando la sconcezza di quelle immagini. Ma in fin dei conti tutto questo è una perfetta immagine dell’italiano medio.
Aggiornamento: (15 novembre) Sembra che il video sia stato girato a Torino, nella succursale dell’istituto tecnico Steiner. È vero che non l’ho visto, ma forse avrei dovuto accorgermene dalle immagini sui giornali, visto che negli anni ’70 quello non era un istituto tecnico ma una scuola media. La mia.

Ultimo aggiornamento: 2006-11-12 18:34

e i reduci RSI?

MG55 scrive nei commenti al post precedente: se era apprezzabile dare un onorificenza a chi ha combattuto per l’Austria contro l’Italia, cosa ci sarebbe di diverso nel dare la pensione di guerra anche ai reduci della RSI? Penso che in entrambi i casi non fossero volontari, o comunque non tutti.
La mia risposta è duplice. Innanzitutto la Grande Guerra non è stata una guerra civile, come invece è stato il periodo 1943-1945: questo cambia completamente la prospettiva delle cose, da parte mia. La seconda cosa, che poi magari è semplicemente una conseguenza della prima, è che proprio perché si continua a parlare – soprattutto da destra, ovvio – dei repubblichini in maniera non dico elogiativa ma quasi la ferita in questione è ancora più difficile da rimarginare. Magari in Austria (in Alto Adige sicuramente sì…) c’era ancora qualcuno che cinquant’anni fa si lamentava per l’ingiustizia subita, ma l’opinione pubblica italiana nel complesso credo avesse assorbito la pacificazione.

Ultimo aggiornamento: 2006-11-11 17:10

cavalieri di Vittorio Veneto

Ieri a Radiopop hanno commentato la morte del più anziano reduce francese della prima guerra mondiale. Aveva 111 anni. Ora ne rimangono in vita solo quattro, e il più giovane (si fa per dire) ha 105 anni.
Sentendo la notizia mi sono venuti in mente i Cavalieri di Vittorio Veneto: i “ragazzi del ’99” – ma ce n’erano anche della classe 1900 – che sono stati oggetto di tanta retorica negli anni ’60, con il loro conferimento (oltre che dell’appartenenza a questo ordine ad hoc) di un vitalizio di 60000 lire annue che poi il governo si scordò per decenni di aggiornare. Chissà se e quanti sono ancora in vita: gli ultimi dati che ho trovato sono qua, ma si sa che in questi casi anche le settimane contano.
PS: ho scoperto che anche i cittadini che hanno combattuto nell’esercito austro-ungarico e poi sono stati annessi all’Italia potevano avere diritto all’onorificenza. In una cosa brutta come una guerra, almeno qualcosa di apprezzabile.

Ultimo aggiornamento: 2006-11-11 11:50

l’importanza del motore di ricerca

Tra martedì e ieri mi sono arrivati tre commenti a questo mio vecchio post. In genere non me ne accorgo perché dopo una settimana blocco ulteriori commenti, ma in questo periodo li lascio un po’ più a lungo e quindi è possibile che qualcuno scriva ancora.
Mi sono chiesto come mai questo improvviso riflusso: d’accordo che il bollo auto è sempre un argomento di moda, ma perché così di colpo? Sono così andato a vedere i log del sito, e ho scoperto che in questi due giorni ho avuto una cinquantina di hit su quel post tutti arrivati da motori di ricerca, google in primis ma non solo, con una serie di chiavi assolutamente variegate. Quello che vedo in tutto ciò sono due cose. Un blog è sicuramente sopravvalutato in una ricerca: mi sa tanto che le pagine degli archivi mensili aiutano parecchio a risalire nelle ricerche, oltre naturalmente a tutti i link tra un blog e gli altri blog che per l’algoritmo googliano significano importanza. Inoltre è ovvio che la gente vuole parlare e dire la sua – e questo lo so bene, visto che il mio blog serve proprio a questo – senza però stare a sentire gli altri: che senso ha “rispondere” a cose scritte due settimane fa, che probabilmente non leggerà nessuno?
Già che sono qui, un veloce aggiornamento in stile “povera matematica” sull’ultima diatriba, con Padoa Schioppa che afferma che la versione del 31 ottobre del bollo auto impatterà solo sull’8% degli automobilisti e l’ABUSDEF che ribatte che più del 90% avrà un aggravio di spesa. Chi ha ragione? entrambi. Il ministro infatti ha affermato che rispetto al decreto che era già in vigore saranno relativamente in pochi a pagare di più, mentre l’associazione consumatori fa notare che rispetto all’anno scorso tutti quelli che non hanno un’euro4 di potenza inferiore ai 100 kW pagheranno di più. Come sempre, se proprio vuoi mentire basta che recuperi la statistica giusta…

Ultimo aggiornamento: 2006-11-02 10:57