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Concentrato di fallacie

Ieri sera mi è capitato di leggere il thread che parte da questo tweet di Salvatore Merlo, che leggo essere il vicedirettore del Foglio. Per comodità riporto il testo del tweet:

L’Italia ha vaccinato il 5,03 per cento della popolazione, proprio come la Gran Bretagna (5,51 per cento).
Ma noi abbiamo ogni giorno circa 500 morti. E loro quasi zero.
Perché?
Perché stiamo vaccinando le persone sbagliate.
Qualcuno dovrà risponderne

Non è facile indicare tutte le fallacie inserite in meno di 280 caratteri, ma ci provo lo stesso.

  • Merlo ha volontariamente (lo dice lui nel thread) scelto di parlare di vaccinati, cioè persone che hanno avuto due dosi del vaccino, e non di inoculati. Come sapete, per AstraZeneca si è scelto di allungare il tempo tra la prima e la seconda dose fino a tre mesi, per l’ottima ragione che già con una sola dose il rischio di morire per Covid è molto ridotto. Tralasciando il fatto che noi abbiamo avuto molte meno dosi di AZ e quindi non avremmo potuto comunque seguire la linea britannica, Merlo fa un conto intrinsecamente errato, considerando la vaccinazione come tutto-niente se ci sono o no le due dosi.
  • La lista delle priorità nelle vaccinazioni UK è questa. Come vedete, sono partiti esattamente come noi (operatori sanitari e RSA, poi over 80). La differenza è arrivata solo dopo con gli insegnanti, a cui erano state assegnate le dosi AZ che non si potevano inizialmente dare (in UE) agli over 60. Quindi non è un problema di priorità, ma di vaccini a disposizione.
  • Merlo non considera che in UK c’è stato un lockdown molto più stretto che da noi, e quindi le statistiche sulle vittime sono falsate in partenza.

Anche ammettendo caritatevolmente che tutto questo sia stato scritto per accendere la discussione, a voi verrebbe voglia di leggere un quotidiano la cui linea editoriale è gestita da persone così?

Minimizzare le morti per Covid

Stavo cercando dei dati visuali per farmi un’idea dell’andamento della terza ondata di Covid e ho commesso l’errore di consultare quelli di Repubblica, che potete vedere – in versione statica – qui sopra. Notate nulla di strano?

Mentre i valori “variazione totale contagiati”, “variazione attualmente positivi”, “variazione dimessi/guariti” (le linee rispettivamente rossa, azzurra e gialla) sono più o meno dello stesso ordine di grandezza e quindi facilmente riconoscibili se non si è daltonici, il numero di morti è molto più piccolo, diciamo un ordine e mezzo di grandezza, e quindi la linea corrispondente è completamente appiattita. Certo, se si sceglie di visualizzarla da sola allora la scala del grafico cambia e quindi si possono apprezzare le differenze nel tempo; ma allora tanto vale separare quella linea e lasciarla in un grafico da sola, visto che non si possono comunque fare confronti di nessun tipo con le altre.

Chi fa grafici per mestiere o abitudine sa bene cosa fare in casi come questo: si usano due scale diverse, indicate ai due lati del grafico, e magari si disegna anche la linea con scala differente in modo diverso per rimarcare la differenza. Certo, in quel modo si rischia che la gente confronti mele con pere; ma questo lo fa anche con un grafico così. L’unica idea che può giungere è che la mortalità per Covid è infima, dell’ordine di qualche punto percentuale rispetto agli infetti. A questo punto mi viene quasi da sperare che la cosa sia esplicitamente voluta, anche se non lo credo…

corse esponenziali

«correre un chilometraggio giornaliero con incremento esponenziale»??Edoardo Leotta mi segnala questo articolo. (Io non l’avrei mai trovato, posso camminare abbastanza a lungo ma non corro per più di cinquanta metri di fila).

Come potete leggere nel catenaccio dell’articolo, l’esploratore gallese Sean Conway – immagino nessuna parentela con il defunto matematico John – ha deciso di fare una sfida a sé stesso. Cito dal sito:

Ecco perché Sean Conway ha deciso di aprire l’anno nuovo con una sfida che lo ha portato a correre un chilometraggio giornaliero con incremento esponenziale. Il primo giorno di gennaio 1 km, il secondo 2 km, il terzo 3 km e così via, fino ad arrivare a 31 km nell’ultimo giorno del mese.

(poi oltre a correre faceva tante altre cose, ma usciamo fuori dal seminato.) Come potete vedere, l’incremento è stato lineare, non esponenziale, nonostante tutti i grassetti inseriti. D’altra parte, pensavo che dopo un anno di pandemia fosse chiaro che la crescita esponenziale cresce tanto (stavolta il grassetto è mio). Per dire, anche aumentando ogni giorno solo del 20% la distanza percorsa e partendo da 1 km, alla fine del mese bisognerebbe correre per 237 km e rotti… Niente, non ce la fanno proprio.

Trappola Irpef o trappola per gonzi?


In un gruppo Whatsapp che frequento è stato condiviso questo articolo di cui in figura vedete titolo e catenaccio. Il testo è chiarissimo: Draghi è pronto a farci pagare 3000 euro con la ormai imminente riforma fiscale. Poi si va a leggere l’articolo, e in fondo si trova la spiegazione di tutto, che riporto comprensiva di refusi (ne fa più di me, è tutto detto…):

Nel caso in cui un contribuente dovesse avere un reddito annuo dichiarato pari a 40.000 euro, con l’attuale sistema delle detrazioni, delle deduzioni e dei vari bonus riesce a pagare 8.500 euro di Irped. Nel caso in cui enissero cancellati tutte le agevolazioni previste oggi come oggi, arriverebbe a pagare qualcosa come 3.000 euro in più.

Vi siete accorti dove sta il trucco? I 3000 euro in più da pagare ci sarebbero se venissero cancellate tutte le agevolazioni previste oggi come oggi e se le aliquote attuali non venissero modificate. Ora, io non ho nessuna idea di come potrà essere la riforma fiscale, e non ho nemmeno nessuna idea di come verranno modificate le aliquote. Ovviamente – anche a parità di gettito complessivo – una modulazione diversa può fare guadagnare o perdere soldi a fasce diverse di reddito, oltre naturalmente a dare risultati differenti anche a parità di reddito a seconda delle detrazioni che si hanno. Ma se ci si limita a togliere le detrazioni senza cambiare aliquote sicuramente non si può parlare di riforma fiscale, ma di eliminazione delle detrazioni.

Per la cronaca, io ho controllato il mio ultimo 730 e le detrazioni erano di poco più di 1000 euro. È vero che non ho mutui né assicurazioni, ma ho come il sospetto che i 3000 euro immaginati dall’articolista non siano poi così comuni. L’unica cosa che mi chiedo è se questi conti siano volutamente terroristici oppure indicano semplicemente una scarsa o nulla capacità di comprendere i numeri…

PS: Se dovessi scommettere oggi su come sarà la riforma fiscale, direi che i redditi medi saranno svantaggiati, chiunque sarà il presidente del Consiglio dei Ministri al momento. Ma questa è una cosa diversa dal cercare di dimostrarlo con conti farlocchi…

Scarsa memoria a breve termine

vaccini Quella a fianco è l’istantanea del report governativo sulle vaccinazioni, quello per cui c’è stato chi si è lamentato perché ci sono solo 25000 vaccinati. Eppure i conti sono facili: ci vogliono 21 giorni tra la prima e la seconda dose, e prima della seconda dose non si è ancora vaccinati. E la campagna vaccinale – a parte gli annunci mediatici – è ufficialmente partita il 31 dicembre, come indicato nella pagina. Anzi, addirittura c’è stato qualche richiamo anticipato, visto che al 31 dicembre le inoculazioni erano 15728.

D’accordo che i giornali hanno continuato a scrivere “vaccinazioni” anziché “inoculazioni” (“somministrazioni” è corretto ma molto burocratico), ma un po’ di conti possiamo farceli anche da soli, no?

Ultimo aggiornamento: 2021-01-22 08:54

I gradi sono tanti, milioni di milioni

Se leggete questo articolo della Stampa, non trovate nulla di particolare, a parte la chiosa “vuoi vedere che i Magi finirono attratti proprio da questa, e non dalla Cometa di Halley?” che non ha un grande senso (la cometa di Halley passò nel 12 a.C., quindi ben prima delle date possibili per la nascita di Cristo). Del resto, l’ipotesi di una congiunzione stellare e non di una cometa c’era già quando ero ragazzo io. Anche dire “Ma il fenomeno si potrà osservare con in mano il telescopio giusto” è un po’ fuorviante: qui a Milano secondo me non si vede nulla in ogni caso, ma in un posto con meno inquinamento luminoso basta l’occhio nudo per accorgersi dei due pianeti vicini.

Ma come mi ha segnalato Fernando Fiorenzano, questa non era la versione iniziale dell’articolo, che potete trovare su Web Archive. Le differenze? Principalmente due. La prima è che non era indicato da nessuna parte che il post era una scopiazzatura, ehm, ripresa del lancio di agenzia AGI, che oggettivamente era fatta molto meglio; la seconda è che l’ignoto estensore, per mostrare che c’era anche farina del suo sacco, ha aggiunto la frase «inezia tra le migliaia di milioni di miliardi di trilioni di gradi per i quali spazia la nostra capacità di scrutare l’immensità». Forse sono un po’ tanti, non trovate? (E anche immaginando che l’ignoto estensore abbia fatto confusione con le distanze intergalattiche, forse bisognerebbe ricordargli che i pianeti si trovano tutt’al più a qualche miliardo di chilometri di distanza tra di loro…)

Ma a parte i pensieri piuttosto confusi, quello che trovo inqualificabile è che questi articoli vengano modificati silenziosamente, senza nemmeno una frasetta tipo “in una versione precedente dell’articolo era stata inserito un valore errato” che non dice nulla se non la correttezza degli editor. Chissa se tra migliaia di milioni di miliardi di trilioni di modifiche ce ne sarà mai qualcuna evidenziata…

Ultimo aggiornamento: 2021-01-08 21:58

allarme stagisti in redazione

Il mio vecchio amico Franco Ligabue segnala su Facebook questo post della Redazione Online del Corriere, apparso il giorno di Ferragosto.

Cominciamo con le buone notizie: l’articolo riprende quanto scritto sulla BBC e cita la fonte. Sono cose che fanno bene al cuore e ci permettono di sperare in un futuro migliore. Peccato che poi deragli quando cerca di sspiegare qual è la differenza tra una crescita lineare e una esponenziale. Nell’articolo si fanno infatti gli esempi di un albero che produce tre mele al giorno, e quindi ce ne darà “in totale zero il primo giorno, tre il secondo giorno, 6 dopo 72 ore, 9 dopo un altro giorno”, e un non meglio identificato oggetto (sempre lo stesso albero?) che avendo una crescita esponenziale ne darà “zero il primo giorno, 3 il secondo, 9 il terzo, 27 il quarto, etc”. Peccato che un esponenziale che parta da zero continuerà a rimanere a zero. Per vedere la cosa in un altro modo, nella crescita esponenziale il rapporto tra il valore di un giorno e quello del giorno precedente è costante. In effetti 27/9=3, 9/3=3, 3/0=… ehm…

Inutile rimarcare che quegli zero non ci sono nell’originale, dove tra l’altro l’autore David Robson fa un esempio più verosimile con un’alga (weed) in uno stagno: “just three [plants] on day two, and nine on day three”. Evidentemente lo stagista di turno ha pensato che avrebbe potuto migliorare l’esempio partendo da zero… senza avere alcuna idea di cosa stesse effettivamente facendo. Belle cose, vero?

Statistiche, medie (mobili) e mediane

Mi è capitato di vedere questo tweet di Udo Gümpel e di leggere un po’ del dialogo tra sordi nei commenti, comprese le solite schermaglie pseudopolitiche.

Dal mio punto di vista vedo due problemi. Il primo è che non mi è chiaro come sono calcolati questi valori, e temo che la media sia calcolata tra chi è in questo momento in pensione (spero solo tra le pensioni di anzianità e vecchiaia e non quelle di invalidità o sociali). Se è così, la media è trascinata verso il basso dalle pensioni di chi ha smesso di lavorare in passato, e non credo che i paesi frugali (che poi non sono davvero frugali) pensino onestamente che si possa far tornare a lavorare quelle persone. Il secondo è che non mi pare ci si renda conto che per andare in pensione con quota 100 occorrono comunque 38 anni di contributi: un po’ meno di quelli dei “frugali”, ma nemmeno troppo, e sicuramente più dei 31 anni e mezzo attuali.

Scusate se non mi infilo in quella discussione: la vita è troppo breve.