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“trovandone condivisione”

Il Presidente della Repubblica ha fatto presente al Ministro dell’Interno, trovandone condivisione, che l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento.

Chiariamo subito una cosa: Piantedosi (a nome e per conto del governo tutto) continuerà a far fare quello che fatto fino ad ora. D’altra parte L’Italia non è una repubblica presidenziale, e Mattarella non ha veri poteri.

Ma ci sono modi e modi di esprimere un concetto. Per esempio il comunicato avrebbe potuto parlare di “vibrante preoccupazione” per quanto è successo, o un appello più o meno generico contro le violenze di tutti i tipi. Dire che “l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli” è una presa di posizione nettissima. Non farà cambiare nulla, ma almeno ci fa ricordare che restare zitti è il primo passo verso la connivenza.

Ultimo aggiornamento: 2024-02-25 12:31

Bambole, non c’è una lira

Non che io avessi molte speranze, ma ora è praticamente nero su bianco: il governo ha chiesto alla (sua…) maggioranza di ritirare gli emendamenti al decreto Milleproroghe sul rifinanziamento dei contratti di espansione. Nulla di così strano, e potremmo anche dire che è giusto così: resta il punto che la strada per la mia ancora per poco grande azienda sarà ancora più in salita, soprattutto dopo lo spezzatino che avverrà quest’estate. E resta il punto che nessuno dei governi di ogni colore di questi ultimi quindici anni ha voluto bene a Tim, ma quello attuale pare odiarla volontariamente… oppure, come scrivevo in passato, non ha nessuna idea di come stiano le cose.

(Per chi non sa come funziona il contratto di espansione: serve per mandare prima in pensione i dipendenti anziani in cambio dell’assunzione di giovani. L’azienda continua a pagare il dipendente, ma risparmia i contributi pensionistici e l’equivalente di due anni di indennità di disoccupazione; l’ormai ex dipendente può fare altri lavori, se vuole. Sempre per la cronaca, a me mancano meno di due anni per raggiungere il limite della pensione anticipata: andare via prima sarebbe comunque un grande svantaggio, quindi non l’ho fatto nei due giri precedenti anche se avrei potuto)

“è colpa loro”

cosa dice hamas Se non ci fossero migliaia di morti, la cosa sarebbe stata anche divertente. Secondo un comunicato di Hamas, il loro attacco del 7 ottobre “era necessario”. Ma soprattutto che “c’è stato qualche difetto… dovuto al rapido collasso del sistema di sicurezza e militare israeliano, e del caos causato ai confini con Gaza.” Detto in altre parole, Hamas pensava di trovare una resistenza maggiore, e si è trovato in una situazione che non si aspettava.

Poi io leggo in realtà una cosa diversa. Hamas sta dicendo che la risposta attuale di Israele serve a nascondere all’opinione pubblica israeliana il suddetto collasso, e allo stesso tempo giustificarsi con i palestinesi che si sono trovati in questa situazione (non credo che tutta la popolazione di Gaza sia per una Palestina dal mare al fiume, come non tutti gli israeliani siano per la distruzione dei palestinesi: peccato che ce ne siano sempre troppi da una parte e dall’altra). E soprattutto mi chiedo come mai non sono riuscito a trovare la notizia sull’italica stampa.

Ultimo aggiornamento: 2024-01-22 12:19

referendum sulla pelle altrui

di Guyana ne rimarrebbe poca... Scusate la reductio ad Hitlerum, ma il referendum venezuelano di domenica dove Maduro ha chiesto ai venezuelani se volevano annettersi l’Essequibo, attualmente regione della Guyana, non era nemmeno stata prevista dal Terzo Reich, che preferiva prima annettersi i territori pantedeschi e poi fare sul posto un referendum di facciata. Magari potremmo farlo anche noi e riprenderci Nizza e l’Istria.

Quello che mi preoccupa di più è che la Corte Internazionale di Giustizia si è limitata a dire al Venezuela di non fare nessuna azione che possa modificare lo status quo, anziché una frase ugualmente inutile ma almeno più onesta “un referendum come quello non ha alcun valore legale, non essendo stato chiesto il parere dei diretti interessati”. La polveriera potrebbe scoppiare da un momento all’altro e nessuno pare voler far nulla.

(immagine di SurinameCentral, da Wikimedia Commons, CC-BY-SA 4.0)

promoveatur ut loquuntur

distintivo del ComFoTer Non credo che il latino del titolo sia corretto, in fin dei conti loqui è un verbo deponente e quindi non ha un passivo. Ma il concetto dovrebbe essere chiaro. Può anche darsi che il titolo di Capo di stato maggiore delle Forze Operative Terrestri sia un posto senza nessun reale potere (anche se non so cosa il povero generale Salvatore Camporeale abbia fatto per essere stato fatto fuori dopo cinque mesi). Ma è chiaro che è una posizione dove uno che vuole visibilità non fa fatica a ottenerla, per la gioia di Repubblica che spera di guadagnare qualche copia e soprattutto del presidente Meloni che si fa un alleato che in fondo la pensa come lei.

(immagine di Cayman 5-1 da Wikimedia Commons, licenza CC0 1.0 Universal)

Ultimo aggiornamento: 2023-12-04 11:15

Chissà se ci arrivano

una promessa di Salvini... Ok, le promesse di Salvini a quanto pare erano semplicemente annunci: nulla di strano. Però in effetti pare che pian pianino il disegno di legge sull’autonomia regionale differenziata stia andando avanti. L’unico piccolo guaio, come potete per esempio leggere sul Post, è che non ci sono soldi per farla partire. E a che servono i soldi, potreste pensare? Derivano dalla polpetta avvelenata della vecchia riforma costituzionale del 2001, quella “per il federalismo” dove purtroppo votai a favore. La riforma dice che essere autonomi va benone, ma lo Stato deve garantire i LEP, cioè i livelli essenziali di prestazione che devono essere uguali in tutta la nazione; poi se qualche regione saprà fare di meglio, buon per loro.

Peccato che i LEP non siano mai stati definiti, e se lo si facesse ora servirebbero tanti soldi per adeguare i livelli di molte regioni del sud: le alternative sono dire “ok, mettiamo globalmente il livello minimo che abbiamo ora”, il che è un modo per dire che questi LEP non esisterebbero in pratica, oppure “mettiamo per ogni regione il livello attuale”, e a questo punto sarebbe chiaro che il vero scopo di questa riforma non è di rendere virtuose le singole regioni ma di perpetuare le attuali differenze. Tutto fattibilissimo, se non fosse che due terzi della maggioranza potrebbero avere dei problemi con il loro elettorato… Chissà insomma se alla fine tutto si ridurrà come al solito a un nulla di fatto oppure si troveranno quei soldi (con il beneplacito dell’UE, claro) e il signore sovrappeso in figura riuscirà a twittare qualcosa tipo “ora nessuno avrà più scuse per restare indietro”…

Gli amici si vedono nel momento del bisogno

L’offerta di KKR per la rete Tim non piace al mercato, ma non piace soprattutto a Vivendi, che continua a essere l’azionista di maggior peso. Proprio perché è il maggior azionista, però, non può tirare troppo la corda: se dai lamenti dell’ultimo mese passasse all’azione il titolo crollerebbe ancora di più in borsa.

Cosa è successo ieri? Che un fondo minore ha affermato che l’offerta KKR non è adatta, e ha spiegato quale sarebbe il suo piano: vendere Tim Brasil per fare cassa, vendere (non si sa a chi) la parte dei servizi locali anziché la rete e soprattutto far fuori l’attuale management. Non ci crederete: sono le identiche proposte di Vivendi. Ma soprattutto quello che il fondo Merlyn – che casualmente ha comprato azioni fin quasi alla soglia del 3% che lo sottoporrebbe a maggiori controlli da parte dalla Consob – ha minacciato è comprare altre azioni per raggiungere il 5% e chiedere lui l’assemblea degli azionisti… dove Vivendi potrà mettere sul piatto il suo peso sostenendo però che non è stata lei a cominciare. Bella cosa gli amici, vero?

Ultimo aggiornamento: 2023-10-28 16:23

Hamas, Israele, ininformazione

Generalmente riesco a farmi un’idea non completamente sbagliata di quello che sta succedendo guardando i post di entrambe le fazioni. Di solito il detto e il non detto si complementano abbastanza bene: è capitato ancora con la guerra della Russia contro l’Ucraina. Nel conflitto Hamas-Israele, no. Per ogni notizia ci sono due gruppi che dicono cose opposte e lo fanno con dovizia di particolari, veri o falsi che siano. Mi è abbastanza chiaro che la mia bolla è fortemente schierata da una parte o dall’altra, e il risultato pratico è il mio rifiuto a cercare di approfondire, al di là della risposta che io e Anna abbiamo dato all’unisono a Jacopo che ci aveva chiesto chi avesse ragione: “nessuno dei due”. Il guaio è che questo non è affatto bello… l'”ininformazione” è molto più rischiosa della disinformazione, proprio perché non ci sono molti antidoti.

(le bandiere sono state prese da Wikimedia Commons)

Ultimo aggiornamento: 2024-04-19 17:56