Archivi categoria: politica

Italia alla rovescia?

Stavo guardando l’affluenza alle amministrative alle 19. Quello che mi stupisce è che nelle città del nord la percentuale sia bassa persino a Bologna, col 46%: a Milano si è al 42%, a Torino il 41%. In compenso al centro-sud, dove un tempo le percentuali erano più basse, troviamo Cosenza e Crotone al 54% e Latina al 53%. Chissà cosa è cambiato.

Ultimo aggiornamento: 2016-06-05 20:29

Claudio Morgillo, uno da non votare

Come i più affezionati tra i miei ventun lettori forse hanno notato, quest’anno non ho parlato dei candidati alle elezioni. (Occhei, ho scritto di Gianluca Comazzi, ma quella è in un certo senso una running gag). È stata una scelta voluta, perché negli anni mi sono stufato di perdere tempo a vedere i volantini e a trovarci sempre le stesse cose. Però mi tocca fare un’eccezione.

Nella casella email dell’ufficio stampa di Wikipedia mi è appena arrivato arrivato un messaggio di Claudio Morgillo – Milano Sicura (info@claudiomorgillo.it) dal titolone Prossima Fermata: Milano Sicura! e con il testo che inizia così: (chi legge questo post da Facebook o da RSS mi sa che per una volta dovrà finire sul sito per non perdersi la bellezza)

Milano non è più un posto sicuro

per noi, per i nostri figli e le nostre famiglie

Visita la pagina di Claudio Morgillo

Scopri tutte le soluzioni che intende adottare da subito
per fare della nostra città un posto più sicuro.

eccetera eccetera, con tutto il suo programma che termina con

Perché tornare a casa ogni giorno, in sicurezza, è un nostro diritto.

e con il messaggio in piccolo che se non riuscissi a vedere bene la mail, immagino perché i caratteri sono troppo grandi, posso cliccare a “http://#” (sic).

Bene, Claudio Morgillo – Milano Sicura: il mio diritto è quello di non ricevere messaggi non sollecitati a un indirizzo che non invia messaggi (quando scrivo per Wikimedia Italia ne uso un altro) e che non è per l’appunto personale. Una persona che pensa di avere fatto una cosa intelligente in questo modo non la vorrei nemmeno come consigliere condominiale, figuriamoci comunale. Sicurezza è anche sapere di non essere prevaricati.

Ultimo aggiornamento: 2016-06-01 15:56

Toh, i marò

In questo momento c’è solo una cosa che io imputo a Salvatore Girone (e in misura minore a Massimiliano Latorre, che in effetti mi pare al momento defilato): essersi prestati a questo balletto mediatico. Sarebbe stato molto meglio che una volta arrivato in Italia si fosse rifiutato di fare alcunché in pubblico.
Detto questo: i due marò hanno sparato ai pescatori indiani, uccidendoli? Probabilmente sì. Sono andati oltre alle loro regole di ingaggio? È possibile. Devono essere giudicati? Indubbio. All’India interessa giudicarli? Per nulla. A parte le polemiche tra governo federale e statale, per loro tutta la storia è politica, non criminale. O qualcuno si stupisce che le gare vinte da Finmeccanica in India siano state annullate neanche due settimane dopo che la corte dell’Aja ha stabilito che i marò potessero restare in Italia in attesa di stabilire chi dovrà tenere il procedimento? (O se preferite vederlo in altro modo: vi stupite che per un crimine così efferato non sia stato fatto subito partire il procedimento, battendo sul tempo eventuali richieste di avere un processo internazionale?)
Purtroppo però da noi in Italia c’è una ragione politica uguale e contraria che li vuole far rendere degli eroi – non si sa bene di cosa – il che non semplifica certo la situazione.

Ultimo aggiornamento: 2016-05-30 11:04

La fiducia per la Cirinnà

Dopo averci pensato un po’ su, ho forse capito perché Renzi abbia chiesto la fiducia anche alla Camera – dove in teoria i numeri li avrebbe tutti – per la Cirinnà.
Per quanto molto annacquata, la legge sulle unioni civili è l’unico provvedimento non legato all’economia che Renzi può riuscire a portare a casa, e se passasse anche solo un microemendamento e la legge dovesse tornare al Senato probabilmente non se ne farebbe nulla. Il PresConsMin è uno che la faccia ce la mette sempre, e ha un enorme bisogno di far vedere che ha fatto davvero qualcosa: da questo punto di vista le critiche di Gandolfini e il solito show pentastellato gli fanno solo comodo per ricompattare non tanto il partito quanto gli elettori PD in vista delle prossime amministrative.
Detto in altro modo: a me Renzi non piace, ma è l’unico vero politico (inteso come uno con una visione politica) che abbiamo avuto negli ultimi vent’anni.

Ultimo aggiornamento: 2016-05-12 12:14

Il M5S che non ci sarebbe

Oggi sta girando in rete questo articolo che afferma che il MoVimento 5 Stelle non parteciperà alle elezioni comunali del mese prossimo a San Benedetto del Tronto, così come in altri 1116 comuni sui 1368 che andranno al voto.
Dando per buoni questi dati, e pur riconoscendo che San Benedetto non è l’ultimo paesino, c’è qualcosa che non mi torna. Credo che se facessimo i conti col PD o con Forza Italia o con la Lega (ora che si presenta in tutta Italia) non otterremmo risultati così diversi: nei comuni piccoli – e in Italia ce ne sono davvero tanti – i candidati tendono a presentarsi nelle liste civiche, e non come emanazioni di partiti nazionali anche se diffusi come nel caso di M5S. E allora perché tutto questo cancan?

Ultimo aggiornamento: 2016-05-08 21:09

#renzistaisereno

Abbiamo archiviato il referendum (avete notato tra l’altro come la percentuale dei no tra i pochi votanti all’estero sia stata maggiore di quella dei no tra i votanti in Italia? Secondo voi è l’effetto NIMBY o banalmente il minor chiasso mediatico?). Stamattina a Radio Popolare il presidente di Legambiente si beava perché tanto cinque dei quesiti referendari iniziali erano già stati accolti dalla legge; e poi era pronto a fare aprire una procedura di infrazione europea per le concessioni a durata indefinita. Io ho sentito l’intervista e mi sono semplicemente chiesto: perché diavolo si è messo anche quel quesito referendario e non si è aperta subito la richiesta di procedura? Sarebbe stato tutto molto più semplice, no? Mi stupisco solo di non aver letto nessuno gioire perché il numero di sì è stato superiore al 25% dell’elettorato e pertanto se fossero andati a votare abbastanza – ma non troppe, mi raccomando – persone contrarie allora il referendum sarebbe passato. Ma forse è perché cerco di evitare i commenti al riguardo.

Ma non è di questo che voglio parlare. Come penso vi siate accorti, il referendum era nato per uno scopo molto tecnico: poi il fronte del sì ha recuperato quelli che non vogliono le trivelle in genere (vedi Basilicata), quelli che memori del risultato sul nucleare volevano un cambio di politica energetica, e soprattutto quelli che volevano dare una spallata al governo Renzi: da Casapound alla sinistra-sinistra, passando per quel noto ecologista di Salvini che vuole sì le ruspe ma fotovoltaiche. Renzi il quale, fiutata l’aria, ha giocato d’anticipo, ha bluffato chiedendo di stare a casa, pur sapendo che questo avrebbe compattato il fronte dei sì: e direi che nell’immediato ha vinto. Adesso resterà solo il piccolo particolare di convincere undici milioni dei suoi possibili elettori a presentarsi per il referendum costituzionale, dove come è noto il quorum non c’è…

Oppure il PresConsMin farà finta di niente e confiderà nel fatto che l’opposizione si dimentichi di chiedere il referendum confermativo. Non sarebbe difficile farlo, considerando che basta un quinto dei membri di una delle Camere, ma occorre che qualcuno si svegli :-)

Ultimo aggiornamento: 2016-04-18 10:34

Un referendum politico

Stavo guardando i dati dell’affluenza alle urne a mezzogiorno, confrontandoli con quelli del 2011 (dove tra l’altro si votava in due giornate).

È interessante notare che l’affluenza è in calo quasi ovunque, in Toscana è quasi dimezzata :-), con l’unica eccezione di due regioni: Puglia (dall’8,8% al 10,9%) e Basilicata (dal 7,7% all’11,4%). In pratica queste due regioni, dove la partecipazione al voto è tipicamente più bassa che al nord, c’è stato insomma un boom: particolarmente interessante il dato lucano, quello cioè di una regione sulle cui coste non ci sono piattaforme di estrazione mentre ce ne sono tante nell’interno.

Direi che è indubbio che quel voto non è per il quesito referendario, ma è un voto politico a tutti gli effetti.

Ultimo aggiornamento: 2016-04-17 13:24

Astensioni referendarie

Premetto: non votare è pienamente lecito, persino alle elezioni politiche, figuriamoci ai referendum. Se uno non vuole votare, è una sua scelta legittima. Quello che però penso io è che l’unico motivo serio per cui non voterei a un referendum è perché ritengo il quesito così irrilevante che non vale la pena di rispondere. (Poi probabilmente andrei e annullerei la scheda perché ritengo un mio dovere votare, ma quella è una mania mia). Il quorum indica insomma l’indifferenza, non un no surrettizio… anche perché sennò si potrebbero schedare i votanti, e non sarebbe una bella cosa.
Quindi, in questo come negli altri referendum, chi chiede di non votare non per l’inutilità del quesito ma perché non gli piace può farlo ma è disonesto.

Ultimo aggiornamento: 2016-04-14 19:47