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Luca Morisi e la droga

C’è chi twitta «Se si è “diversi” da Morisi è possibile dimostrarlo oggi.». La mia risposta breve è “e perché dovremmo dimostrarlo?”. Parlo naturalmente dell’iscrizione nel registro degli indagati di Luca Morisi per cessione e detenzione di stupefacenti. Se non avete idea di chi sia Luca Morisi siete persone fortunate: è stato fino a pochi giorni fa il responsabile delle campagne sui social media di Salvini, probabilmente la mente dietro la citofonata “Scusi, lei spaccia?”… il che denota una faccia tosta niente male.

La risposta più lunga? Beh, in questo momento possiamo dire che Morisi aveva della droga in casa, e presumere – anche dalle sue dichiarazioni – che la usasse. (Diciamolo adesso, prima che tra qualche anno invochi la legge sull’oblio per cancellare tutti i riferimenti a questa storia). Possiamo immaginare che le sue dimissioni di qualche giorno fa siano state spintanee, se è vero che le indagini sono iniziate il mese scorso. Possiamo domandarci se e come c’è stata una manina che ha avvisato i vertici della Lega per ridurre l’impatto di questa notizia bomba: non che sarebbe cambiato molto, perché per quell’elettorato gli spacciatori da far fuori sono solo gli stranieri, meglio se neghers, che rubano il lavoro agli italiani.

Quello che io personalmente non dico – e non dirò fino a un eventuale giudizio in terzo grado – è che Morisi sia uno spacciatore. Non è così inverosimile che i tre indagati iniziali si procurino la droga dallo stesso spacciatore di Morisi e quindi l’abbiano conosciuto così, e quindi abbiano pensato di tirarsi fuori facendo il suo nome come spacciatore. Ma quello lo stabilirà la magistratura. D’altra parte, come dice lo stesso Salvini, “chi sbaglia paga!”

Ultimo aggiornamento: 2021-09-27 14:53

Tamponi gratis?

In questi giorni infuriano le polemiche sui green pass obbligatori. Se non ho capito male – ma confesso di non guardare più le beghe di politica italiana – qualche leader di partito sta dicendo che se non c’è l’obbligo di vaccinazione non lo si può introdurre surrettiziamente con un obbligo di green pass; in questo caso i tamponi per chi non intende vaccinarsi dovrebbero essere gratuiti.

Il concetto non è così peregrino. Un conto è dire “vuoi andare al cinema o in palestra? presenta il green pass” e altra storia è “se tu vuoi fare il tuo lavoro devi avere il green pass”. D’altra parte, capisco la difficoltà di rendere obbligatorio un vaccino “approvato sotto condizioni”. Fosse per me, insomma, aprirei ai tamponi gratuiti per le professioni che richiedono un green pass, ma con due vincoli: che il tampone sia rinofaringeo (quello salivare a mia conoscenza non ha ancora la stessa sensibilità) e sia fatto unicamente nei centri vaccinali, ovviamente senza prenotazione visto che deve essere continuativo. Sono pronto a scommettere che non saranno così in tanti a presentarsi tre volte la settimana.

Armiamoci e vaccinatevi

Sbaglio, o né Giorgia Meloni né Matteo Salvini sono vaccinati contro il Covid? Ho fatto una rapida guglata e ho solo trovato che il leader della Lega aveva (per sbaglio, immagino) prenotato la vaccinazione per un giorno in cui era a processo, mentre il capo di Fratelli d’Italia aveva detto più di un mese fa di essersi prenotata per il vaccino, ma poi non si è più saputo nulla. Non che io abbia apprezzato le pose da macho di Bonaccini a torso nudo, ma mi sarei aspettato che chi posta compulsivamente immagini di sé nei social avesse immortalato e paparazzato anche l’attimo della puntura.

Quello che è peggio è che non ho nemmeno trovato affermazioni nette “io non mi vaccinerò”, che almeno sarebbero state un gesto di coerenza. Ma forse il mio errore è appunto aspettarmi coerenza da certa gente.

Libertà


Immagino che la libertà individuale citata da Giorgia Meloni sia quella dell’individuo Giorgia Meloni. La cosa avrebbe senso, pensando anche alla sua famiglia.

Ultimo aggiornamento: 2021-07-13 16:55

Il voto al Senato per i diciottenni

Occhei, è vero che in teoria qualcuno potrebbe chiedere il referendum, ma direi che alle prossime elezioni i diciottenni voteranno anche per il Senato. La cosa non è così rilevante, ma mi fanno ridere i commenti “le due Camere avranno la stessa base elettorale e quindi le stesse maggioranze politiche” (peccato che la divisione dei seggi sia fatta in maniera ben diversa: non sono quelli tra i 18 e i 24 anni che spostano gli equilibri) e “si favorisce la partecipazione delle nuove generazioni alla vita politica” (certo, un diciottenne che sapeva di poter votare solo alla Camera lasciava perdere molto piccato).

Capisco il dover dire qualcosa a ogni costo, ma almeno pensarci un po’ su?

Vaticano contro DDL Zan

Dall’articolo del Corsera non è molto chiaro quali sarebbero i punti del disegno di legge Zan che «riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato». Viene citato l’obbligo anche per le scuole private di «organizzare attività in occasione della costituenda Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia e la transfobia»: ma chiunque abbia dei figli a scuola sa benissimo che le “attività” in questione sono di solito fatte così all’acqua di rose che nessuno se ne accorge. (E detto tra noi io abolirei queste attività in tutte le miriadi di giornate che sono spuntate in questi anni).

Detto questo, non so se sono l’unico a pensare che questa mossa non sia stata così felice: quello che traspare – vero o falso che sia, e qui mi sa che dipende molto da chi si ha davanti – è che Santa Romana Chiesa vuole continuare a insultare gay, lesbiche e trans.

Per la cronaca, il testo del DDL si trova qui: invito a leggere soprattutto l’articolo 4.

Ultimo aggiornamento: 2021-06-22 09:58

E i marò?

Chiudere la questione dei marò ci è costato poco più di un milione di euro in “compensazioni” alle famiglie dei marinai uccisi. Meno che un tipico riscatto, in effetti. Solo che in questo caso abbiamo avuto nove anni di titoloni e titolacci: quanto è stato il costo per noi di tutto questo cancan?

Ultimo aggiornamento: 2021-06-15 10:48

Una cosa inutile

Ogniqualvolta muore una persona che ha un grande seguito popolare, (lo staff di) Matteo Salvini pubblica un affettuoso ricordo su Twitter. E immediatamente c’è chi va a scavare su Twitter e tira fuori un suo tweet precedente dove spandeva merda sulla persona in questione. È successo adesso con Carla Fracci e l’altra settimana era capitato con Franco Battiato.

Io non capisco l’utilità di tutto questo. Da un lato, dovrebbe essere chiaro da anni a tutti che (lo staff di) Salvini twitta solo e comunque per fare massa. Ma soprattutto a chi è fan di Salvini – ma è lo stesso per altri politici, solo che sono meno twittatori compulsivi – non importa nulla che qualcuno gli faccia notare il passato. Quello che per loro conta è solo il presente. Insomma, post come quelli sono assolutamente inutili.