Archivi categoria: pipponi 2023

i miei pipponi del 2023

Campionati femminili di scacchi e donne trans

scacchiera

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:A_game_of_chess.jpg , CC-BY-SA-4.0

Leggendo questo articolo del Post, capisco ancora meno. Formalmente i campionati di scacchi non fanno distinzione di sesso; tanto non è uno sport dove la potenza fisica abbia importanza. Esistono però dei campionati femminili, che nascono perché c’è chi afferma che le donne hanno ancora oggi meno possibilità di allenarsi per arrivare ad alti livelli, e questi campionati permetterebbero loro di farsi le ossa. Il motivo per cui le donne hanno meno possibilità? Boh. Nel mio socialino di nicchia è stata anche fatta l’ipotesi che le ragazze si interessano al sesso qualche anno prima, e quindi gli stolidi maschi hanno più tempo per seguire i pesanti allenamenti necessari per arrivare al top. Può darsi: assumiamo che sia così.
Quello che sta succedendo è che la FIDE, la federazione internazionale degli scacchi, ha definito una moratoria di due anni per le donne trans, che non potranno partecipare ai campionati femminili. Mentre posso capire la logica di moratorie di questo tipo per gli sport più fisici (non che io abbia una risposta in merito, intendiamoci. Ci sono troppe variabili in gioco), nel caso degli scacchi non riesco proprio a capire. Non penso che il numero di scacchiste trans sia così grande rispetto a chi è nata biologicamente donna. Né penso che essere nate uomini dia loro un vantaggio competitivo negli scacchi: stiamo comunque parlando di gare dove tutte sono competitive.
Insomma, una battaglia terf che a me pare perdente.

Vannacci e il mondo al contrario

Vabbè, Roberto Vannacci si direbbe ancora più fascista del parà medio della Folgore: ma direi che questo non è molto strano. Oltre che fascista deve anche essere un rompipalle di prima classe, a giudicare dal fatto che a giugno era stato posto a capo dell’Istituto Geografico Militare nel più classico “promoveatur ut amoveatur”, dopo che da settembre era a fare nulla dopo essere stato espulso dalla Russia come persona non grata. Evidentemente in questi mesi si deve essere divertito a scrivere il suo libro che si è autopubblicato su Amazon.
Non sarebbe successo nulla se Repubblica non avesse deciso di fare uno scoop raccontando del libro omofobo e razzista, cosa che ha fatto schizzare il libro in testa alle classifiche di Amazon e innescato una serie di polemiche che non mi interessano. Adesso Vannacci è stato sollevato dal ruolo, il che significa semplicemente che avrà più tempo per scrivere…
Comunque non concordo con l’analisi di Giornalettismo sulle vendite scarse. È vero che la classifica è aggiornata ogni ora, ed è vero che è facile essere primo in una sottocategoria. Però non è vero che la posizione in classifica dipende anche dalle ricerche – non converrebbe ad Amazon, sarebbe troppo facile inquinare le classifiche. Nel lontano 2011 per un attimo il mio Matematica in relax raggiunse la prima posizione in categoria “libri di matematica” e l’ottantesima in classifica generale, e questo direi con un venti/trenta copie vendute. Ma appunto non ero primo in classifica generale, come in questo caso; l’immagine del post l’ho presa giovedì sera, ma anche sabato sera era primo assoluto in classifica (e dopo i controlli di Amazon che hanno bloccato le recensioni negative eravamo a 77 recensioni con media 4 stelle e mezzo). Tenendo conto che il peso degli acquisti nella classifica decade esponenzialmente, essere in cima a distanza di due giorni mi fa immaginare che ci sia un flusso continuo di acquisti, e il numero di copie vendute dovrebbe come minimo aver superato il migliaio in pochi giorni. Sempre per fare confronti, i miei libri più venduti sono arrivati a 3000 copie nel corso di svariati anni… Certo io sono tutto tranne che uno scrittore di punta, ma direi che Vannacci la sua bella convenienza ce l’ha avuta: e secondo me deve solo ringraziare Repubblica.

Pitocchi


Un po’ di considerazioni sulla storia degli italiani che scappano senza pagare il conto al ristorante. Non pagare 80 euro in quattro è davvero da pitocchi: ci credo che poi dicano che in Albania le vacanze costano meno che in Puglia, se si risparmia anche così.
Il tono del comunicato dell’ambasciata è tipicamente fascista. Non vai a scrivere “Gli italiani rispettano le regole e saldano i propri debiti e ci auguriamo che episodi di questo genere non si ripetano.” ma dici qualcosa come “Ci scusiamo per l’inqualificabile comportamento di quei nostri compratrioti”. Ma lì ho come il sospetto che non si potesse andare oltre.
Infine, la precisazione “il pagamento è stato liquidato con fondi personali della Presidente Meloni per il tramite dell’Ambasciata, che si è limitata ad effettuare materialmente il versamento” non precisa molto, visto che non si sa quali sono i “fondi personali”. Dando per buono che il testo sia diplomatichese per dire “con i suoi soldi” e non “con i fondi della presidenza del Consiglio”, non capisco perché Meloni non abbia fatto direttamente il bonifico, chiedendo al più all’ambasciata di recuperare i dati… Tutti pitocchi, ribadisco.

Ultimo aggiornamento: 2023-08-19 12:21

E quando il Telepass si scarica?

Abbiamo il telepass da una vita, quando era monopolista (ora no). Non mi è mai stato molto chiaro perché al tempo ti facessero pagare per far loro risparmiare sui casellanti – adesso ormai questo non vale più – ma tant’è. Il primo guaio è che non c’è nessun modo per sapere quando il transponder si scarica, cosa che ci è successa mentre scendevamo al mare – all’uscita dal casello, non all’entrata. Immagino che ci abbiano fotografato la targa e spero che il pagamento finisca direttamente sul nostro conto corrente.

Il vero guaio è che i punti blu non esistono più (da un paio d’anni, ma non è che il transponder si scarichi ogni momento, per fortuna). I signori Telepass dicono che tanto si fa tutto online, ma il cambio fisico fatto online va forse bene quando sei tranquillo a casa tua e non in giro. Adesso siamo alla caccia di una stazione Eni che permetta di fare qualcosa…

Aperti per Ferragosto

Finita momentaneamente la saga degli scontrini creativi, oggi (meglio, da ieri) ci si lamenta dei negozi aperti il giorno di Ferragosto, con l’invito a boicottarli in questa giornata perché la smettano di far lavorare la gente nel Sacro Giorno.

Mah. Capirei se si trattasse del primo maggio, la festa dei lavoratori (ma ormai anche la Coop tiene aperto). Ma oggettivamente il 15 agosto è una festa come tutte le altre. O si chiede di chiudere tutti i negozi la domenica e nelle feste comandate, oppure Ferragosto deve essere trattato allo stesso modo. (Si spera che chi lavora in questo giorno abbia le maggiorazioni per il lavoro festivo, chiaramente).

Ultimo aggiornamento: 2023-08-15 18:38

Sempre sui prezzi dei carburanti

A parte avere visto in autostrada una pompa dove la benzina al servito superava i 2,4 euro al litro – ma lì è chiaro che è una scelta del gestore che non ha voglia di alzarsi e fare benzina – a quanto pare la Grande Idea del governo, vale a dire far esporre i prezzi medi, non è servita assolutamente a nulla. Nemmeno in negativo, questo bisogna dirlo. Che poi Urso riesca orwellianamente a dire «In Italia grazie anche a questa misura abbiamo un prezzo industriale depurato dalla tasse inferiore a quello di Spagna, Germania e Francia. Quindi è servito a qualcosa» e «nell’ultima settimana il valore medio della benzina è diminuito di 2 centesimi» è forse una verità tecnica, ma tace la banale considerazione che la settimana precedente, non appena è entrata in vigore la legge, il prezzo medio era aumentato di tre centesimi. (Controllate pure i prezzi al 31 luglio e al 7 agosto: scusate l’inglese ma il mio browser è settato così).

Per quanto riguarda il prezzo senza tasse, se uno prendesse alla lettera la frase di Urso dovremmo dedurre che in queste settimane le tasse da noi sono aumentate… Naturalmente non è così: i prezzi medi detassati sono sempre stati nella media, e da noi ci sono più tasse. Su questo indubbiamente l’attuale governo non ha colpe, se non quella di aver continuato a dire che le accise sulla benzina erano troppe fintantoché se ne stava all’opposizione. Io però continuo a chiedermi se qualcuno ascolta davvero le giustificazioni dei nostri politici.

No taxi no cry

taxi I tassisti, come sempre in Italia, hanno vinto. Nemmeno la proposta della seconda licenza in regalo è andata loro bene, a parte che probabilmente sarebbe stata cassata; alla fine la montagna ha partorito un topolino nel decreto legge che permette a città metropolitane, capoluoghi di provincia e località con aeroporto internazionale di aumentare del 20% il numero di licenze. Notate come il governo se ne lava le mani, immagino contando sul fatto che le grandi città in genere non sono governate dalla destra e quindi lasciare loro la patata bollente è un’ottima idea.

Naturalmente se il governo avesse voluto davvero aumentare il numero di licenze di taxi avrebbe potuto per esempio dire che il costo delle nuove licenze non poteva essere inferiore a tot euro una tantum da impiegare tassativamente per interventi sul traffico, in modo da non svilire il valore della licenza stessa. Mi chiedo solo cosa succederebbe se di fronte a uno sciopero dei taxi a Milano l’ATM organizzasse un servizio continuativo di radiobus condivisi a cinque euro a persona, 10 euro a gruppo con stessa partenza e arrivo :-)

L’importanza di esporre i prezzi medi

da https://www.pngwing.com/en/free-png-spzun

E così da oggi i benzinai dovranno esporre quotidianamente il prezzo medio regionale dei carburanti, anche se a quanto pare non ci sono particolari indicazioni su dove posizionare il cartello (che volete, sono liberisti).

Io continuo a non capire perché mai qualcuno dovrebbe cambiare idea sul rifornirsi in una stazione di servizio solo per aver visto la differenza rispetto al prezzo medio, considerando che almeno un’idea dei prezzi nelle varie pompe della zona dovrebbe averla: ma magari sopravvaluto l’italiano medio.