Archivi categoria: pipponi 2021

S’io fossi

quesito
S’io fossi cinico, direi che il 40% di NO al quesito su Rousseau è stato studiato a tavolino per mostrare che il voto è stato onesto.
S’io fossi perfido, direi che è la percentuale di simpatizzanti che non ha capito la domanda.
Ma io sono tanto buonino (cit.) e penso che il testo del quesito sia semplicemente grillspaining per fare in modo che la posizione del MoVimento sia chiara.

niente mail fuori orario di lavoro!

fuori orario non si accettano mail
Venerdì nel tardo pomeriggio cerco di prendere in prestito elettronico un libro da MediaLibraryOnLine; il libro in questione però non è scaricabile. A volte queste cose capitano: non è un grave problema, basta scrivere all’help desk e il link viene ricreato. Ho così scritto, e mi è arrivata una risposta automatica della quale ho allegato uno stralcio. (La maggior parte della mail conteneva la risposta ad alcune faq)

Lungi da me il chiedere che ci sia un helpdesk in funzione h24. Ma il punto di scrivere una mail, e non aprire una chat o un sistema di instant messaging, è proprio quello di poter avere una gestione differita della richiesta. Spedisco la mail venerdì sera, lunedì (o anche martedì o mercoledì, se ci sono troppe richieste) qualcuno mi risponderà con calma. Invece Medialibrary ha scelto di rispondere solo alle mail che arrivano man mano.

Se la cosa vi pare normale, pensate a cosa succederebbe se le cassette per le lettere avessero un meccanismo che impedisca di imbucare una missiva fuori orario di lavoro…

Brexit e gli inglesi

Io sono del partito “l’Unione Europea così com’è non potrà mai funzionare”. Credo che occorrerebbe passare dall’unanimità per le decisioni politiche a una doppia maggioranza qualificata, tipo 75%+1 delle nazioni e 75%+1 degli abitanti. Ciò non toglie che tutti gli alti lai delle imprese britanniche che si sono accorte che Brexit non è stato il paradiso promesso (l’ultimo articolo che ho letto è questo mi fanno ridere, anche se non per la ragione che forse credete.

Posso infatti capire che i doganieri UE stiano divertendosi un po’ con i poveri albionici, tipo quando confiscano loro il panino al prosciutto… un po’ come succedeva quando si prendeva il traghetto e si andava in Sardegna. Ma i problemi sono anche con i paesi non europei. Prima infatti gli accordi commerciali erano sotto l’ombrello dell’Unione, ora a quanto pare non c’è nulla. Sapendo che questi accordi non si fanno in una settimana o in un mese ma nemmeno un anno, mi sarei aspettato che il governo britannico si fosse attivato a suo tempo per un accordo ponte che lasciava le regole attuali valide per l’Europa fino alla conclusione di un nuovo negoziato: ma a quanto pare ciò non è successo. Tutto questo era assolutamente indipendente dalle trattative con l’Europa: eppure non c’è stato.

Noi italiani siamo esperti nel fare le cose alla carlona, ma mi pare che anche dall’altra parte della Manica non siano messi così bene…

Abissine, copy e shitstorm

il testo originario La storia delle “abissine” del pastificio La Molisana – trovate la storia su bufale.net e un racconto molto più completo su Gambero Rosso mi pare un classico esempio di come il combinato disposto tra la sciatteria dei copy e la voglia di sangue dei social network porti a risultati assurdi.

Guardando il testo che da un paio d’anni era presente nel sito del pastificio – e ancora reperibile su Web Archive, se uno sa come cercarlo… per comodità l’ho anche copiato su archive.is – si capisce senza ombra di dubbio che bisognerebbe applicare una moratoria alla professione di copy, visto che buona parte dei testi da loro prodotto non hanno alcun senso pratico. Per la precisione, al copy che ha scritto quel testo bisognerebbe togliere immediatamente la tastiera. Uno che scrive «formato dal nome che è già “storytelling”…» dimostra sin dall’inizio che non ha idea di cosa deve fare. Non parliamo poi della frase successiva, “La pasta di semola diventa elemento aggregante? Perché no!”. Se davvero il copy avesse scoperto che il MinCulPop aveva inviato una velina ai pastifici, perché celebrassero anche nei formati della pasta le Grandissime Vittorie dell’Italia, allora sì che sarebbe stato uno scoop. Ma quei nomi con ogni probabilità erano stati dati per la banale ragione che al tempo erano di moda, e sono pronto a scommettere che il copy ha persino pensato che la frase fosse divertente, anzi “intrigante”, soprattutto con quel “perché no?” finale. In compenso dovrebbe essere chiaro a tutti che l’inciso “Di sicuro sapore littorio” si riferisce al nome della pasta, e non certo al suo gusto; qua la colpa non è del copy, insomma, ma delle conoscenze di analisi logica della gente.

Detto tutto questo, non mi stupisco troppo che Niccolò Vecchia abbia fatto partire la shitstorm (nota: io non posso visualizzare quel post, non so se perché è stato cancellato o perché lui pubblica solo per i suoi amici). Non mi stupisco per nulla che Laura Boldrini abbia ripreso il tutto. Mi stupisco invece della rapidità con cui, nonostante la festa dell’Epifania, i gestori del sito della Molisana siano riusciti a cambiare al volo la pagina incriminata, non solo togliendo il testo incriminato ma anche modificando il nome del link alla ricetta (che inizialmente parlava di abissine) e persino l’immagine del pacco di pasta. Ok, si sono dimenticati di cancellare l’immagine originale, ma nessuno è perfetto.

Ma quello che mi preoccupa seriamente è la scelta del pastificio, che anziché limitarsi a eliminare il testo e assicurare che sarebbe stato riscritto in modo che fosse chiaro che non si intendeva alcuna apologia di fascismo hanno scelto di cancellare un pezzo di storia semplicemente per una protesta in rete. Lo so. Mentre sto scrivendo i supporter di Trump hanno assalito il Senato USA, in quello che a tutti gli effetti è un tentativo di golpe; uno potrebbe pensare che il calare le braghe da parte della Molisana sia una cosa da nulla. Non sono d’accordo. Sono in rete da più di 35 anni; so che se cominciano a passare queste autocensure ci troveremo in un amen in un sistema che non permetterà più di esprimersi in libertà.

Assange non sarà estradato

Per quanto Julian Assange mi stia sulle palle come persona, sono felice che sia stata rifiutata la sua estradizione in USA. La richiesta era legata al fatto di avere pubblicato nella piattaforma Wikileaks documenti riservati: quello che una volta si sarebbe chiamato “giornalismo d’inchiesta”. D’accordo, viviamo in un periodo storico dove più che vere inchieste ci troviamo ad avere a che fare con montagne di dati che devono essere spulciate e verificate da qualcun altro, ma dobbiamo accontentarci di quello che passa il convento… e soprattutto ricordarci, come dicevo all’inizio, di distinguere il giudizio sulla persona da quello sulle azioni.

Ultimo aggiornamento: 2021-01-04 14:57