Archivi categoria: pipponi 2020

le mascherine comunali

In qualità di genitore di iscritti a MilanoRistorazione (in realtà non è vero, lo eravamo fino allo scorso anno scolastico…) il Comune di Milano ha «ha disposto la distribuzione di mascherine per il contenimento della diffusione del Covid-19.» Quindi posso andare in una specifica farmacia (quella più vicina a casa, probabilmente) e ritirare 20 (venti) mascherine, cinque per componente del nucleo familiare.

Quello che mi chiedo, leggendo il comunicato ufficiale, e mi chiedo la logica. Va benissimo ovviamente che vengano date a nuclei “che vivano in condizioni di disagio economico o sociale”; ho già qualche dubbio sui nuclei “che siano a maggior rischio di contagio (anziani)” visto quello che sta succedendo in questi mesi. Ma aggiungere anche coloro “che abbiamo familiari che riprendano una vita di socialità e di relazione (per esempio, famiglie con bambini che stanno per ritornare a scuola)” mi sembra assolutamente inutile. E allora perché questa operazione?

Ultimo aggiornamento: 2020-09-08 09:51

Poste e prenotazioni

Mentre ero in vacanza mi è arrivata una delle mie penne a quattro colori che colleziono, e che mi ero fatto spedire dalla Cina. Il postino, invece che metterla nella buca, ha deciso di portarla nell’ufficio postale – nemmeno quello vicino a casa, ma non importa. Così lunedì scorso sono passato a prendermela.
Essendomi accorto che c’era di nuovo la possibilità di prenotare, ho fermato lo slot delle 12:15. Arrivato una decina di minuti prima, ho visto la ormai usuale coda fuori dall’ufficio, e mi sono messo dietro l’ultimo. Dopo qualche minuto però mi sono chiesto se la cosa avesse senso, e sono andato a vedere davanti alla porta. In mezzo a una pletora di avvisi, tutti fotocopiati, ce n’era uno piccolo piccolo che diceva che chi aveva prenotato poteva entrare, fare il check-in al totem, e aspettare dentro l’ufficio il suo turno; cosa che ovviamente ho fatto, dopo aver litigato con chi era in cima alla fila. Diciamo che forse si potrebbero mettere comunicazioni più visibili e farmi litigare di meno.

In compenso mi chiedo da quanto tempo Massimo Mantellini non andasse in posta. Sarà un anno che è tutto paperless, e non per nulla io ho dato la mia patente che si scansiona meglio :-)

medici che parlano solo tedesco

Magari vi è capitato di leggere le discussioni sull’emendamento che permetterebbe ai medici che parlano tedesco ma non italiano di esercitare la professione privata nella provincia di Bolzano.

Onestamente non vedo un grande problema, se non a monte. Se uno parla solo tedesco, non gliene può fregare nulla che il suo medico di base sappia parlare l’italiano; e se uno parla italiano, andrà comunque a cercarsi un medico italiofono. Quello che mi posso chiedere al limite è se una laurea (o una specializzazione) in medicina in un paese UE sia equipollente a quella italiana; ricordo delle storie sugli abogados, ma lì c’era comunque di mezzo un esame di stato. E naturalmente tutto questo non può valere per gli ospedali, dove chi arriva non ha certo possibilità di scelta. Però volete mettere gli articoloni?

Che schifo

Su Facebook hanno commentato questo tweet di Don Winslow, che ho scoperto essere uno scrittore americano di polizieschi. Winslow dà senza mezzi termini della escort a Melania Trump.

Il mio giudizio sulla First Lady statunitense è pessimo. Sono convinto che abbia più pelo nello stomaco di suo marito – e ce ne vuole… – e non mi stupirei affatto se fosse stata lei a convincere Trump a candidarsi alla presidenza per soddisfare la propria sete di potere. Detto ciò, un attacco come quello mi fa semplicemente schifo: non solo perché avviene per interposta persona, ma soprattutto perché mostra un’ipocrisia unica. Che Melania Trump abbia o no avuto “clienti” è stata una sua (e loro) libera scelta, e non vedo che ci sia da sindacare.

Ultimo aggiornamento: 2020-08-19 15:28

Feriae Augusti

Quest’anno c’è una quantità di gente nella mia bolla che ci tiene a far sapere al mondo tutto che anche Ferragosto, come Natale e Pasqua, è una festa pagana scippata da Santa Romana Chiesa. Evidentemente hanno tutti bisogno di dire qualcosa di nuovo.
Solo che mentre Natale e Pasqua sono nomi di feste cristiane, Ferragosto no. E credo che la maggior parte della gente abbia giusto qualche lontano ricordo “dell’Assunta”, per il Palio di Siena, ma nulla più. E allora perché lamentarsi?

Ultimo aggiornamento: 2020-08-15 20:25

il bonus IVA ai parlamentari

Siamo in agosto. Fa caldo. Ma questo non significa dover stare dei giorni a parlare dei cinque parlamentari che hanno ottenuto i 600 euro di bonus durante il lockdown, in quanto partite IVA.

Io non sono così complottista da pensare che tutta la manfrina è nata perché i NO al referendum sul taglio dei parlamentari stavano crescendo. Lo sapete, io sono per il NO, ma so benissimo che arrivare al 15% sarà grasso che cola. Potrei al limite pensare che qualche capo di pentastellati abbia tirato fuori la storia per ricompattare i suoi, ma non me ne può fregare di meno.

Il punto è che il decreto bonus è stato promulgato senza nessun limite ai riceventi, e secondo me hanno fatto bene a farlo così. È stata una misura di emergenza, un’iniezione di liquidità in un periodo in cui non si sapeva che sarebbe successo: per me è stata una delle poche volte in cui il reddito di cittadinanza ha avuto senso, e proprio perché “di cittadinanza” doveva andare a tutti. (Per i lavoratori dipendenti c’è stato l’equivalente con la cassa integrazione). Infilare burocrazia con paletti vari avrebbe solo peggiorato le cose per chi di quei soldi aveva davvero bisogno. Quei cinque parlamentari che con diecimila euro al mese si sono presi anche i 600 euro sono dei meschini? Magari sì. Serve a qualcosa sapere chi sono? Direi proprio di no. Anche se avessimo un sistema elettorale dove noi possiamo scegliere i nostri rappresentanti, sono ragionevolmente certo – che al di là delle reboanti affermazioni sui social – sotto sotto i loro elettori sono solo arrabbiati perché non hanno potuto fare la stessa cosa anche loro.

Vedremo comunque che succederà quando i nomi usciranno :-)

OPA Intesa-Sanpaolo su UBI

Insomma, l’OPA più entusiasmante dell’anno è terminata. Beh, no, termina stasera – dopo che la Consob ha concesso i tempi supplementari – ma già martedì sera l’adesione aveva superato il 72%, più che sufficiente per un’assemblea straordinaria.

A me la cosa importava poco, non avendo azioni di nessuna delle due banche: ho più o meno seguito le richieste dell’antitrust di alienare qualche centinaio di sportelli, ma mi sono soprattutto divertito a leggere i paginoni pubblicitari dei due contendenti. Ha cominciato UBI che ha tirato fuori lo slogan “La fiducia non si compra” che la dice lunga sulle beghe interne al CdA, tanto che alla fine c’è stato il liberi tutti se accettare o no l’offerta. Ma il meglio è stato sicuramente la controproposta, che nella miglior tradizione non solo finalmente dava dei soldi veri agli aderenti, oltre al concambio azionario, ma soprattutto minacciava nemmeno tanto velatamente chi non avrebbe accettato volontariamente: in caso di vittoria, il concambio ovviamente ci sarebbe stato, ma quei soldi no. La classica offerta che non si può rifiutare, insomma.

E adesso? Trovo interessante il fatto che Intesa-Sanpaolo abbia scelto di rafforzarsi in Italia, a differenza di quanto fatto in passato e quanto mi pare continuerebbe a fare il suo concorrente diretto Unicredit. Non mi è molto chiaro perché tenere le uova tutte nello stesso paniere sia un’ottima idea, ma la mia conoscenza del mondo della finanza è così infima che sicuramente qualcuno me lo spiegherà…

La grande utilità di Immuni

La ministra Pisano ha comunicato che Immuni è stata scaricata da 4 milioni e 300mila utenti, cioè circa il 12% della popolazione tra i 14 e i 75 anni che hanno uno smartphone. Anche la ministra ha dovuto fare un passo indietro e ammettere – immagino a denti stretti – «Non ho mai detto che l’applicazione sia l’unica soluzione» ma esse «rientra in una strategia complessiva».

Diciamo che la strategia deve essere molto complessa oltre che complessiva, visto che a decidere di divulgare (anonimamente) il loro essere positivi al CoViD-19 sono stati ben in 46, mentre dal 13 al 23 luglio sono stati in 23 a essere stati avvisati di un contatto con una persona positiva. (Interessante la specifica della data iniziale: prima l’app non funzionava? Dava falsi positivi?) Possiamo dire che anche un solo contattato è un vantaggio, esattamente come possiamo dire che un qualunque oggetto non-nero e non-corvo aumenta la probabilità che tutti i corvi siano neri; ma onestamente non mi pare che questi risultati siano così eclatanti. Né è un caso che sia partita una nuova campagna di comunicazione, immagino. Mah: avrebbero dovuto aggiungere ai controlli di tracciamento anche un concorso: ogni giorno un fortunato utente vince 10000 euro. Magari costerebbe meno delle campagne di comunicazione…