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Gli “ospedali aperti di notte”

Visto che sono passati alcuni giorni e si continua a parlare di questo tweet di Matteo Salvini, forse è meglio spiegare ai miei ventun lettori che immagino si parli di questa notizia del 2013, e del suo sequel del 2017. In pratica è possibile fare visite ospedaliere anche dalle 20 alle 24, in modo da sfruttare meglio i macchinari come quello per la TAC che sono costosi e quindi dovrebbero essere sfruttati al meglio.

Dunque sono tutti i commentatori a essere degli imbecilli, e il Capitano ad avere ragione? No. Come prima cosa c’è la constatazione banale che il Veneto ha messo un po’ di soldi in quel progetto perché non riusciva a far fare gli esami nei tempi previsti, e io non so affatto se l’Emilia-Romagna ha lo stesso problema. Ma soprattutto nel tweet c’è solo scritto “gli ospedali saranno aperti di notte, di sabato e di domenica” senza specificare il perché, nonostante il tweet avesse ancora spazio; una comunicazione così malfatta può solo andare bene per un elettorato di minus habens che tanto non stanno a leggere quanto c’è scritto. Ma magari sono scelte precise.

“Questo testimonia che la droga fa male, sempre e comunque”

Matteo Salvini, intervistato da Fanpage riguardo alla condanna in primo grado di due carabinieri per l’omicidio preterintenzionale di Stefano Cucchi, ha pronunciato queste precise parole: «Questo testimonia che la droga fa male, sempre e comunque»; un modo semplicemente un po’ più imbellettato di dire “Cucchi era un drogato, e quindi se l’è cercata”. (È anche riuscito a dire di essere «Vicinissimo alla famiglia», immagino nel senso di “poveretti, non deve essere stato facile per voi convivere con un drogato”).

Questo discorso, assimilabile a quelli di chi ti ferma ai banchetti chiedendoti se sei contro la droga, è una schifezza unica, e lo è ancora di più perché il senatore Salvini sa perfettamente che è quello che vogliono sentire i suoi elettori, anziché rispondere alle domande dell’intervistatore (o dire “No comment”). Io sono un illuso e continuo a pensare che un parlamentare dovrebbe essere migliore dei suoi elettori…

Ultimo aggiornamento: 2019-11-15 10:57

Il declino del servizio clienti Amazon

questa sarebbe Amazon ChoiceLa scorsa settimana ho acquistato da Amazon una confezione di quattro chiavette USB da 64GB, per portarmi avanti col lavoro. Lunedì mi arrivano e mi metto a testarle. Le prime tre non danno problemi, la quarta sì. A questo punto cerco di capire cosa fare, e contatto il servizio clienti Amazon. Risponde la signora Amira dall’Egitto (se avessi voluto, il risponditore automatico mi segnalava che avrei potuto far passare la chiamata a un operatore che risponde dall’Unione Europea, ma oggettivamente a me la cosa cambia poco) e scopro che (a) non posso farmi cambiare la singola chiavetta, e questo può anche essere comprensibile, e (b) non posso nemmeno farmi sostituire l’intera confezione: devo renderla e mi verrà riaccreditato il costo. Questo perché il prodotto non è venduto da Amazon ma solo spedito da loro, mi è stato detto.
A parte il costo di tutto il giro dei corrieri che io non pago direttamente ma indirettamente, quello che mi dà più fastidio è che – come vedete dall’immagine – quelle chiavette sono una Amazon’s Choice, e le avevo scelte proprio per quella ragione. Una volta il servizio clienti di Amazon era sin troppo attento al cliente, ma ho la spiacevole sensazione che stia peggiorando notevolmente, risultando del tutto ingessato. E visto che sto aspettando due tablet anch’essi “Amazon’s choice” per i gemelli, non sono mica così tranquillo…

Seggiolini auto e dispositivi antiabbandono

I miei gemelli hanno dieci anni, e stanno già lamentandosi perché ai loro compagni di classe è permesso di andare in macchina senza il rialzo, anche se sono alti un metro e 35 al massimo. Insomma l’obbligo del dispositivo antiabbandono sui seggiolini in auto non mi tange per nulla; quindi posso dire senza conflitto di interessi che è un’idiozia unica. Lasciamo perdere gli alti lai di chi afferma che “il limite è stato anticipato” (no, semplicemente non ci sono stati gli usuali rimandi); lasciamo anche perdere chi fa notare che morire per il troppo calore a novembre, nonostante il riscaldamento climatico, non è proprio così comune.
Quello che io vedo è che si è montato un caso mediatico enorme per otto morti in dodici anni. Certo, ogni morte è terribile. Ma ricordo che in Italia ogni anno muoiono per incidenti stradali più di 3000 persone, anche se per fortuna il numero si sta riducendo. Peccato che per ridurre quel numero di morti il governo dovrebbe spendere molti più soldi per rendere le strade più sicure, mentre obbligare la gente a comprare i dispositivi antiabbandono non costa nulla (occhei, 30 euro di sconto per dispositivo acquistato). E sono ancora buono e non penso che ci siano stati produttori di questi dispositivi che abbiano gentilmente consigliato governo e parlamento di renderli obbligatori…

ILVA

No, non aggiungo il mio pensiero su cosa fare dell’ILVA. Non ho assolutamente le competenze non dico per dare una soluzione, ma neppure per parlare con cognizione di causa. Tutto quello che posso fare è notare alcune cose.
– Ho letto che l’ILVA vale l’1,5% del PIL italiano, quindi circa 29 miliardi l’anno. Il suo fatturato 2016 era di 2,2 miliardi: anche considerando l’indotto e un ipotetico raddoppio della capacità produttiva siamo ben lontani.
– Scudo penale: siamo abituati a leggi che cambiano artatamente i limiti, chi ha la mia età si ricorda certo dell’atrazina e anche chi è più giovane dovrebbe ricordarsi della ThyssenKrupp. La fregatura è che mentre in quest’ultimo caso la (mancata) sicurezza era nei confronti degli operai, l’inquinamento dell’ILVA è per tutta la zona intorno: insomma, rimane la scelta su quanto morire. Ciò detto, non sono riuscito a capire quanto tempo ci voglia per rientrare in parametri accettabili di inquinamento nel caso si facessero davvero questi lavori: la mia preoccupazione è che quello dello scudo sia un modo per non fare nulla e risparmiare soldi.
– Occupazione: è il solito ricatto “preferite morire di fame o di cancro?” che abbiamo visto tante volte. Premesso che non credo in una riconversione post-industriale della zona – soprattutto in tempi brevi – non ho proprio idea di quale sia la scelta meno peggiore nel breve termine. Il vero guaio è che mi pare che non lo sappia nessuno.

Scusate se per una volta non ho fatto lo scodellatore di soluzioni :-)

Tessere fantasma

Un mese e un giorno fa sono andato sul sito di Trenord e ho richiesto la tessera Io viaggio in famiglia per i gemelli. In pratica la tessera permette di viaggiare gratuitamente sui treni del trasporto locale lombardo per chi ha meno di 14 anni, sempre che sia accompagnato da una delle persone indicate nella tessera stessa. L’idea era nata perché volevo andare a Pavia alla ERN, e non volevo andarci in auto. Compilo il tutto, mi arriva la ricevuta e trovo scritto “potrà ritirare la tessera tra un mese al punto Trenord da lei scelto; intanto può usare questa ricevuta come tessera provvisoria”. Vabbè, siamo andati in treno a Pavia ma non è passato nessun controllore quindi non so se effettivamente la ricevuta fosse valida :-) Ad ogni modo, ieri pomeriggio io e Jacopo eravamo in giro e così sono passato a Porta Garibaldi a ritirare le tessere. Faccio la mia bella coda (Jacopo si guardava i video YouTube sul mio furbofono), presento la ricevuta, l’impiegata sta cinque minuti a cercare e poi mi dice “no, non sono ancora arrivate”.

No, non mi sto lamentando del fatto che ci voglia più di un mese per stampare due tesserine. Mi lamento del fatto che tutta la procedura non prevede una povera piccola email che mi avvisi che le tessere ci sono e quindi posso andare a fare la coda per ritirarle. Evidentemente è troppo complicato.

Ultimo aggiornamento: 2019-10-24 12:24

Non più Mafia, sempre Capitale

Occhei, la Cassazione ha sentenziato che Carminati and friends avevano formato due associazioni a delinquere, ma che quelle associazioni non erano mafiose. Quindi le condanne restano, ma le pene devono venire rimodulate con un nuovo processo d’appello (una delle stupidaggini della legge italiana. Sarebbe bastato fare una proporzione rispetto alle pene possibili, no?)

Quello che non ho capito è perché questa notizia dovrebbe cambiare la percezione di quello che è successo, e soprattutto quale sarebbe esattamente la firma di un’associazione mafiosa…

Ultimo aggiornamento: 2019-10-23 11:55

SDA: garanzia di disastri

Premessa: a fine luglio io e i gemelli siamo andati in montagna da mia mamma. Tornando indietro, ho dimenticato alcuni vestiti dei bambini. Visto che non ci è più capitato di andare su o almeno incontrarci a Torino, ho chiesto a mia mamma di spedirmeli per posta, cosa che lei ha fatto sabato 21 settembre. Giovedì 26 settembre mi telefona un corriere dicendo che c’era un pacco per me: io non ero in casa, e gli ho detto “senta, lasci il biglietto in buca che poi andrò a prendermelo in ufficio postale. Dove devo andare?” Lui risponde “in via Algarotti”. La settimana dopo, non avendo visto nessun foglietto, provo ad andare all’ufficio postale, dove giustamente mi dicono che senza il numero di spedizione non possono fare nulla. Chiamo mia mamma, che però era scesa a Torino e non sarebbe risalita fino alla settimana successiva. Vabbè, su questo non ci si poteva fare molto.

L’altro ieri mattina mi chiama mia mamma dall’ufficio postale in montagna: dice che il mio pacco è forse a Vimodrone, ma che c’è una lista che non finisce più di passaggi. Mi faccio dare il numero di spedizione e nel pomeriggio passo nell’ufficio postale vicino al mio ufficio, dove mi stampano la lista di cui parlava mia mamma e che vedete qui allegata. Lasciamo perdere la topologia che per mandare un pacco da Torino a Milano si passa da Bologna: il povero collo a quanto pare è tornato a Torino come inesitato e da lì è stato rimandato a Milano, per perdersi appunto non si sa bene dove giovedì 3 ottobre. Tornato a casa faccio il numero verde delle Poste – ah, dimenticavo di dire che né il sito di Poste Italiane né quello di SDA ne sapevano qualcosa di quella spedizione – dove un’impiegata che “risponde dall’Italia” ma non era chiaramente italiofona [*] mi spiega che devo sentire SDA di Vimodrone. Ieri mattina li chiamo, mi dicono “ma il pacco è stato consegnato all’ufficio postale!” al che io “sì, ma quale?”. Scoperto che era quello in via Algarotti, nel pomeriggio riesco finalmente a prendermelo.

La mia domanda è semplice. Come è possibile che una qualunque spedizione si perda così, senza alcun feedback al destinatario se non una telefonata alla quale non segue nulla? Come è possibile che si mandi un pacco agli inesitati senza mandare un avviso? E soprattutto, perché con SDA questo capita con una probabilità molto maggiore che con altri vettori? C’è stato un periodo in cui mi facevo spedire in da Amazon dei libri. Se arrivavano direttamente da Poste Italiane, non c’era problema: il postino era puntualissimo. Se passavano via SDA era una tragedia.

Ciliegina sulla torta. Il pacco, oltre che un po’ sciancicato, era stato aperto. qualcuno ha letto “contenuto: felpe” e pensava a vestiti nuovi da rivendere?”

[*] non mi cambia molto la cosa, però una legge che obbliga a specificare da dove si risponderà anziché se si parlerà con un madrelingua non ha molto senso per me.