Il pericolo di PAW Patrol

Se avete figli o nipoti tra i quattro e i dodici anni, probabilmente sapete cos’è PAW Patrol: un cartone animato canadese che ha come protagonisti una squadra di polizia formata da cuccioli di cane, e guidata da un bambino. Anche in Italia la serie ha avuto un grande successo, con il conseguente merchandising. Bene: il New York Times segnala che ci sono state proteste contro il cartone, perché “raffigura i poliziotti come brave persone”, pardon “esseri senzienti”. L’articolo specifica che queste proteste dovrebbero essere scherzose, ma continua con azioni reali, come gli attori che hanno ufficialmente rinunciato ai compensi da loro avuti per apparire come (buoni) poliziotti in un episodio di qualche serie TV, oppure LEGO che dice ai suoi negozi di smettere di pubblicizzare i suoi set di costruzioni legate alla polizia. (Qui apro una parentesi. Probabilmente l’articolo di Toybook inizialmente diceva che LEGO aveva smesso di vendere quei set. Quando l’ho letto stamattina, però, nella prima parte dell’articolo è stato inserito l’aggiornamento con la dichiarazione del portavoce LEGO che spiega cosa è stato effettivamente fatto. Il giornalismo che mi aspetto nel ventunesimo secolo è anche questo.)

Quello che mi preoccupa in genere è questo contrasto bianco-nero che diventa sempre più estremo. Uno può apprezzare che le statue degli schiavisti vengano buttate in mare, anche se apprezzo la battuta del mio amico Mix che propone una targa di aggiornamento tipo “dopo duecento anni abbiamo scoperto che era una testa di c***o”. Chi non fa ridere è HBO Max, che toglie momentaneamente la fruizione di Via col vento “per preparare una disamina del suo contesto storico e una denuncia di quelle rappresentazioni”. Il punto è che questa iconoclastia come sempre serve a evitare di pensare, perché è facile buttare a mare – anche letteralmente… – tutto senza capire cosa si sta davvero facendo. Per me il problema è che Edward Colston era raffigurato solo come un filantropo e non come uno schiavista. Se elimini la sua statua, non saprai più nulla di Colston e quindi saprai di meno dello schiavismo. Tutto qua.

Ultimo aggiornamento: 2020-06-11 11:29

3 pensieri su “Il pericolo di PAW Patrol

  1. Ferdinando

    Così si fa di tutta l’erba un fascio, proprio come non si dovrebbe fare. Follia pura la cancellazione di Via col vento o la crociata (spero realmente sia solamente scherzosa) contro Paw Patrol.
    Terribile l’iconoclastia cieca che, appunto, distrugge la riflessione sostituendola con la cancellazione semplice e veloce della storia scomoda :(

  2. layos

    C’è da dire per converso che in Italia (come presumo altrove) da sempre si fanno sceneggiati su polizia e carabinieri con il chiaro ed esplicito scopo di promuoverne l’immagine. Dopo il G8 di Genova i carabinieri in TV venivano rappresentati come affabili anziani marescialli del bucolico paese sulle colline, sempre disponibili ad elargire aiuto e buoni consigli, non certo manganellate a gente inerme ed indifesa ( o peggio proiettili ).

    La polizia è un ruolo decisivo nelle democrazie, ancorché delicatissimo. Hanno il monopolio dell’uso della forza. Un amico, picchiato a sangue nella scuola Diaz, mi disse: “se ci sono dei cattivi che vogliono farti del male chiami la polizia, ma se i cattivi che vogliono farti del male sono la polizia chi chiami?”.

    Quindi è giusto che la popolazione si fidi e ne abbia una buona opinione. Ma la fiducia e la reputazione si conquistano con le condotte e l’onore, non con gli sceneggiati o i cartoni animati.

    Questo premesso Paw Patrol sta alla promozione della polizia come un pesce di gomma sta alla promozione della salvaguardia degli oceani, quindi certe posizioni manichee fanno effettivamente ridere i polli.

    Le statue invece sono oggetti chiaramente celebrativi e commemorativi, non servono certo a ricordare. Un conto è un monumento che ricorda i martiri e gli orrori della schiavitù, un conto è la statua di uno schiavista.
    Anche l’olocausto è una cosa che è bene ricordarsi con memoriali e pietre d’inciampo, non servono certo le statue di Himmler o Goebbels.

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