Domenica scorsa Repubblica ha postato un articolo sul sostanziale fallimento di Immuni: meno di novemila notifiche e solo 499 positivi tra gli utenti registrati. Quello che è peggio è che pare che siano stati scoperti solo 13 positivi grazie all’app. Facendo un po’ di conti si giungerebbe alla conclusione che il tasso di positivi scoperti tramite l’app è confrontabile con quello dei positivi scoperti “per caso” con i tamponi, il che non è una grande notizia.
Come capita spesso, numeri calcolati in questo modo sono inutili se non fuorvianti, e sarebbe più interessante capire quali potrebbe essere le ragioni di quello che è indubbiamente un flop. Repubblica viaggia più sul complottismo, insinuando che molte ASL non avrebbero fatto partire la procedura nonostante si trovassero davanti un positivo che usava Immuni e dando la colpa a chi nega di averla quando glielo si chiede. Inoltre è vero che siamo arrivati a otto milioni di download, ma c’è stata un’impennata solo negli ultimi giorni, e quindi dovremmo aspettare una settimana o due prima di vedere dei risultati.
Per quel poco che ne so io, vedo invece due ipotesi più semplici per spiegare perché Immuni non funziona. La prima è che credo che ci sia relativamente poca gente che usa davvero Immuni, e magari l’ha scaricata ma poi subito disattivata. Come ho già raccontato in passato, la curva di crescita di una funzione basata sui contatti non è per nulla lineare ma assomiglia a una logistica: parte molto lentamente, ha una brusca crescita intorno al 50% di adozione e tende poi lentamente alla totalità. La seconda ipotesi è che chi ha deciso di scaricare Immuni, oltre che avere telefonini di ultima generazione, ha probabilmente una maggiore sensibilità civica; altrimenti non l’avrebbe scaricata. Ma questo significa che costoro sono anche più attente e cercano di non trovarsi in situazioni a rischio, creando una correlazione inversa tra l’uso dell’app e la probabilità di contagio. Purtroppo non ci sono dati sufficienti per stabilire se tutte queste ipotesi hanno o no un fondo di verità…