Archivi categoria: milano

Coppie di autobus

In questi giorni prenatalizi, il servizio urbano ATM è ridotto: viene osservato l’orario del sabato. Fin qui nulla di particolarmente grave. Ieri mattina però mi è capitato di uscire con i gemelli verso le 11, e vedermi passare due 42 una dopo l’altra; e anche quello può capitare. Sono poi passato di nuovo da quel punto dopo mezzogiorno, e di nuovo c’erano due 42 in fila; per amor di precisione la prima si era travestita da N42 (sarebbe la linea notturna corrispondente, che gira nei weekend). Dopo le 13, mentre tornavo a casa facendo un altro percorso, mi sono trovato due 51 attaccate.

Non ho idea di quali inenarrabili casini di traffico ci potessero essere a Milano nord; però ho il sospetto che ci siano grossi problemi sulla gestione del parco vetture…

Ultimo aggiornamento: 2019-12-24 10:29

Nuove BikeMi gialle

Giovedì scorso ero in giro per Milano, prendendo alternativamente BikeMi o mezzi pubblici a seconda di quanto pioveva. Mi è capitata per caso una “nuova” bici gialla, e ci ho percorso un chilometro circa sotto un’uggiosa pioggerella. La struttura è simile a quella delle nuove bici elettriche, con il sellino che si solleva ma non gira; la pedalata con il rapporto più pesante era un pochino strana, con un rumore strano più o meno simile a quello della pedalata con la dinamo (ma non è direttamente nel mozzo?) ma comunque permetteva di andare a una buona velocità. Direi però che dovrò fare altre prove per capire se le bici sono sufficientemente valide: certo però che hanno una vita media breve, se consideriamo che siamo alla terza generazione…

meteo

low temp
Non solo c’è qualche fiocco di neve, ma per la prima volta nella stagione la temperatura è scesa sotto i due gradi.

Ultimo aggiornamento: 2019-12-13 09:05

Bici elettriche: aggiornamento

Ricordate il post della settimana scorsa sulle bici elettriche BikeMi? Ieri mattina ho finalmente provato la salita della Biblioteca degli Alberi. In effetti la parte in salita è l’unica dove la pedalata assistita ha un suo senso. Tra l’altro ho notato che (in piano) non mi conveniva nemmeno mettere il rapporto più duro, perché non venivo per nulla assistito e come dicevo la bici pesa. Molto meglio restare col rapporto di mezzo e andare alla stessa velocità con un terzo della fatica… E comunque molto meglio per me una bicicletta standard, almeno in una città fondamentalmente piatta come Milano.

Ultimo aggiornamento: 2019-12-19 16:35

Le nuove bici elettriche di BikeMi: recensione

Ieri sono state immesse nella rete BikeMi 700 nuove bici elettriche, prima parte di un rinnovo totale. Approfittando della promozione “per dicembre la prima mezz’ora è gratis”, dell’avere la mia bicicletta scassata e di poter provare una bici sicuramente carica, ieri ho fatto due viaggi con le nuove biciclette, che secondo la descrizione hanno nuove caratteristiche: «Il sellino è sostenuto da un tubo triangolare graduato che ne impedisce la rotazione. Il nuovo telaio ha il 50% di plastica in meno, rendendo la bici più leggera (24.8 kg) e completando il circolo virtuoso della sostenibilità che coinvolge tutto il servizio.» Sul sellino confermo che finalmente non ruota; ho qualche dubbio sul fatto che la plastica in meno renda la bici apprezzabilmente più leggera, però.

Ma veniamo alla prova su strada. La bicicletta è molto meno maneggevole della BikeMi classica, quella gialla; ogni tanto facevo fatica a tenerla dritta. Inoltre ero convinto che l’aiutino fosse presente fino a che si raggiungono i 25 all’ora; in realtà già sotto i 20 stacca, e rimani a pedalare con una bici pesante, facendo insomma più fatica. Se me ne ricordo, domani provo a fare la salita della Biblioteca degli Alberi per vedere come funziona in quelle condizioni: nei miei viaggi di oggi l’unico vantaggio della pedalata assistita è partire con maggiore facilità ai semafori, ma il risultato pratico è che non mi conviene affatto usarla, perché faccio più fatica. Diciamo insomma che queste bici a pedalata assistita possono essere utili per chi vuole farsi una passeggiatina in bicicletta, ma non per chi ritiene la bici un mezzo di trasporto che serve a spostarsi da un punto all’altro in fretta

La storia infinita della pista ciclabile di viale Melchiorre Gioia

Vabbè, ormai lo sapete che io ho un conto in sospeso con la pista ciclabile di viale Melchiorre Gioia: in un anno ne ho scritto qui, qui e qui. Ora, come da documentazione fotografica qui a fianco, sembra che stiano terminando i lavori anche all’altezza del palazzo ex comunale.

Ma resta il solito piccolo problema: la pista finisce infilandosi in mezzo a un viale dove vi garantisco che le auto non si curano affatto di chi possa passare. Certo, mi direte: se c’è il palazzo sopra, spazio non ce n’è mica, e dall’altra parte funziona allo stesso modo. Questo è vero, ma non considera due cose. Nell’altra direzione il passaggio è subito dopo un semaforo che tra l’altro non sta nemmeno troppo tempo verde, e quindi le auto vanno un po’ più lente; ma sopratutto sul lato est continuerebbe a esserci il pezzetto ora chiuso di Piazza Einaudi che poteva essere sfruttato senza problemi passando a fianco del grattacielo. Certo, il ciclista avrebbe dovuto percorrere una cinquantina di metri in più: ma garantisco che l’avrebbe fatto volentieri in cambio di una maggiore sicurezza. Resta insomma la domanda: perché non ci ha pensato nessuno?

Chiude la Feltrinelli di via Manzoni

Ho letto ieri della chiusura della Feltrinelli di via Manzoni a Milano, con galleria fotografica su Repubblica, purtroppo senza foto d’epoca che sarebbero state almeno più interessanti.
ipet
Se mi è permesso dare un commento non richiesto, la mia ipotesi è molto semplice. La Feltrinelli Duomo è a cinquecento metri malcontati di distanza. Finché era viva Inge, lei amava andare nella “sua” libreria sottocasa, che tra l’altro era stata la prima. Ora non ci sono più ragioni di cuore, e quindi si può razionalizzare…

La prima parte è stata fatta bene

La settimana scorsa qui a Milano hanno riasfaltato viale Marche. Bisogna dare atto che subito dopo hanno anche ridisegnato le strisce della finta pista ciclabile: anzi l’hanno fatta arrivare fino all’altezza degli incroci, anziché fermarsi qualche metro prima. (Sì, si dice sempre che per sicurezza lo stop ciclistico dovrebbe essere un po’ più avanti di quello automobilistico, ma da noi si faceva in pratica l’opposto)

Il problema è che gli scooter continuano a credersi delle biciclette, oppure nelle loro testoline la striscia gialla ha il significato generico di “preferenziale per sputer ed eventualmente altri”. Ribadisco: perché non si può avere un po’ di telecamere e farli contribuire al bilancio comunale?

Ultimo aggiornamento: 2019-07-26 09:56