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Gianluca Comazzi, ancora una cosa

Caro Gianluca Comazzi, dopo averti risposto mi sono reso conto che forse non è stato corretto parlare senza guardare le telecamere: così, mentre riportavo i bimbi a casa da scuola (a piedi) ho guardato anche un po’ in alto in via Fiuggi, e ho visto due delle quindici telecamere. Una di esse è in una posizione che avrei probabilmente scelto anch’io, se fossi stato interpellato, cioè quasi all’angolo con via Murat. (Che poi sia anche vicino a un centro massaggi penso sia irrilevante). La seconda, invece, è stata posta nell’unico isolato dove non c’è nessun portone – i due palazzi hanno l’ingresso da un altro lato e lì c’è il giardino. Da casa mia si vede quel tratto di via e non mi è mai capitato che succedesse nulla di strano, anche se ammetto che la notte dormo e non scruto nella notte illuminata da quelle belle lampade a led.

La mia è una domanda seria, perché non ho alcuna esperienza nel campo ed essendo curioso vorrei imparare qualcosa; e non saprei chiedere ad altri che Te, che evidentemente questa esperienza ce l’hai. Chi ha scelto dove posizionare le telecamere? Esiste un allegato alla delibera che definisce tale posizionamento? Sono messe a caso (e/o a una distanza minima l’una dall’altra)? Sono certo che questo mio piccolo post finirà alla Tua attenzione, o magari qualcuno dei miei ventun lettori Ti conosce e può segnalarTelo. Attendo fiducioso.

Aggiornamento: (5 giugno) Mentre andavo con Anna al seggio ho visto la terza telecamera in via Fiuggi, o meglio all’angolo con via Trescore. A questo punto l’ipotesi che occorra una certa distanza massima tra le telecamere prende forza.

Ultimo aggiornamento: 2016-06-08 19:27

Strisce pedonali

Stamattina, mentre andavo in ufficio, ho visto tante auto fermarsi alle strisce pedonali per far passare i pedoni. Sono davvero contento.

Ultimo aggiornamento: 2016-05-23 09:09

All good things must end

Era troppo bello lasciare gratuitamente i bimbi all’Hangar Bicocca per i percorsi creativi… Ora sono diventati a pagamento (6 euro il primo bambino, 4 gli altri fratelli; con 60 euro c’è la tessera annuale).
Non che ultimamente ci fossimo più andati, visto che Jacopo aveva deciso che non gli piaceva più.

Ultimo aggiornamento: 2016-04-21 14:16

Milano da leggere

In questi giorni ai mezzanini della metropolitana di Milano si possono trovare dei poster con i QR code per scaricare alcuni libriccini che raccontano Milano. Il progetto Milano da leggere è partito dal Sistema Bibliotecario di Milano, con il sostegno (immagino qualche soldino…) di Regione Lombardia: nella pagina relativa del Comune di Milano trovate i link ai libri.

Trovo l’idea simpatica e soprattutto molto più fattibile degli esperimenti di qualche anno fa, quando i libri disponibili erano stampati e lasciati nelle stazioni della metropolitana per essere immagino presi e gettati subito dopo: i costi in questo caso sono assai minorie la fruizione maggiore. Insomma, mi pare una bella iniziativa, a differenza di quello del prestito di e-reader (con alcuni libri preinstallati) che è partito ieri in Sormani e che oggettivamente non sono riuscito a comprendere.

Blackout BikeMi

Premessa: martedì pomeriggio ho beccato con la mia bici una buca in piazza Oberdan (buca attaccata ai binari dismessi da cinquant’anni, tanto per dire come le cose sono fatte bene). Per una volta non ho rotto nessun raggio, anche perché l’anno scorso mi ero rotto e avevo cambiato ruota prendendone una con i raggi seri: però la ruota si è un po’ svirgolata e quindi ieri pomeriggio ho lasciato la bici dal ciclista. Tanto ho il BikeMi, ho pensato.

Stamattina lascio i bimbi a scuola. Vedo che la stazione di Maciachini non ha bici, dico “vabbè, vado verso Stelvio/Farini e la prendo là”. Arrivo, le bici ci sono ma la stazione è fuori servizio. Proseguo allora verso Lagosta: arrivo, le bici ci sono ma la stazione è fuori servizio. Continuo la mia camminata a buon passo verso Gioia: una delle due stazioni era addirittura spenta, mentre attraverso la strada uno mi chiede se quella da cui ero appena passato funzionava, perché l’altra era scassata. Arrivo a San Gioachimo, e c’è un addetto della ClearChannel che mi dice che c’è stato un blocco in tutta Milano. Il tipo aveva sbloccato la stazione, mi ha fatto prendere una bici e si è segnato il numero.

Certo che sono stato sfigato…

Ultimo aggiornamento: 2016-02-25 10:02

Dare il buon esempio

Stamattina alle 8:30 due moto della polizia locale – la targa di una era YA1408, non sono riuscito a prendere quella della seconda – si sono fatte tutta la pista ciclabile di viale Marche da piazzale Maciachini almeno a viale Zara.

Stavano sicuramente andando a reprimere un reato commesso da qualche parte, immaginerete voi. Mah. Non avevano sirene spiegate, e non stavano nemmeno andando troppo veloci, nemmeno rispetto a me che stavo arrancando con una bicicletta di BikeMi. Semplicemente, loro Potevano.

Almeno ho imparato una cosa: è inutile prendersela con gli stronzi in moto che se ne strafregano della pista ciclabile. Quella gentaglia ha un esempio sicuramente valido.

Ultimo aggiornamento: 2016-02-25 11:02

DS413ΡΥ

parcheggio (no, la stringa non è ricercabile) È da mesi che un’auto continua a parcheggiare praticamente tutti i pomeriggi sull’angolo tra due strade dietro a casa mia, rendendo difficile la svolta e facendo in modo che i poveri pedoni che vorrebbero attraversare risultino invisibili – e già su quella strada corrono come dei matti, nonostante ci sia un semaforo cento metri prima e un altro cento metri dopo. L’altro giorno ho persino segnalato la cosa sulla pagina Facebook del comune di Milano.
Ieri sera sono arrivato a casa più tardi del solito e non ho visto l’auto parcheggiata. Nemmeno oggi l’ho vista, e mi sono stupito: poi ho capito il perché. Aveva semplicemente parcheggiato nell’altro angolo, come da documentazione fotografica.

Ultimo aggiornamento: 2016-02-04 19:14