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Rimestare nel torbido

A fine mese scade l’accordo per il lavoro agile. La mia ancora per poco grande azienda tace. (Con ogni probabilità ci diranno all’ultimo momento che prolungano unilateralmente per qualche mese le modalità, finché l’azienda non verrà spezzata in due; l’accordo che avevamo firmato lo prevede)

Ieri, nel social network aziendale interno, un po’ di persone si sono lamentate perché (cito testualmente)

(provenienza territorio , precisamente sede di Bologna) “ieri le RSU territoriali hanno fatto delle riunioni illustrando ai colleghi le evoluzioni del LA in TIM per i prossimi 6 mesi. […] E’ stato reso noto che i sindacati hanno rifiutato la proposta dell’azienda di un modello mensile 4 in sede, resto dei gg in Agile pianificabili con poche regole che consentivano un riempimento controllato delle sedi. Le motivazioni sono legate alla penalizzazione dell’indotto e dal fatto che questo modello poteva nascondere un piano di riduzione di orario come modello futuro. A domanda precisa è stato detto che il sindacato non ha presentato proposte di modelli evolutivi del LA e che per loro il modello attuale è quello che coniuga meglio le esigenze aziendali e private”.

Anche immaginando che la mia azienda fosse stata così pazza da proporre un accordo del genere – per dire, l’ultimo accordo apparentemente aveva aumentato i giorni di lavoro agile ma in pratica aumentava invece i giorni di lavoro in sede – ovviamente non c’è stato nulla di tutto questo, per la banale ragione che non c’è stato nessun incontro nazionale azienda-sindacato sul tema. Del resto, un banale reality check avrebbe dovuto far pensare che non è che una notizia del genere arrivi da una riunione sindacale (di che sindacato, poi?) territoriale, mentre nelle altre regioni non si sa nulla. Quello che è successo è che una qualche sigla ha pensato di sfruttare il nervosismo dei lavoratori per buttare merda, ben sapendo che le smentite lasciano il tempo che trovano. Non so, mi pare di essere uno dei polli di Renzo.

(immagine da FreeSVG)

Ultimo aggiornamento: 2024-02-22 16:03

Genio guastatori

la gattaiola In questi giorni a Milano era piovuto abbastanza forte e di stravento: abbiamo così spostato la cassetta dei bisogni dei gatti dal balcone della cucina in un bagno, e abbiamo contestualmente chiuso la gattaiola, che ha un sistema apposito di blocco con delle manopoline da ruotare. Ovviamente i gatti hanno visto dove si trovava la cassetta, e non avevano alcun bisogno di uscire: ma evidentemente la nostra imposizione è stata vista come una Grandissima Mancanza Di Rispetto (GMDR).

La sera Anna sente dei rumori in cucina. Dopo un po’ si alza e va a vedere: le due manopoline erano state divelte, mentre i due malfattori stavano guardando il risultato del loro lavoro. (La mia ipotesi è che l’effrazione sia stata principalmente eseguita da Annika: Tommy non è mai molto interessato a qualcosa che non sia edibile)

(Immagine della gattaiola Staywell da Amazon: se l’acquistate dal link qualche centesimo va a me)

MATEMATICA: cosa ci sarà

Di cosa parlerà la collana Matematica? Un po’ di tutto quello che riguarda la matematica, ovviamente. Come potete vedere dall’elenco dei volumi, gli argomenti spaziano davvero tanto, e alcuni dei temi finali sono da corso universitario. Naturalmente non dovete aspettarvi un libro di testo, che non avrebbe senso: ma nemmeno una trattazione all’acqua di rose senza nessuna formula, che non avrebbe parimenti senso. Quello che abbiamo fatto è partire da esempi i più semplici possibili per dare un’idea di quello di cui si sta parlando, e proseguire un po’ in modo che il curioso possa vedere come un matematico parta dagli assunti iniziali per costruire qualcosa che a prima vista è astruso ma in realtà è una conseguenza logica dei punti di partenza.

Ci sono teoremi e dimostrazioni? Teoremi sì, perché la matematica non è tale senza di essi. Dimostrazioni solo alcune, quelle più semplici da seguire e che soprattutto possono dare qualche informazione in più. Per esempio, la dimostrazione euclidea del teorema di Pitagora è una “trappola per topi”, come disse Schopenhauer; ha senso nel contesto del primo volume degli Elementi, dove mostra come tutto quello fatto in precedenza serve proprio per arrivare a quel risultato, ma non è certo qualcosa da presentare così per mostrare quanto si è bravi. Molto meglio usare altre dimostrazioni più visivamente coinvolgenti.

Per il resto, come ho già detto, ogni volume racconterà la biografia di uno o più matematici, narrata da Sara Zucchini, allontanandosi un po’ dallo stereotipo “cosa ha fatto in matematica” – anche se naturalmente qualcosa lo si dirà – e guardando la sua vita e opere nel contesto del suo tempo. I miei giochi matematici sono come quelli che se mi leggete conoscete già, con una notevole differenza: leggendo il testo vi porterò verso la soluzione, spiegando qual è la strada giusta (e a volte partendo apposta da una strada plausibile ma sbagliata: un matematico mica è un oracolo!) Spero che in questo modo possiate sopportare le ambientazioni implausibili che spesso mi sono inventato, ma soprattutto non vi scoraggiate leggendo un testo dove non trovate nessun appiglio…

Ultimo aggiornamento: 2024-02-08 11:10

mi hanno tamponato

Ieri nel primo pomeriggio sono stato al Policlinico per una visita di controllo. Tornando indietro, vista la bella giornata, ho pensato di prendere il BikeMi per tornare in ufficio. Arrivo alla cerchia dei navigli e alla sua pseudopista ciclabile: faccio il solito slalom per evitare le auto parcheggiate; arrivato all’incrocio con via Passione (nomen omen) vedo due pedoni che vorrebbero attraversare la strada e mi fermo. Subito dopo mi sento sbattere da dietro: la bici va un po’ avanti (i pedoni per fortuna non erano ancora partiti), io cerco di mantenermi in equilibrio ma poi casco (senza farmi nulla, non preoccupatevi). Chi mi ha tamponato? Un idiota con una cargo bici che evidentemente guardava il telefono anziché cosa c’era per strada, e si è anche incazzato perché mi sono fermato. Anche quello non sarebbe stato un problema, visto che per fortuna passava un’auto della polizia che si è fermata per verificare che tutto andasse bene. Certo che la vita è difficile.

Attenti alle carte virtuali!


Ieri mi arriva questo messaggio dall’account della carta di credito. Guardo su Google Pay e scopro di avere acquistato un biglietto ATM on una carta virtuale. La cosa mi ha ovviamente preoccupato, così ho subito chiamato il servizio blocco carte. Durante le domande standard che l’operatore mi ha fatto, mi si è accesa una lampadina. Sabato ero andato a una conferenza, ci ero andato in metro perché ero in ritardo (sono poi tornato con calma in bikemi), e arrivato in Duomo il mio abbonamento non mi faceva uscire dicendo “Uscita senza entrata”. Ma come, ho pensato, ovvio che ho timbrato per entrare! Gli è che ho la tessera ATM nella tasca della custodia del telefono, e quando sono entrato sono passato da uno dei tornelli nuovi che prendono tutto, anche le carte di credito. Evidentemente avevo messo male il telefono – ero di corsa e sapevo che stava epr arrivare il treno – e quindi invece che la tessera deve aver beccato il Google Pay. La buona notizia è che non mi abbiano tolto un giornaliero ma una corsa singola :-) La cattiva notizia è che devo ricordarmi di disabilitare il Wallet a meno che non debba pagare qualcosa col telefono…

Ultimo aggiornamento: 2024-01-29 14:06

MATEMATICA: la collana curata da me

Ora finalmente la notizia è ufficiale. Il 15 febbraio, in uscita con Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, troverete in edicola una collezione di trenta librini sulla matematica. La collana è curata dal vostro affezionato tenutario (io), e alcuni dei testi sono anche scritti da me. Ma in ciascun volume ci sarà comunque una sezione di giochi matematici preparata dal sottoscritto, che dovrebbe essere la parte più divertente del tutto.

Ci saranno ancora tanti altri post al riguardo per spiegare il tutto, siatene certi :-) Per il momento preparatevi a correre in edicola!

Ultimo aggiornamento: 2024-01-29 11:26

tigna

electrocuted La mia manualità è infima. Per me fare un lavoretto in casa è un delirio: se poi è di precisione, le dita si muovono per conto loro. Aggiungete il fatto che io sono sempre stato una di quelle persone “o mi viene bene al primo colpo oppure lascio perdere perché evidentemente non sono capace” e potete immaginare come non mi sia mai messo a farli.

Ma sono passati i decenni. Da un lato non ho più nessuno che possa fare quelle cose per me; dall’altro la mia tigna è aumentata a dismisura. Così stamattina ho preso una lampada da tavolo che non si accendeva più (dopo un mio lavoretto dell’altro giorno, lo ammetto) e ho aperto l’interruttore, scoprendo che avevo chiuso così strettamente uno dei morsetti che si era tagliato il filo ma soprattutto la vite si era spanata, e quindi non riuscivo più a svitarla perché ruotava tutto il morsetto.

Ho tirato via il morsetto con le pinzette, tanto poi ho pensato che sarebbe rimasto bloccato; ho svitato la vite; spelato i cavi; riavvitato i morsetti; scoperto nel frattempo che ero riuscito a far volare via due pezzetti in rame non sapevo da dove; guardato attentamente la forma dei pezzetti per capire dove e come avrebbero dovuto essere posizionati perché schiacciando il pulsante si facesse contatto; rimesso l’interruttore; scoperto che la logica era corretta ma avevo messo il pulsante rovescio; rimesso il pulsante a posto; avvitato. Sono lieto di annunciare che in questo momento l’interruttore funziona perfettamente :-)

Ah, se si spacca ancora ho pronto il piano b: comprare un interruttore pressofuso con spina e due mammut, e cambiare tutto il cordone.

(immagine creata da Fooocus)

Ultimo aggiornamento: 2024-01-23 15:57

Tanto va la gatta al lardo

Sabato sera Anna e io eravamo in cucina, e a un certo punto abbiamo sentito dei suoni metallici provenire dal balcone. Mi alzo, esco e mi trovo Annika che gira disperata con una lattina di pappa infilata in testa. Evidentemente la lattina non era stata pulita bene, e visto che abbiamo due gatti famelici ma Tommy ha la testa troppo grande e quindi non c’è riuscito la vincitrice è stata appunto Annika.
Non ho documentazione fotografica, perché abbiamo preferito togliere subito la scatoletta. Ma tanto, a giudicare da Google, Annika non è certo stata l’unica!

(immagine di veryhotchips, da DeviantArt)