Archivi categoria: io

Manifestammo

Non so quanta gente ci fosse sabato scorso alla manifestazione milanese: posso garantire che erano davvero tanti. Noi ci siamo andati, anche se in modalità più da gita che da marcia, tanto he ci siamo anche fermati a prendere un gelato (richiesto in primis dai novemezzenni).

Quello che è piaciuto alla parte maggiorenne della famiglia? Vedere tanta gente giovane, vedere gente di buon umore (e non è così banale, in un corteo… ci sono sempre gli incazzati di loro e quelli che sfruttano la situazione per rovinare tutto), e non vedere poi così tanta polizia. Anche i blocchi stradali per le auto erano gestiti dai vigili: un plauso a chi in corso Matteotti è rimasto serafico davanti alle urla incazzate dell’automobilista che ha dovuto aspettare due minuti per attraversare la strada.

Secondo me tutte queste persone hanno voluto far sapere (a loro stesse, visto che a quanto pare i telegiornali hanno molto minimizzato) che non è affatto vero che la gente segua solo chi urla e sbraita “contro”. Credo che questa iniezione di fiducia sia davvero utile per evitare di scoraggiarsi ogni volta si sente parlare Quelli Che Contano…

Ultimo aggiornamento: 2019-03-04 11:10

Rime

Stanotte ho sognato che dovevo trovare una rima con “fly” (nel senso di mosca) ed ero tutto felice perché avevo trovato “clay”. Poi mi sono svegliato e mi è venuto in mente che le due parole non rimano.
È una vergogna, inutile.

ah, i negozi di prossimità!

Tre mesi fa mi si è bruciata la lampadina G9 dello studio. Sono andato in un negozietto e mi hanno dato una lampadina per 5 euro. Questa lampadina si è fulminata venerdì sera, dopo tre mesi scarsi.

Beh, dopo avere acquistato quella lampadina sono andato da san Bezos e con 7,99 euro mi sono preso 10 di quelle lampadine. Vediamo quanto dureranno, ma credo comunque che ci guadagnerò.

Mercoledì 13 parlo a Bologna sul copyright

Come sapete, tra i miei cappellini c’è anche quello di portavoce di Wikimedia Italia: cappellino con il quale l’anno scorso mi sono attirato le critiche di SIAE, FIEG, AIE e loro amici per aver cercato di far presente che le norme previste per la nuova direttiva europea sul copyright (ma poi la voteranno? Chi lo può sapere…) non erano poi tutta quella bellezza che loro magnificavano.

Bene: mercoledì 13 febbraio alle 18 sarò uno dei panelisti dell’evento “Copyright: libertà e diritti fra nuove normative e futuro dell’editoria” al CUBO Unipol di Bologna. L’ingresso è libero ma su prenotazione a http://www.cubounipol.it/detail/agenda/p/copyright-libert-e-diritti; qualche informazione in più su Facebook a https://www.facebook.com/events/527377751105234/. Oh, tra i panelist c’è gente molto più seria di me quindi potrebbe essere interessante :-)

Proprio come venti mesi fa

Nel 2017 avevo raccontato di come il prezzo del caffè alle macchinette dell’ufficio fosse aumentato da 33 a 36 centesimi senza preavviso, giusto con un piccolo adesivo appiccicato sulla macchinetta. Lunedì un nuovo adesivo ha portato il prezzo a 40 centesimi, un po’ più del 10% di aumento. (La macchinetta col caffè Lavazza è “solo” passata da 50 a 53 centesimi, per la cronaca).
Ho come il sospetto che la mia grande azienda abbia preteso un rincaro dell’affitto dei locali, e il fornitore si sia adeuato nel modo più classico: ma come disse Pasolini (era lui?) non ho le prove.

Come (non) resettare un telefono

Quando telefono, spesso con la guancia tocco tutti i tasti virtuali possibili – il che dimostra tra l’altro che non avere tasti fisici è il Male. Sabato mattina, mentre ero nell’atrio della piscina attendendo che il duo facesse la lezione di nuoto e perdesse una mezz’ora abbondante a docciarsi e rivestirsi, ho commesso l’errore di cercare in rete qual era il problema (il sensore di prossimità, per la cronaca) e di non leggere con attenzione il comando da eseguire: il risultato è stato che ho resettato il telefono, e ho perso mezza giornata a rimetterlo a posto.

Il problema non sono stati i dati. Quelli sono sempre backuppati automaticamente, a parte le chiamate e gli sms che non mi interessano più di tanto; l’unica cosa che ho perso sono stati i messaggi whatsapp del mattino (ma anche Whatsapp è il Male. Telegram non ha fatto nemmeno una piega). I contatti, per dire, li avevo tutti belli pronti, anche perché ho un altro device Android da cui certi dati sono stati ricavati automaticamente. Il problema non sono nemmeno le app: anzi in questo modo ne ho approfittato per farne fuori alcune che non uso mai (a proposito, che mi suggerite per un file manager a pagamento che però non mi riempia di pubblicità?) Però per esempio dovrò chiamare la banca per riaggiornare il token virtuale, e questo non è bello. Insomma, direi che c’è un buon mercato per un sistema semplice di trasferimento dati da un telefono a un altro :-)

_Numeralia_ (libro)

Vabbè. Ormai avete fatto l’abitudine ai miei libri. È però anche vero che ciascuno di essi ha qualcosa di diverso dagli altri, anche perché altrimenti non avrebbe molto senso continuare a scriverli. Stavolta, per esempio, di matematica vera e propria ce n’è poca. Sì, se proprio volete ne trovate anche, ma garantisco che potete leggere ed apprezzare Numeralia (Maurizio Codogno, Numeralia, Codice Edizioni 2019, pag. 206, € 16, ISBN 9788875787554, link Amazon) anche saltandole a piè pari. Quando Codice mi chiese se avevo un soggetto “pop” per un nuovo libro, ero a corto di idee. Ho fatto così un brainstorming con mia moglie Anna che mi ha suggerito di parlare dei numeri “interessanti” da un punto di vista non matematico. In fin dei conti noi usiamo i numeri per tantissime cose: per indicare le linee degli autobus, per dare i voti a scuola, per giocare a tombola. Partendo da lì mi sono messo a divagare – il titolo di lavoro del libro era “Divagazioni numeriche”: quello definitivo è molto meglio – tra storia, letteratura e scienza, scoprendo tante cose. Per esempio, non è vero che la carta bruci a 451 gradi Fahrenheit, checché ne pensasse Ray Bradbury; la storia secondo cui il nome Google nacque perché chi doveva registrare il sito googol.com aveva capito male lo spelling è probabilmente falsa, anche se riportata nel sito stesso di Google, e che i traduttori di Guerra e pace hanno corretto una frase riportata in francese rendendo però sbagliato il calcolo numerico sottostante che non dà più 666. Ma quest’ultima cosa non è un grande problema: è probabile infatti che il vero numero della Bestia sia 616…
Spero insomma che il libro vi piacerà e vi divertirà almeno quanto mi sono divertito io a scriverlo!