La Cookie Law è un’idiozia totale. L’unica cosa che si può dire è che non è una roba solamente italiana e neppure solamente europea, quindi mal comune mezzo gaudio. Ad ogni modo, bisogna ottemperare alla legge, e quindi ovunque tu vada ti trovi una finestrella che ti ricorda rudemente che ci sono dei cookie: perché al legislatore non è venuto in mente che una volta che avvisi dei cookie potresti anche chiedere di averne uno tracciante che non ti farà vedere più l’avviso, e quindi inserire un codicillo che ti permetta di usarlo.
Visto che ogni tanto guardo le statistiche del sito (aggregate: sapete quanto me ne frega di sapere chi viene a leggermi…) non posso usare la policy di Quintarelli: spero però che il testo che uso (“Ovvio che ci sono dei cookie. Qui c’è il pippone.”) e il pippone siano decenti e soprattutto nel primo caso non troppo invasivi. Però c’è un add-on per WordPress che mi è capitato di trovare su alcuni siti (l’ultimo, il blog di Luca De Biase) e che usa questo testo di default, almeno per la lingua italiana:
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Ora, io ho già dei problemi quando qualcuno parla dell'”esperienza X”, che è una cosa che puzza di marchettaro lontano un miglio. Davvero, la mia esperienza, qualunque cosa essa sia, rimane esattamente la stessa con o senza cookie, come si può vedere accedendo al sito con una sessione anonima. Ma assumere che io sia felice è davvero troppo! Luca, se mi leggi (e lo stesso vale per gli altri che hanno quel plugin), per favore metti almeno qualcosa come “noi assumiamo che la cosa non ti dia troppo fastidio”!