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Adinolfi: zero voti

Da lunedì scorso gira questo screenshot (vero) sui risultati elettorali nel comune di Ventotene, dove Mario Adinolfi ha preso 0 (zero) voti) come candidato sindaco.
A me importuntubo delle dichiarazioni del suddetto Adinolfi, che ha twittato (copia archiviata): «(Ho provato a forzare modalità paramafiose del voto nei piccoli centri meridionali. Ho perso. La democrazia funziona anche così. Ma mi ricandiderò a Ventotene e la cambierò, perché il cambiamento è necessario come l’aria)». Quello è al più un problema dei cittadini di Ventotene. Quello che invece mi stupisce è come il Popolo della Famiglia sia riuscito a presentare le liste. Sono andato a vedere sul sito del ministero le norme per le amministrative, con relativo aggiornamento. Ho così scoperto che nei comuni sotto i 1000 abitanti non occorre avere qualcuno che presenti le liste, perché «sono gli stessi candidati che assumono, di fatto, la veste di presentatori delle singole liste attraverso l’accettazione della propria candidatura». Fin qua direi nulla di male. Però il punto 1.4 del primo documento afferma che «i presentatori delle liste dei candidati [devono essere] iscritti nelle liste elettorali del comune in cui si svolgono le elezioni». Quindi tecnicamente si direbbe che gli almeno sette candidati della lista (Tabella 1) dovevano essere iscritti alle liste elettorali di Ventotene: ma a quanto pare non è così. Mistero.

Per par condicio: la stessa cosa vale naturalmente per Luca Vittori e il suo “Partito gay, Lgbt+, solidale, ambientalista, liberale” che si è preso 1 (un) voto. Il vantaggio è che almeno lui non mi pare abbia twittato in giro :-)

Mariahpocalypse

Un certo Andy Stone ha citato a giudizio Mariah Carey e la Sony per violazione di copyright sulla canzone “All I want for Christmas is you”. (sì, dopo 28 anni. Evidentemente prima di ora non se ne era mai accorto). Stone afferma che non aveva mai concesso la possibilità di opere derivate del brano dallo stesso titolo da lui composto.

Se ascoltate la versione di Stone vi accorgerete che non ha nulla a che fare con il tormentone della Carey. (Io la trovo più carina, ma questo è un giudizio personale). Il fatto che abbia lo stesso titolo è assolutamente irrilevante: tanto per dire, il folklore beatlesiano racconta che Love Me Do sia stato scelto come lato A del primo loro singolo perché l’altro brano era sì più carino ma aveva lo stesso titolo di una canzone degli anni ’30: ma mica hanno cambiato il titolo!

La probabilità che Stone vinca la causa è insomma nulla. Posso solo immaginare che l’abbia fatto per farsi un po’ di pubblicità (personale e per il suo gruppo): ma ci guadagnerà qualcosa in più di quello che perderà per spese legali?

Sostenibilità sì, ma…


La tessera Wikimedia Italia di quest’anno non è in plastica ma in legno. È sicuramente una scelta più sostenibile, è anche fighetta, ma mi spiegate come la tengo nel portafoglio?

(da qualche parte credo dia anche degli sconti, in effetti, o almeno una volta lo faceva…)

mascherine a mezz’asta

Venerdì sera sono andato a fare la spesa all’Esselunga. Praticamente tutti avevano la mascherina, anche se come sapete l’obbligo non c’è più. Quello che però mi lascia perplesso è che c’erano un po’ di persone con la mascherina che copriva solo la bocca. Ti dà fastidio? Bene, non metterla. Ma così non è che serva a molto…

Chi ha fatto la soffiata?

A me lascia perplesso il fatto che in USA più che le leggi contano le sentenze della Corte Suprema, e ancora di più che la bozza di una sentenza sia pronta quattro mesi prima della sua pubblicazione – nel caso del diritto di aborto, stiamo parlando di 98 pagine di testo, non di uno scheletro di sentenza. Però non sono così convinto che – come riporta il Post – la fuga di notizie arrivi da un membro dello staff. (Invece concordo che con ogni probabilità la soffiata è stata fatta con “l’intenzione di provocare le proteste da parte di chi sostiene il diritto all’aborto e mettere pressione alla Corte prima che prendesse la decisione definitiva.” Essendo io uno di quelli che pensa male, mi chiedo se Stephen Breyer prima di lasciare il suo posto abbia voluto mettere a disagio i suoi colleghi conservatori…

scorciatoie alla Peppa Pig

Siamo stati in Slovenia perché Cecilia aveva una gara di trampolino elastico. Venerdì pomeriggio, avvicinandoci a Venezia, i cartelli a messaggio variabile ci suggerivano di fare il giro lungo con A27 e A28. Io conosco quel giro – è quello che faccio se vado a visitare i parenti – ma farlo da Vicenza sarebbe stato un conto, mentre così avrei allungato di una cinquantina di chilometri. Così ho preso la tangenziale di Mestre e poi tirato fuori Waze, e fatto un giro turistico per le strade locali; davanti a me una macchina con bicicletta legata al portellone posteriore e una targa gialla FL qualcosa ha proseguito per l’autostrada. Rientrato un bel po’ più avanti, a Noventa, mi sono trovato davanti… la stessa auto con bici dietro. Mi è subito venuta in mente la scena dove la famiglia di Peppa Pig si trova in coda, e a un certo punto Mamma Pig dice “conosco una scorciatoia!”, sterza, si arrampica su e giù per la montagna per ritornare esattamente allo stesso posto nella fila… Ma devo dire che io personalmente preferisco muovermi a velocità normale che fare stop and go continui.

La cosa più divertente è che sabato pomeriggio al ritorno ho preso invece il passante, e quando siamo arrivati allo svincolo dove la tangenziale rientra nell’A4 ho visto entrare un furgoncino color mattone e bianco che con ogni probabilità era quello che avevo superato prima di prendere il passante :-)