Archivi categoria: curiosità 2021

Casse automatiche anche al Lidl

Era un po’ che non passavo dal Lidl vicino a casa mia. L’altro giorno ho preso quelle poche cose che cercavo, e arrivato alla cassa ho visto che avevano messo delle casse automatiche, che ovviamente ho subito provato.

Queste casse funzionano solo con carte, a differenza per esempio dell’Esselunga che ammette i contanti. Inoltre hanno un controllo sul peso dei prodotti acquistati – e fin qui nulla di strano – ma anche un tempo piuttosto lungo di accettazione del pezzo (due o tre secondi almeno), tanto che quando ho cominciato a mettere due confezioni di sacchetti per l’immondizia si è fermata ed è dovuto arrivare l’addetto a sbloccarmi la cassa. Per la cronaca, funziona molto meglio la pistola che il piano per leggere i codici a barre.

Considerato che il tempo maggiore che io passo al Lidl è quando sono in fila alla cassa, non posso che apprezzare la novità: quello che mi domando è però come la clientela tipica del Lidl prenderà la cosa…

dev’essere dura riprendersi dal coprifuoco

Come forse ricordate, Carrefour negli anni passati aveva cominciato a tenere aperti alcuni suoi punti vendita h24. Non so se e quanto ci guadagnasse, ma sicuramente la mossa serviva come lancio pubblicitario per la catena. Poi c’è stato il Covid e il coprifuoco, e quindi i negozi hanno dovuto chiudere anticipatamente.

Ora il coprifuoco non c’è più, e quindi immagino che gli orari si siano di nuovo prolungati. Ma mi sa che la gente non abbia ripreso a frequentare i punti vendita: o almeno in questi giorni sento la pubblicità che mi fa sapere che fino al 30 giugno per gli acquisti dalle 21 alle 24 c’è uno sconto del 10% sui prodotti non in offerta…

Ultimo aggiornamento: 2021-06-24 21:45

Certificazione verde

Mi è appena arrivato un SMS da Min Salute:

Certificazione verde Covid-19 di MA*C disponibile. Usa AUTHCODE [redacted] e Tessera Sanitaria su www.dgc.gov.it o App IMMUNI o attendi notifica su App IO

Tutto bellissimo, non ho ben capito perché dover parlare di certificazione verde – va bene non usare Green Pass, ma il verde qui non ci azzecca molto – ma soprattutto ho un dubbio. Che me ne faccio di una certificazione monca, avendo io fatto per il momento una sola dose e non avendo mai fatto test molecolari? Non potevano aspettare la seconda dose (e i 14 giorni successivi) per mandarmelo?

Ultimo aggiornamento: 2021-06-22 19:26

Dal lontano passato

Tra i compiti delle vacanze per Jacopo c’è la lettura+ascolto di un libro in edizione molto (si spera) facilitato: The Jungle Book. Bene: il libro arriva con allegato un CD (non è chiaro se audio o CD-ROM: per qualche settimana non si fanno compiti delle vacanze).
In effetti ho poi controllato: il libro è del 2007, quando un CD non si negava a nessuno. Ma ora in quanti hanno ancora a casa un lettore CD? (Io ce l’ho, non è un mio problema insomma). Certo, dopo i 9 euro e 10 spesi per il libro potrei anche andare sul sito e spenderne altri 6 e 99 per la gioia di avere la versione iTunes: ma non mi pare molto il caso…

Altri segni di ritorno alla normalità

Ieri mi è arrivato un messaggio che comunicava la scadenza della mia password aziendale.
In teoria dovremmo cambiarla ogni 90 giorni (una palla, fossero 95 si poteva farlo il primo giorno di ogni stagione…) ma era tutto stato bloccato causa pandemia e impossibilità di cambiarla in sede. Adesso a quanto pare è possibile farlo anche da remoto… solo che la password che avevo scelto veniva rifiutata… tutto perché non avevo seguito le direttive in caso ci fosse un pezzo con una parola da dizionario: la password doveva infatti avere

lunghezza pari ad almeno ulteriori 5 caratteri, posizionati liberamente prima o dopo il termine del dizionario;
nessun carattere uguale consecutivo;
almeno 2 caratteri speciali diversi;
almeno 1 carattere numerico;
almeno 1 carattere alfabetico con lettera maiuscola;
almeno 1 carattere alfabetico con lettera minuscola;

Nel primo tentativo non avevo due caratteri speciali diversi; nel secondo li avevo ma avevo terminato la password con !! e quindi c’erano caratteri diversi. Ma la cosa più divertente è che la “parola da dizionario” era “ova”. Sfido chiunque non sia fiorentino a usarla in una frase…

Ultimo aggiornamento: 2021-06-11 11:40

nuove frontiere di BRT

Ieri alle 11 è suonato il citofono. Guardo, è il corriere. Scendo, chiedo se il pacco è per mia moglie, conferma, prendo il pacco e risalgo. Anna stava tenendo un’aula virtuale ma aveva una pausa: esce, apre il pacco, e trova roba mai acquistata. Guardiamo la bolla di accompagnamento allegata al pacco: dice indubbiamente che è per lei. Poi Anna guarda bene il pacco: c’è un’altra etichetta, con un nome e indirizzo a qualche centinaio di metri da casa nostra.
In effetti dopo una decina di minuti il corriere è tornato con il pacco giusto: ho richiuso alla bell’e meglio l’altro pacco – almeno non avevamo toccato le confezioni della roba comprata dall’altra persona – e tutto è più o meno finito bene. Certo che però qualche problemuccio c’è…

Difficoltà di traduzione

La vignetta di oggi dei Peanuts vede Snoopy scrivere a macchina “Ma la volpe col suo balzo ha raggiunto il povero Fido”. Lucy legge il testo, commenta “dovrebbe essere il quieto Fido” e Snoopy replica “È venuto il momento di ristabilire la verità storica”.

Chiunque abbia un po’ di conoscenza dell’inglese avrà capito che la frase originale di Snoopy era il classico pangramma “The quick brown fox jumped over the lazy dog”, dove Snoopy ha sostituito “lazy” con “unfortunate”. Com’è andata la traduzione? Beh, la frase di Snoopy forse si poteva accorciare un po’: ma in effetti nella versione emendata da Lucy è anch’essa un pangramma (anche d’autore, perché è presente nella traduzione di Mario Sica di Scautismo per ragazzi.) La voce di Wikipedia riporta anche una versione più breve di Daniele Petruccioli, “Fu questa volpe a ghermir d’un balzo il cane”, ma mancherebbe l’aggettivo da modificare per il cane. Insomma, i due punti fondamentali della battuta (pangramma sbagliato e verità storica snoopyana sul cane) ci sono entrambi. Poi io avrei provato con “Sì, fu la volpe a ghermir d’un balzo il quieto cane” o anche “Fu sta volpe a ghermir d’un balzo il quieto cane”, ma forse esagero…

Ultimo aggiornamento: 2021-05-25 11:45

I’d Like to Teach the World to Sing (In Perfect Harmony)

fotogramma dallo spot originale del 1971

Chi ha la mia età, e forse anche molti di quelli più giovani di me, si ricorderanno della pubblicità della Coca-Cola con la canzone “Vorrei cantare insieme a voi, in magica armonia…” (per la cronaca, il testo italiano è di Cristiano Minellono, che ha anche scritto testi come Il tempo se ne va e Soli per Celentano, Mamma Maria e Voulez vous danser per i Ricchi e Poveri, Felicità per Al Bano e Romina Power, ma soprattutto lo Zecchino d’Oro 2004). Ma la storia dietro quel brano è ancora più incredibile.

Tutto nasce con un volo intercontinentale dagli USA a Londra che dovette fare scalo in Irlanda, a Shannon, per lo smog che copriva Heathrow. In quel volo c’erano alcuni manager di una società di pubblicità, la McCann Erickson, che aveva tra i suoi clienti la Coca-Cola e che stavano andando in Gran Bretagna per discutere uno spot per la casa di Atlanta: c’era già un’idea di musica, scritta dai britannici Roger Cook e Roger Greenaway, ma mancava ancora il testo. Inutile dire che i passeggeri non erano così contenti di dover passare la notte là in attesa che le condizioni meteo migliorassero, ma dopo qualche ora in molti se ne fecero una ragione e rimasero a chiacchierare amabilmente… con davanti bottigliette di Coke. Bill Backer, con i colleghi Roger Cook e Billy Davis, vide la scena e pensò che poteva venirci fuori un’idea per uno spot: “I’d like to buy the world a Coke”, mi piacerebbe comprare al mondo una Coca.

Il jingle venne finalmente composto e a febbraio 1971 cominciò a essere trasmesso. Il successo fu incredibile: ai DJ veniva chiesto di metterlo in onda neanche fosse l’ultimo hit. Coca-Cola e McCann Erickson decisero allora di girare uno spot, radunando diverse centinaia di giovani di tutte le nazionalità ciascuno con la sua bottiglietta locale di Coke e facendoli cantare in playback il brano. Il video si sarebbe dovuto girare sulle bianche scogliere di Dover. Dopo tre giorni di pioggia continua, si decise di cambiare location e si scelse una località vicino a Roma, a Manziana, reclutando nuove comparse… e piovve anche lì. Alla fine riuscirono a girare le scene, ma si accorsero che i partecipanti avevano un’aria molto fradicia. Il budget di 100.000 dollari fu di gran lunga superato, arrivando a un totale di 250.000 dollari: si girò di nuovo la scena, con “solo” cinquecento comparse, e finalmente si ebbe il risultato finale, con qualche postproduzione in studio. Furono soldi sicuramente ben spesi. Il video terminava con questo testo in sovraimpressione:

On a hilltop in Italy
We assembled young people
From all over the world
To bring you this message
from Coca-Cola Bottlers
All over the world.
It’s the real thing. Coke.

La frase “It’s the real thing” era al tempo lo slogan della Coca-Cola, naturalmente.

Ma la cosa forse ancora più incredibile è che visto il successo del brano si decise di “depubblicizzarlo” e creare un brano musicale vero e proprio, aggiungendo nuovo testo e togliendo i riferimenti alla bevanda. Solo che i New Seekers, che erano la scelta iniziale non erano disponibili, così venne formato un gruppo musicale apposta con musicisti di studio, gruppo che prese il nome “The Hillside Singers” per rimarcare il riferimento allo spot. Dopo un paio di settimane però si riuscì a farla registrare anche ai New Seekers; così uscirono contemporaneamente la versione degli Hillside Singers e quella dei New Seekers che giunse in testa alle classifiche britanniche e toccò il quinto posto in quella Billboard. Niente male per una pubblicità, no?