Archivi categoria: curiosità 2019

Test: che tipo di creativo sei?

Il test mi è arrivato dal socialino dell’odio, ed è stato prodotto da Adobe, che evidentemente deve rifarsi una certa qual verginità. Lo svantaggio è che è tutto in inglese, a meno che il sito non abbia preso le mie preferenze del browser: il vantaggio è che non ti chiede nessun dato, almeno esplicitmente. La cosa interessante è infine che a differenza dei test che si trovano in giro non ti svelano quale sarebbe il tuo tipo junghiano, ma ti dicono che tipo di creativo sei: perché non è vero che la creatività sia unica.

Ad ogni modo io sono uscito “Thinker”, un risultato assolutamente inaspettato: “Intellectual curiosity, ability to find and create meaning”. Certo che ho saltato tutte le animazioni tra una domanda e l’altra, che saranno anche fatte per mostrare quante cose belle si possono fare con i prodotti Adobe, ma ci mettevano una vita…

BikeMI con seggiolino

BikeMI elettrica con seggiolino (da https://www.bikemi.com/it/info-servizio/info/la-bicicletta-elettrica-con-seggiolino.aspx )

Da dicembre la schermata iniziale quando uno prende una bici di BikeMI è cambiata. Non ci sono solo le possibilità di prendere una bici normale o a pedalata assistita, ma anche una (elettrica) con seggiolino per portare un bambino. In effetti mi è parso che di queste bici ce ne fossero abbastanza, anche se non so se è tutto un bieco trucco da parte di ClearChannel che le sposta rapidamente qua e là; seriamente, mi pare più preoccupante che abbia già visto almeno un paio di quelle bici senza il seggiolino.
Posso pensare che queste bici facciano parte di un progetto pagato dall’Unione Europea e quindi non risultino come costo per il servizio; ma la cosa continua a lasciarmi perplesso. Mentre la pedalata assistita ha un suo perché, come potrebbero persino averlo le minibiciclette per bambini lasciate d’estate nei parchi, voglio vedere – e in effetti non l’ho mai visto, ma questo non significa molto perché magari io mi muovo in orari non standard – un genitore che mentre è in giro con suo figlio decide improvvisamente che è meglio farsi una bella pedalata. Insomma, tanto fumo e niente arrosto…

Strani a capo

Guardando le note del libro Tienilo acceso di Vera Gheno e Bruno Mastroianni – libro altamente consigliato, tra l’altro – ho notato come si fosse andati a capo nelle parole “dell’Heysel” scrivendo “dell’-” in fondo a una riga e “Heysel” all’inizio della seguente.
La cosa mi ha lasciato piuttosto perplesso. Quand’ero bambino io, la regola che non permetteva di andare a capo all’altezza dell’apostrofo (“Quel povero apostrofo non se ne può stare tutto da solo così!”) stava cominciando a cedere, mentre quella che imponeva di ripristinare la lettera elisa (“dello / Heysel”) stava fortunatamente cadendo in disuso. Il suggerimento che ci veniva dato era di evitare di andare a capo proprio lì, scrivendo piuttosto “del- / l’Heysel” e tagliando la testa al toro. Io non sono poi così talebano come mi dipingono, e un apostrofo in fin di riga come “dell’ / Heysel” mi farebbe al più alzare un sopracciglio. Però quel trattino mi lascia un po’ a disagio: per me è come equiparare l’apostrofo a una lettera come tutte le altre e la cosa non mi pare corretta. Voi che ne pensate?

“Living in Italy Guide”

Su Spotify mi sta arrivando la pubblicità del governo inglese per gli expat in Italia che saranno (ovviamente) toccati dalla Brexit. La prima cosa che si può dire è che non è vero che Her Majesty’s Government non sta facendo nulla. La seconda è che forse non dovrei stare a sentire la playlist Sixties Top 2500…

Magari qualcuno passa da loro

L’altro giorno Anna mi fa vedere una lettera arrivataci a casa, dicendo, “visto che ci mandano gli avvisi per la revisione dell’auto?” (Ci stavamo chiedendo se sarebbe stata quest’anno oppure no). Io prendo la busta, la apro, la guardo e dico “certo, ma non è dalla Motorizzazione Civile!”

In effetti la lettera è di una società, tale Konnect, che ci ricorda gentilmente che il nostro veicolo “dovrà essere sottoposto a revisione obbligatoria” e ci segnala che “A pochi minuti da Lei, il Centro di Revisione autorizzato XXX Le mette a disposizione tutta la professionalità ed esperianza nel settore”.

Intendiamoci: la procedura è legale. I dati al PRA sono pubblici; al limite potrei chiedermi se sono davvero usati “per fini istituzionali”, ma siamo su questioni di lana caprina. Quello che Konnect fa è probabilmente vendere il servizio alle officine: magari qualcuno non ne ha nessuna di fiducia, soprattutto se l’auto è relativamente nuova, e quindi sceglie quella lì indicata. Sicuramente non chiederemo di avere i nostri dati cancellati: un avviso fa sempre comodo, e ho già prenotato la revisione nell’officina a trecento metri da casa :-)

Google feat. J.S.Bach

Per festeggiare Johann Sebastian Bach (uno dei miei idoli assoluti) oggi Google ha preparato un doodle per comporre armonie in stile bachiano a partire da due battute scritte da noi utenti e usando “tecniche di intelligenza artificiale”.

Ho provato a inserire qualche melodia per vedere il risultato, e mi sa che le regole usate siano un po’ strane. La mia prima melodia è stata scritta più o meno a caso: il primo risultato non mi pare molto bachiano, il secondo già meglio. Per scherzare ho poi messo la melodia iniziale di A Day In the Life: anche qui l’ha fatta strana per poi migliorare.

Però forse non sapete che tra le tante cose che ho fatto nella vita ci sono anche stati tre corali in stile pseudobachiano (lo “pseudo-” è legato al fatto che ho volontariamente usato alcune armonie che Giovanni Seb avrebbe considerato illegali, e che nonostante abbia cercato di comportarmi bene ci sono molti erroracci di armonia tipo quinte e ottave nascoste se non addirittura in alcuni casi parallele. Chi ha studiato composizione sa cosa intendo). I curiosi possono sentirli qui. Bene: ho preso l’incipit di due di essi e ho provato a vedere cosa succedeva. Per quello fatto per Davide, tanto per cambiare, il primo tentativo non è andato ma il secondo sì; invece con quello per Federica è stata buona la prima. Che ne pensate?

P.S.: come capita spesso con Google, il dietro-le-scene è più interessante del risultato vero e proprio!

(se leggete questo post da Facebook vi tocca cliccare e andare sul mio sito per avere i link. Mi pare solo corretto)

Ultimo aggiornamento: 2019-03-21 10:48

Il target di Satispay

Conoscete Satispay? È un sistema di micropayment (se vi interessa averlo posso darvi il referral, ma non è questo il punto del post) ideato a Cuneo (!) ma che poi ha preso la sede legale nel Regno Unito. Non so cosa succederà con Brexit, per la cronaca. Ad ogni modo, come ogni startup che si rispetti, cerca di raggiungere quanta più gente possibile dandogli soldi: nel loro caso si parla di cashback, che è una percentuale della spesa che viene restituita sotto alcune condizioni. In questi mesi c’è per esempio il cashback crescente: al primo negozio del mese si riceve l’1%, al secondo il 2%, al terzo il 3% e così via.

Bene: mentre eravamo a Vercelli Anna e bambini hanno espresso il desiderio di prendere un gelato da Grom. Entriamo, pago, e noto che non c’è cashback; mi ricordo che in effetti c’era scritto che la promozione era solo per Milano e provincia. Ora, a pensarci su ha senso, perché non so quanti siano i posti vercellesi che accettano i pagamenti Satispay, mentre a Milano ce n’è una caterva; però la cosa dimostra vieppiù come il sistema sia pensato per i fighetti ;-)

Vercelli e il Ventennio

INA Anno XVII
Anno XI
Spelta
du pulet

Sabato siamo stati a Vercelli, per la prima volta in vita mia (i treni regionali che fermano nel ridente – nel senso del cereale – capoluogo non contano). Sapevo che Vercelli era molto importante in periodo tardoromano e longobardo, e fu la prima sede vescovile piemontese: quello che non sapevo è che è ancora così legata all’era fascista. D’accordo, nel palazzo INA la scritta “Anno XVII” corredata da fascio d’ordinanza è stata scalpellata via ma risulta ancora ben visibile; e soprattutto la pavimentazione “Anno XI” in corso Libertà mi pare troppo bella per essere rimasta così ottant’anni.

Poi ci sono cose più carine, tipo l’insegna di Spelta e l’insegna di Paolino in piazza Cavour. Il locale è del 2015, ma la figura con i du pulet sembra molto in stile Depero…