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matematto non praticante

il bello della diretta

Stasera al microfono aperto di Radio Popolare si parlava dei referendum elettorali e della data scelta per svolgerli. Al telefono c’era il professor Guzzetta del comitato promotore, che naturalmente si affannava a spiegare che non sarebbe cambiato nulla sulla rappresentatività anche se fosse passato il referendum: dimenticando di aggiungere che attualmente un partito in coalizione ha il quorum dimezzato. Ma si sa, ognuno tira acqua al proprio mulino.
Il momento più divertente è stato quando un ascoltatore ha telefonato, si è sincerato ci fosse Guzzetta, ha voluto sentire la sua voce e poi è partito a dirgliene quattro su come stesse cercando di affossare lo Stato e via dicendo (il tutto con parole pesanti ma senza parolacce bestemmie insulti: ho apprezzato molto lo stile). Non capita spesso, ma quando succede devo dire che mi diverto :-)

Il dizionario dell’ASCII art

L’ASCII art sapete tutti cos’è: i disegnini fatti usando i caratteri ASCII con un font monospaziato. Ad esempio, ecco un quadrifoglio, ché un po’ di fortuna fa sempre bene:

                         .-. .-.
                        (   |   )
                      .-.:  |  ;,-.
                     (_ __`.|.'__ _)
                     (    .'|`.    )
                      `-'/  |  \`-'
                        (   !   )
                         `-' `-'\
                                 \
                                  )

Bene: se avete bisogno di un disegnino e non avete voglia di farlo – e se vi ricordate la parola inglese corrispondente al disegnino – potete andare a vedere l’ASCII Art Dictionary, da cui per la cronaca ho tratto il quadrifoglio. Andreas Freise, a giudicare dalla fatica che si è fatto, è un Vero Tedesco :-)

sempre bloccato con Ubuntu

Il PC di Anna ha fatto gli aggiornamenti, e adesso è di nuovo senza wifi funzionante.
Network Manager mi dice che lui non gestisce nulla, wicd da solo non parte, se io faccio a manina ifup eth1 poi gira tutto ma a quanto pare non se lo becca dagli rc.local.
Poi uno si chiede perché la gente usi windows.
Aggiornamento: (22 aprile). Non mi vergogno a dirlo. Ho tolto l’interfaccia cablata, ho messo lo script per lanciare il demone wicd, e adesso network manager si è risvegliato. Non voglio sapere cosa sia successo, almeno fino al prossimo aggiornamento :-)
(Ah, con gli aggiornamenti di ieri, tanto per dire, la tastiera logica era diventata USA…)

Lui verrà? O non verrà?

Berlusconi certe cose le sa fare davvero bene. Per anni e anni e anni ha fatto parlare di sé rifiutandosi di andare al corteo del 25 aprile; adesso che la gente si era finalmente stufata della cosa gli è bastato buttare lì un “stavolta forse scenderò in campo” e subito le discussioni si riaccendono.
Scommetto che alla fine non lo vedremo certo non dico sfilare ma nemmeno sul palco, con la scusa che i comunisti–excomunisti–postcomunisti coglierebbero l’occasione per fare un attentato contro di lui. Pur tenendo conto dell’imbecillità di certa gente, la cosa è assolutamente incredibile, ma almeno metà degli italiani lo crederà lo stesso. Molto più probabilmente, sarebbe stato subissato di fischi; un delitto di lesa maestà per Lui, un modo per esprimere la propria disapprovazione per me (diciamo che io non sarei stato certo a sentirlo e comunque non l’avrei fischiato in continuazione, ma mi sarei riservato il diritto di farlo ogniqualvolta avesse detto una fola). Ma tanto il punto non è quello, visto che non verrà :-)

apriorismi

Massimo Mantellini racconta che da ieri è attivo un numero verde (800732999) per segnalare a Telecom “la ricezione sulla propria linea telefonica di chiamate indesiderate a fini commerciali e promozionali da parte di operatori telefonici effettuate diirettamente o per conto di Telecom Italia.” Dopo un po’ di commenti e di battute varie (contro Telecom e contro Mantellini che è ormai visto come un embedded bloggher) Pier Luigi Tolardo fa notare come “è stata l’Agcom con un’apposita delibera ad imporre a Telecom l’istituzione del Numero Verde” (e già ancora battute su Telecom che si bulla di fare una cosa che è stata costretta a fare)
Mi sembra molto indicativo il fatto che parecchi non pensino ad aspettare a vedere se l’iniziativa funzionerà o no, ma affermino subito che è tutta fuffa, salvo poi essere costretti a cambiare idea (un po’ come Telecom è stata costretta a mettere il numero verde…) e dire che è una vergogna che lo pubblicizzino. In effetti se la cosa fosse stata tenuta ben nascosta non ci sarebbero state segnalazioni e sarebbe andato tutto bene, no? Dal mio punto di vista, Telecom ha fatto bene a sfruttare l’obbligo per metterlo in positivo e pubblicizzarsi: peccato che ormai ci siano così tanti pre-giudizi che forse sarebbe meglio rivedere la strategia complessiva. Non che si possa rendere tutti felici e contenti; sicuramente gli aprioristi non cambieranno mai idea. Ma iniziare a fare piccole cose, come avvisare immediatamente di un consumo anomalo, potrebbe fare molto.

Zio Pesce (ristorante)

Non ho ben capito se sia parte di una catena in franchising o cos’altro, anche se sono ragionevolmente certo che ci siano altri locali con un target diverso nella stessa catena. Ad ogni modo, sabato siamo andati a cenare al ristorante Zio Pesce di via Cicco Simonetta a Milano. (È all’8 e non al 7 come afferma Google, il che significa un isolato e mezzo di distanza, tra l’altro)
I miei giudizi enogastronomici non sono mai molto validi, mi sa; devo dire però che ho apprezzto sia i miei ravioli di pesce con gamberoni e porcini – occhei, secondo me i funghi c’entravano poco o nulla – che la bistecca scottata di tonno con patè di olive taggiasche. Anche il conto – 39 euro a testa – è accettabile. In compenso, assoluto pollice verso per il vino bianco consigliato per il menu (un Catarratto o qualcosa del genere, che aveva anche un buon bouquet ma un retrogusto di un acido da fare paura); e poi c’è il solito problema di tutti i ristoranti a Milano, che hanno troppi tavoli e un’acustica pessima che costringe a urlare per farsi sentire e mi fa perdere il gusto del mangiare che già non ho in quantità enorme.

categorie

A quanto pare ho dei problemi con le categorie delle mie notiziole, nel senso che nessuno legge la categoria (tranne quelli che hanno il feed con i soli titoli e il riassuntino dei post, perché lì gliela forzo da una vita). È vero che uno dovrebbe capire di cosa parlo dal contesto, ma a volte non capita, soprattutto quando cerco di fare l’iperbolico umorista o il freddurista.
Sul sito adesso il nome della categoria è scritto più grande e con un colore diverso, anche se probabilmente ne dovrei scegliere un altro ancora – anzi, vado subito sul grigione; spero di aver messo qualcosa anche sul feed completo, ma non ci giurerei, e finché non posto non lo so :-)
Aggiornamento: (21 aprile) a quanto pare alcune modifiche sono state fatte su file che vengono amabilmente riscritti da Movable Type e si sono perse. Per quanto riguarda il feed, quello modificato è solo quello di scorta. Stasera spero di migliorare.
Però vorrei aggiungere una cosa. Se non si capisce cosa e come scrivo, la colpa principale è indubbiamente mia: lo dicono tutti i manuali di scrittura. Però, vivaddio, potreste anche fare qualcosina voi :-)

e-learning in salsa Telecom

A inizio mese mi è arrivata una mail dicendo che avrei dovuto seguire il corso online sulla delibera 152/02/CONS (quella secondo cui non posso guardare i dati degli altri operatori e/o sfruttarli: non che io abbia accesso a quei dati, ma capisco che queste cose si facciano in grande). Tempo previsto per la fruizione del corso: mezz’ora.
La scorsa settimana provo a connettermi al sito: errore di sistema. Chiedo a qualche mio collega se ha seguito il corso: nessuno ci ha provato. Chiedo al capo se ne sa qualcosa: lui inoltra la mia domanda, e dopo un po’ ritornano in rapida successione le seguenti risposte: c’è un indirizzo email per segnalare problemi; sono stati segnalati vari problemi; la piattaforma rimarrà inutilizzabile il venerdì 17 per aggiornamento. Fin qua nulla di nuovo.
Stamattina arriva un’altra mail che spiega come l’aggiornamento si sia rivelato più difficile del previsto e quindi siano stati messi su dei server temporanei per poter fruire dei corsi sulle delibere. Ah, spero che abbiate notato che la delibera è del 2002, è entrata in vigore nel 2003, e il corso viene fatto adesso; ma tanto in realtà ci avevano già dato tutte le disposizioni del caso. Mi sono finalmente accinto a seguire il corso, e ho scoperto che:
– il corso consiste in una serie di slide con commento audio (pronunciato da uno speaker di professione)
– è possibile scegliere se si vuole il commento audio, il doppio commento audio+testo, oppure solo il commento testuale; ma in tutti i casi occorre aspettare che finisca il tempo necessario alla pronuncia della parte dell’audio
– se si vuole (anche) il commento testuale, questo copre una parte del testo delle slide, e quindi occorre ogni volta rimettere la modalità solo audio per riuscire a leggere cosa c’è scritto nelle slide.
– Non è previsto nessun controllo sull’effettiva lettura, se non un questionario finale sulla valutazione del corso stesso.
Spero che il corso esista solo perché ci siano degli obblighi formali; ma sarebbe stato molto più semplice distribuire un file pdf e dire “cliccate qua dopo che l’avete letto”. Garantisco che il risultato pratico sarebbe stato lo stesso.