Gioco doppio, questo Project Mongoose: si può scegliere infatti se far sopravvivere il nostro simpatico omino attraverso una pioggia di meteoriti, oppure ponderare le mosse per riuscire a raccogliere le monete in giro per lo schema. In entrambi i casi l’interfaccia è del tipo “salta!”: il nostro omino può muoversi a destra e sinistra, oppure appunto saltare in alto, il che gli serve per guadagnare punti (nella modalità arcade, in effetti, oltre a spostarsi deve anche saltare i vari palazzi che si trova sul percorso).
(via Passion for Puzzles)
Archivi autore: .mau.
Non è facile entrare in Wikipedia!
Giovedì ho passato la pausa pranzo su Wikipedia a scrivere un abbozzo della voce su Umberto Simonetta. Manca anche quella su Italo Terzoli, ma ora non ho il tempo di scriverci su qualcosa. In compenso, più o meno insieme a me, qualcuno ha inserito l’abbozzo della voce di un personaggio (non un attore!) di una soap opera che ho già dimenticato.
È ovvio che se c’è qualcuno così appassionato delle soap opera da mettersi a scrivere sui vari personaggi, è una sua scelta. Quello che mi dispiace è che ci siano ancora oggi buchi su persone che volenti o nolenti hanno fatto la storia artistica del dopoguerra… come mi dispiace che nelle voci di argomento artistico ci siano ancora tantissimi errori di stampa. Questo può voler dire varie cose: che nessuno legge quelle voci (e passi); che chi legge quelle voci non ha il coraggio di correggere un accento (il che sarebbe un peccato); che chi legge quelle voci non si accorge nemmeno dell’ortografia che grida vendetta al cospetto di Dio (spero proprio di no!) Voi che ne pensate?
Codognini
Stanotte alle 23:57 e alle 23:58 sono nati Cecilia e Jacopo, i primi – e presumibilmente ultimi, visto che siamo dei vecchietti – figli miei e di Anna. I gemelli sono un po’ prematuri (32.a settimana +1) ma hanno comunque un APGAR di 8/9, pesano rispettivamente 1630 e 1540 grammi, respirano autonomamente e pur essendo in terapia intensiva non sono intubati. Anna invece ha avuto una forte emorragia col distacco della placenta e continua ad avere la pressione alle stelle; non per nulla sono arrivato a casa solo adesso, dopo che l’hanno dimessa dalla sala parto e rimessa in reparto.
Come potete immaginare, in questi giorni non ci sarò molto; ho giusto qualche post precotto che apparirà per qualche giorno. Vi dico subito che non ho ancora scattato foto, stanotte non mi è nemmeno passato per la testa.
PS: la notiziola vuota è stata un tentativo di post dal telefonino. Figuratevi che avevo cliccato su PREVIEW: diciamo che Movable Type e Windows Mobile non vanno d’accordo.
Il quadrato (libro)
Ristampa – naturalmente dal formato quadrato – di un vecchio libretto di Munari, sono qui (Bruno Munari, Il quadrato, Corraini 2005 [1960], pag. 88, € 10, ISBN 978-88-7570-063-8) raccolte in ordine più o meno alfabetico tante piccole nozioni sul quadrato e sul cubo. Si possono trovare costruzioni geometriche, analisi di opere pittoriche e architettoniche, oggetti di design, ma anche il gioco del 15. Più che altro, insomma, una raccolta di curiosità per passare alcuni piacevoli momenti a scoprire quanto una figura che nell’immaginario collettivo si associa alla stolidità possa invece nascondere cento (un numero quadrato :) ) diverse cose!
Raschiamo il fondo del barile
Forse sapete che tra meno di un mese – il 9 settembre, data scelta perché 9-9-9 si legge “Number Nine, Number Nine, Number Nine…” – verrà ripubblicato tutto il catalogo rimasterizzato dei dischi dei Beatles, comprese le versioni stereo degli album mono e le versioni mono degli album stereo. No, non li compro nonostante il 20% di sconto da IBS.
Oggi leggo che la Disney vuole prendere i diritti di Yellow Submarine (film e canzoni) per rifarlo in 3d e con tutte le supercazzole degli anni ’10.
Il tutto mi fa semplicemente sentire molto triste.
Ogni scarrafone…
La famiglia di Caster Semenya spergiura che nonostante la faccia il loro tenero virgulto è una donna.
Metro al fresco
Essendomi capitato tra ieri e oggi di prendere svariate volte la metropolitana (compreso il Meneghino) e i nuovi filobus, e trovando spesso vetture con aria condizionata (troppo fredda), posso garantire che la grida che invitava gli utenti ad aprire autonomamente le porte, per evitare che scappasse l’aria, non è affatto applicata dai macchinisti. Tanto i risparmi si fanno da altre parti.
In una notizia correlata, anche nei pomeriggi ferragostani i tutor di linea girano a vedere se la gente paga. I due che ho trovato io sul 16 non mi sembravano molto interessati al loro lavoro, visto che non hanno neppure preso in mano il mio biglietto; dall’altra parte della strada, però, ne ho visti altri che stavano multando un paio di persone.
Il Doomsday
Chi si interessa alla matematica ricreativa sa perfettamente chi è John Horton Conway, e chi non si interessa ha già smesso di leggere, quindi non perdo tempo a spiegarglielo. Vorrei invece spiegare uno degli algoritmi inventati da Conway, quello per calcolare a mente la data di un qualunque giorno passato presente e futuro. Vi risparmio le mnemoniche da lui inventate – se proprio le volete conoscere, Wikipedia è la vostra amica – e mi limito alla pratica.
Innanzitutto, vediamo le date dell’anno in corso. In qualunque anno, il 4/4, il 6/6, l’8/8, il 10/10 e il 12/12 cadono lo stesso giorno (quest’anno è sabato). Questo giorno è chiamato il Doomsday, letteralmente il giorno del Giudizio (anche se preferirei definirlo il Giorno del Destino); quest’anno è di sabato. Inoltre anche il 9/5, il 5/9, l’11/7 e il 7/11 sono un Doomsday, così come l’ultimo giorno di febbraio, o se preferite lo zero marzo, e il 3 gennaio in 3/4 degli anni; per i bisestili è il 4 gennaio. A questo punto, avendo un’ancora per ogni mese, è facile andare avanti sommando o sottraendo multipli di sette per avvicinarsi alla data richiesta.
Se vogliamo fare i Veri Mnemonici, però, dobbiamo trovare un modo per sapere automaticamente qual è il Doomsday di un anno qualunque. Beh, Conway ha pensato anche a questo. Occorre sapere il numero magico del secolo; per gli anni 18xx è 5, per i 19xx è 3, per i 20xx 2, per i 21xx 0 e così ciclicamente. Poi si calcola la parte relativa all’anno; si prende la parte xx, e le si somma il quoziente della sua divisione per 4. Questo numero, sommato al numero del secolo, ci dà il nostro Doomsday. Nel 2009 calcoleremo così 9/4 = 2 (con resto 1): la somma di 2+9+2 fa 13, cioè 6. Visto che la settimana inizia di domenica come spiega l’Antico Testamento, il Doomsday per quest’anno cade di sabato.
Il tutto serve a qualcosa? No. Basta tirare fuori il proprio telefonino e potete ricavare subito il giorno della settimana corrispondente a una data data. L’unica utilità, oltre al divertimento per i pazzi che amano di queste cose, è che tutti questi conti ti mantengono attivo il neurone, il che non è poi da buttar via.